“CAMMINANDO INSIEME CON GIOIA DICIAMO A TUTTI BUON NATALE»

Il prevosto al presepe vivente: «Noi vorremmo davvero vivere così la nostra esistenza: camminare insieme, con gioia, lodando il Signore, cantando, facendo vedere che andiamo verso una direzione che è certa. Quando camminiamo così, tante altre persone si possono aggiungere al nostro cammino, perché è un cammino capace di dare senso anche al cammino degli altri. È l’augurio che ci facciamo insieme dicendo Buon Natale.»

«Il vostro presepe vivente diventa di anno in anno sempre più ricco e coinvolgente»: così don Ettore Colombo, prevosto della città e responsabile della Comunità pastorale Famiglia di Nazaret, ha salutato sul sagrato della chiesa prepositurale i partecipanti al presepe vivente, organizzato dall’Istituto L’Aurora, che nella nostra città ha sede con la scuola primaria Aurora e la scuola secondaria Bachelet. Quanto espresso dal prevosto è il convincimento anche di tutti coloro che hanno avuto modo di seguire le precedenti rappresentazioni. A quella di quest’anno – giunta alla settima edizione e svoltasi sabato 19 dicembre - è forse mancato solo il clima tipico del periodo natalizio, avendo beneficiato di un tiepido pomeriggio, in questo sinora insolito dicembre.


Presepe vivente 2015

Il tema scelto per l’edizione di quest’anno – “Venite a laudare: siamo tutti in cammino” - ha inteso ricordare che siamo tutti in cammino per ricercare la felicità, per incontrare Chi può dare senso al nostro vivere, e intende riflettere anche sulle migrazioni, fenomeno epocale di questi nostri anni. Una riflessione che non si esaurisce nella rappresentazione, ma è già iniziata da alcune settimane e continuerà anche dopo.

«Quest’anno poi – ha osservato don Ettore - avete scelto un tema impegnativo, perché avete voluto confrontare il cammino che Gesù ha fatto per venire in mezzo a noi – questo è il mistero del Natale - con il cammino di tante persone che oggi nel mondo sono alla ricerca della felicità. E anche il fatto che in tanti avete camminato insieme, come un unico corpo, per le vie della nostra città, ci ha fatto forse pensare a quelle immagini che continuamente vediamo alla televisione: tante persone che camminano - provenienti da Paesi martoriati dalla povertà, dalla fame e dalla guerra - anche loro alla ricerca della felicità, che sperano di trovarla venendo in mezzo a noi, attraverso i gesti dell’accoglienza.»


Presepe vivente 2015

«Noi possiamo fare questo cammino, comportandoci come un vero e proprio popolo di pellegrini – ha proseguito don Ettore, rivolgendosi alle persone che gremivano il sagrato - un vero popolo che è sempre viandante della felicità, del senso della propria vita, semplicemente perché Gesù per primo si è fatto viandante. Il mistero del Natale ci ricorda questo. Gesù ha potuto dire di sè: “Io sono la via, la verità e la vita” e si è presentato così nella nostra vita, semplicemente perché Lui per primo ha percorso la strada verso di noi. Noi andiamo verso di Lui – il cammino dell’Avvento che abbiamo compiuto ci sta conducendo a celebrare tra pochi giorni il Natale e il gesto che oggi ci avete presentato ci fa entrare con gioia in questo momento – ma abbiamo potuto camminare verso Dio perché Lui per primo ha camminato verso di noi, Lui si è fatto viandante, si è messo per via e per questo si è mostrato come via.»

«L’augurio che allora ci scambiamo – ha concluso il prevosto - è quello che anche voi avete dato come titolo a questa rappresentazione: Venite laudiamo. Noi vorremmo davvero - tutti insieme, come cristiani, come persone alla ricerca del senso della propria vita, come gente che sa essere aperta all’incontro con gli altri - vivere così la propria esistenza: camminare insieme, scoprendoci viandanti, ma camminando con gioia, lodando il Signore, cantando, facendo vedere che andiamo verso una direzione che è certa, che è quella che il Signore ci ha indicato venendo in mezzo a noi. Quando camminiamo così, tante altre persone si possono aggiungere al nostro cammino, perché è un cammino capace di dare senso anche al cammino degli altri. È l’augurio che ci facciamo insieme dicendo Buon Natale


Presepe vivente 2015: don Ettore Colombo (primo da sinistra)
e il professor Rosario Mazzeo (seconda da sinistra)

Il rettore dell’Istituto L’Aurora, professor Rosario Mazzeo, a sua volta ha fatto gli auguri a tutti i presenti, richiamando una strofa di uno dei canti eseguiti dal coro che ha accompagnato il presepe vivente. Un canto «che è un po’ la traduzione più ampia di Adeste Fideles». Dice la strofa: «Cristo nato è nostro redentore. È venuto incontro ad ogni cuore. Egli è il centro della vita e di tutto il mondo e negli amici che hai vicino tu lo puoi incontrare.» Il rettore ha poi spiegato: «Questa strofa può essere veramente un augurio per noi e per tutti gli uomini perché Dio è venuto incontro ad ogni cuore, ma non in modo astratto, non come un fantasma, ma concretamente, tanto che ci diciamo ‘negli amici che hai vicino tu lo puoi incontrare.’ Questo è il più grande augurio che ci facciamo.» Non solo per Natale, ma anche per ogni giorno della nostra vita.

Cernusco sul Naviglio, 19 dicembre 2015