Giovedì 28 Marzo

PREGHIAMO PER LE VITTIME DI PARIGI

La nostra Comunità pastorale invita i Cernuschesi a partecipare ad un momento di preghiera – giovedì 19 novembre, alle ore 21, nel salone dell’Oratorio Sacer - con una rappresentanza di fedeli mussulmani. Insieme pregheremo per le vittime degli attentati terroristici di Parigi, per i loro famigliari e per la pace.

Con commozione, dolore e preghiera Papa Francesco ha vissuto le ore immediatamente successive ai drammatici attentati di venerdì notte, 13 novembre, a Parigi. Anche il nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola, ci ha ricordato che “pregare non è astrarsi dalla realtà, ma riconoscere la presenza di Dio nella storia e che Dio la sta conducendo. Pregare ci spinge a comprendere cosa sta accadendo e ad agire per la pace.”

Nella nostra Comunità pastorale, al termine delle Messe della prima domenica di Avvento – domenica 15 novembre – abbiamo pregato per le vittime degli attentati terroristici di Parigi, le loro famiglie, i feriti, il popolo francese e tutti i cristiani che nel mondo subiscono persecuzione. E continueremo a pregare anche nei prossimi giorni, come ci chiede Papa Francesco e il nostro arcivescovo. Lo faremo anche giovedì 19 novembre, alle ore 21, nel salone dell’Oratorio Sacer insieme a una rappresentanza di fedeli musulmani, “consapevoli che la maggioranza dei musulmani nel mondo sono donne e uomini di pace”, come ci ha ricordato il cardinale Scola.

La strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità - “Desidero esprimere il mio dolore per gli attacchi terroristici che nella tarda serata di venerdì hanno insanguinato la Francia, causando numerose vittime. Sono vicino in particolare ai familiari di quanti hanno perso la vita e ai feriti. Tanta barbarie - ha detto Papa Francesco, al termine della preghiera dell’Angelus di domenica 15 novembre - ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti, non si può non condannare l’inqualificabile affronto alla dignità della persona umana. Voglio riaffermare con vigore che la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia! Vi invito ad unirvi alla mia preghiera: affidiamo alla misericordia di Dio le inermi vittime di questa tragedia. La Vergine Maria, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace. A Lei chiediamo di proteggere e vegliare sulla cara Nazione francese, la prima figlia della Chiesa, sull’Europa e sul mondo intero.”

«L’attacco a Parigi è il simbolo di un fallimento. Non solo del mondo musulmano, ma di tutti noi»: questa è la condanna degli attentati di Parigi espressa da Izzedin Elzir, leader dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, intervistato da Avvenire. «Vogliono dividere i musulmani dai non musulmani, ma non ci riusciranno – ha messo in guardia Elzir –. Uniti invece possiamo vincere il terrorismo, la violenza e la paura». Poi ha aggiunto: “Evocare il Profeta è aberrante, nominare il nome di Dio invano è una bestemmia. Per questo, dico che siamo stati colpiti due volte: perché sono state uccise vite umane innocenti e perché lo si è fatto inneggiando alla nostra fede religiosa. Usano il Corano e non sanno che nel Libro c’è un versetto che dice che chi uccide una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità.»

“Questo è un vile attentato contro la pace e per questo è contro tutta l'umanità – è stato il commento del nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola, agli attentati di Parigi, riportato da www.chiesadimilano.it - anche se ha colpito persone precise, e i loro familiari, per i quali noi intercediamo presso Dio. Dobbiamo metterci urgentemente in azione perché questo tragico evento - dentro il turbolento cambiamento di epoca che durerà parecchi anni – domanda la rigenerazione della persona, delle sue relazioni, dello stile di vita della comunità cristiana. Domanda anche edificazione di una vita buona, dentro una società plurale, rispettosa di tutti.»

«La nostra risorsa è la preghiera – ha aggiunto il cardinale Scola - perché, lungi dal rappresentare una fuga verso l'astrazione o un allontanamento dalla realtà, è relazione con Colui che intreccia la sua libertà misericordiosa con la nostra, ci aiuta a elaborare un giudizio su quello che sta succedendo, a capirlo. Per questo, in tutta la Diocesi dopo ogni Messa in questa prima domenica di Avvento, faremo un momento specifico, breve, di preghiera per i morti di Parigi, per i loro familiari e per la pace.»


In tutte le Messe di domenica 15 novembre - prima domenica di Avvento nella nostra Diocesi – abbiamo pregato - insieme a tutti i fedeli italiani, come chiesto dalla Conferenza Episcopale Italiana - in modo particolare per le vittime degli attentati terroristici di Parigi, per le loro famiglie, per i feriti, per il popolo francese e per tutti i cristiani che nel mondo subiscono persecuzione. Di seguito riportiamo il testo della preghiera preparata dal nostro arcivescovo, che è stata letta prima della benedizione finale.

«“Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno … avrete allora occasione di dare testimonianza” (Lc 21,12.13). I cristiani di fronte ai fatti di violenza assurda e spietata capitati a Parigi riascoltano la parola di Gesù e si lasciano istruire a reagire come chi coglie l’occasione per dare testimonianza. Non la vendetta, non la disperazione e la paura, non il meschino calcolo, ma la preghiera, la compassione e la responsabilità di dare il proprio contributo per costruire un umanesimo riconciliato, un società solidale, una fraternità che disarmi l’odio e gli abissi tenebrosi del male. Sconvolti davanti a questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica, un attacco alla pace di tutta l'umanità, mettiamo da parte le divisioni e uniti preghiamo.
Pregare non è astrarsi dalla realtà, ma riconoscere la presenza di Dio nella storia e che Dio la sta conducendo. Pregare ci spinge a comprendere cosa sta accadendo e ad agire per la pace.
Preghiamo per le vittime, i loro familiari, i feriti e tutto il popolo francese.
Mentre siamo consapevoli che la maggioranza dei musulmani nel mondo sono donne e uomini di pace, preghiamo anche per i nostri fratelli cristiani che in Oriente e in Africa subiscono persecuzione.»

Cernusco sul Naviglio, 15 novembre 2015