Venerdì 29 Marzo

TU CHI DICI CHE SIA IL FIGLIO DELL’UOMO?

Cronaca:(Vangelo di Matteo.: Capo 16, 13). Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa … a te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.

La cronaca di quel tempo non differisce dalla presente, perché l’inquietudine dell’uomo di fronte alla sua capacità riflessiva, è sempre la stessa e la prima medicina per questa insoddisfazione è la ricerca razionale che non ha paura di perdere qualche sicurezza raggiunta, ma si apre fiduciosa a ciò che non conosce, qualunque sembianza appaia, ben sapendo che lo strumento della nostra logica non è esaustiva ed il cuore continua ad indagare il luogo della verità, mèta di ogni risposta e soddisfazione.

L’importante è non lasciarsi coinvolgere dai luoghi comuni che sono dettati da motti suggestivi, ma con un senso labile quando non è errato, come ad esempio:” Tutte le religioni sono uguali”, se fossero uguali, avrebbero lo stesso nome, non per nulla ognuna ha un principio diverso l’uno dall’altro.

Ancora: “Si potrebbe fare spiritualità anziché religione”. La spiritualità per alcuni è un sentimento, e come tale, è una nuvola della nostra sensibilità che sparisce al primo vento di difficoltà; per altri è l’espressione esistenziale che si manifesta nella sua concretezza con gesti, attività e organizzazioni che hanno la sorgente in un valore di senso, ritenuto come fondativo per le ragioni di vita.

Ancora:” I cristiani portano la guerra”. I cristiani, subito dopo la morte di Gesù, sono stati presi, vilipesi, incarcerati e uccisi ed esposti all’obbrobrio di tutti. Non si sono ribellati ai loro carnefici, ma hanno subìto il martirio pregando per i loro aguzzini ne hanno sbavato di odio come si fa oggi in certi ambienti politici. Santo Stefano fu il primo martire a dare esempio con i fatti: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Poi migliaia di martiri riempivano i circhi, gli anfiteatri e le strade. Oggi è peggio perché la notizia di questi giorni dice che i perseguitati cristiani sono 250.000.000. Ieri sera in una intervista a padre Ibrahim Faltas, parroco a Gerusalemme, ha affermato che i francescani martiri sono stati 2.000, e poi ha raccontato la prima e la seconda Intifada, durante la quale salvò centinaia di arabi tutti chiusi nel santo sepolcro. Ci furono due morti che dovettero rimanere dentro 15 giorni l’uno e l’altro 10. Oggi padre Faltas ha organizzato un incontro con arabi, ebrei e cristiani all’interno del Santo Sepolcro. Non possiamo raccontare tutte le sevizie e le torture subite, ma possiamo osservare l’esercito dei cristiani armati fino al collo di rosari, medagliette, sacramenti, vite di preghiera e di penitenze. Perché, allora, tanto accanimento contro persone:” miti ed umili di cuore?”.

Ancora:” è giusto credere a ciò che si vuole”. Un cristiano crede in Gesù e come direbbe sant’Ambrogio:” Cristo è tutto per noi” e quindi non hanno nessun motivo di credere ad altro, mentre le persone che si ritengono libere, levediamo, ripiegate su sé stesse, nei bar o nelle sale da gioco a spendere tutta la pensione, altri si torturano fino ad arrivare alle nevrosi, altri ancora si bruciano con esperienze disumane, senza scendere nei particolari dei satanisti.

Ancora:” Oggi siamo liberi enon abbiamo bisogno della religione”, ma l’origine della tua libertà sta nella creazione, così come sei, comprese le molte deficienze, di cui ognuno è dotato e quando ti senti libero non vai al di là delle tue capacità psico fisiche. La vera libertà, quella spirituale, la trovi quando vivi le dimensioni dello Spirito che illumina la tua vita e da Lui vieneogni luce e potenza, che esalta la tua anima e quindi le tue facoltà. La religione (mi pace tradurre con: legarsi al re) è un legarsi al re della storia e della vita. Sarai libero quando conoscerai la Verità, perché qui le dimensioni dello spirito si dilatano all’infinito.

Ancora: “La religione cattolica è una delle religioni orientali”. La prima pagina della nostra religione parte da Dio Creatore di tutte le cose e nella quale le altre religioni si ritrovano con i loro miti, parole che indicano dei sensi, con una forma più o meno rozza, ma che tendono a rapportarsi ad una universalità condivisibile. La differenza sostanziale sta nel fatto che gli altri sono legati ai miti, cioè a parole che tendono ad un senso della vita umana universale, mentre noi abbiamo la Verità nella sua dimensione divina e cattolica (e non orientale o occidentale) che si è rivelata nella carne per attirare tutti gli uomini a sé, fino a trasformarli ad immagine e somiglianza di sé; e queste non sono parole. L’origine è la Parola che si è fatta persona che si chiama Gesù Cristo e tu chi dici che sia il Figlio dell'uomo?Il filosofo s’accontenta di attendere per capire e spera di capire in attesa della verità, ma l’uomo (religioso) va oltre il piacere di sapere e coinvolge tutta la sua vita in parole, gesti, intenti, desideri, sacrifici in risposta di un dialogo esistenziale, in una relazioneche va daVita a vita e da persona a Persona.Tu che cosa cerchi? Un bel vestito? una facciata onorata? una posizione appariscente? Ricordati che tu sei un uomo.

Paolo Fiorani

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