PRESENTATA L’INDAGINE SUGLI ORATORI LOMBARDI

Capillarmente diffusi sul territorio, attrezzati, con un’ampia gamma di attività che spazia dai percorsi di fede, allo sport, al teatro, e frequentati soprattutto dai più piccoli.

Sono 937 in totale gli oratori della diocesi di Milano, presenti nell’84 per cento delle parrocchie ambrosiane, percentuale superiore alle media lombarda (75 per cento). Sono frequentati mediamente da 212 tra bambini e ragazzi. Sono questi i dati principali sul panorama degli oratori della diocesi di Milano secondo la ricerca “L’oratorio oggi” presentata all’Assemblea diocesana dei responsabili e degli educatori che si è svolta sabato 14 novembre al Centro pastorale di Seveso, presieduta da monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo ausiliare e presidente della Fom (Fondazione oratori milanesi) e ha visto la partecipazione di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei, e di don Samuele Marelli, direttore della Fom.

L’indagine, condotta in tutte le diocesi lombarde tra ottobre 2013 e marzo 2014, è stata realizzata dall’Istituto Ipsos su commissione di Odielle (Oratori diocesi lombarde) e Fom. Ne risulta che gli oratori sono luoghi di integrazione: nel 91% degli oratori milanesi sono presenti ragazzi stranieri, in numero consistente: nel 50% degli oratori in numero superiore a 20 unità. Gli oratori ambrosiani “sono luoghi aperti in ogni periodo dell’anno” e durante tutta la settimana: nella fascia pomeridiana il 65% prevede attività e quasi tutti, il 96%, la domenica.

“Gli oratori sono luoghi importanti, dove è possibile coltivare l’esperienza della gioia, una delle caratteristiche più importanti della vita cristiana. Si tratta di un ambiente fondato sulla speranza e sulla tradizione, sempre aperto a tutti: dai giovani agli adulti, dai religiosi ai laici. Il nostro dovere è quello di custodirne la vocazione educativa e relazionale, elaborando le domande e i bisogni dei fedeli in modo evangelico”. Così si è espresso monsignor Pierantonio Tremolada, che poi ha aggiunto:“Dobbiamo riscoprire la logica dell’umiltà, ma soprattutto dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi la cultura dell’incontro e del rispetto verso il prossimo”.

“La forza dell’oratorio – ha osservato, dal canto suo, don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei - risiede nella sua capacità di coinvolgere i giovani. Sono loro il vero motore delle nostre parrocchie e sono loro a rappresentare il futuro del nostro Paese. Il dialogo fra le generazioni deve costituire il cardine delle nostre realtà oratoriali, valorizzando sempre il rispetto delle identità e delle diversità”.

“Questa ricerca è stata possibile perché c’è stata una risposta corale e unita da parte di tutti gli oratori, che hanno aderito con grande partecipazione al nostro censimento”. Lo ha affermato don Samuele Marelli, che poi ha sottolineato: “con questa analisi possiamo finalmente avere uno sguardo dall’alto dei nostri oratori e voglio sottolineare che l’indagine non si è fermata alla raccolta di dati e di numeri ma ha approfondito tutte le dimensioni indagate, grazie a un confronto diretto con tutti coloro che compongono la vita dell’oratorio”. Mentre don Michele Falabretti, ha aggiunto: “La collaborazione tra oratorio e gli altri soggetti con finalità educative del territorio è una risorsa preziosa che va coltivata con attenzione per promuovere una vera corresponsabilità educativa che sia capace di favorire e tutelare il benessere dei ragazzi”. (fonte: Agenzia SIR)

Cernusco sul Naviglio, 23 novembre 2015