CARITAS AMBROSIANA, DOPO EXPO CONTINUARE AD ESSERE PUNGOLO PER TUTTI

«La Chiesa e in particolare la Diocesi di Milano ha preso molto sul serio l’Expo». Durante il semestre espositivo si sono moltiplicate iniziative concrete contro la povertà alimentare

«Dentro Expo abbiamo potuto ammirare la stupefacente abbondanza della creazione e la varietà di prodotti che ci mette a disposizione, la diversità e la ricchezza delle culture, la potenza della intelligenza umana. Al tempo stesso Expo ci ha mostrato anche le differenze che non sono solo riconducibili alla varietà ma alla cattiva distribuzione delle risorse. In una società dove l'eccesso e lo sperpero dominano è necessario rivedere non un singolo aspetto, ma adottare nuovi comportamenti. E quell’approccio integrale che ci chiede il Papa nell’enciclica Laudato sì. Ed è su questa strada che continueremo il cammino che abbiamo intrapreso». Lo ha detto – come si può leggere su www.caritasambrosiana.it - lo scorso 7 novembre il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, ai volontari riuniti a convegno a Milano.


A trarre un bilancio dell’impegno della Caritas nel semestre espositivo è stato il vicedirettore Luciano Gualzetti: «La Chiesa e in particolare la Diocesi di Milano ha preso molto su serio l’Expo. Più di 300 incontri sono stati promossi nell’anno e mezzo che ha preceduto l’inaugurazione di Expo. Un centinaio di esperti e testimoni nazionali e internazionali hanno animato gli 11 convegni organizzati durante il semestre espositivo. Oltre 2milioni di persone hanno potuto conoscere il nostro punto di vista visitando il Padiglione della Santa Sede e l’Edicola.».


Durante il semestre espositivo si sono moltiplicate iniziative concrete contro la povertà alimentare. Come l’avvio degli empori e di magazzini alimentari che integrano i centri di ascolto nella loro azione di accompagnamento per ridare dignità alle famiglie in difficoltà. «Un esempio particolarmente significativo è stato rappresentato dell’avvio del Refettorio Ambrosiano che partendo dal recupero delle eccedenze alimentari ha dato un segnale concreto sullo spreco inevitabile di Expo. Esperienza che continua come risposta allo scandalo dello scarto di cibo e di vite fragili», ha ricordato il vicedirettore di Caritas Ambrosiana

Ma ora la sfida principale è quella continuare a essere pungolo per richiamare alle loro responsabilità i soggetti decisori, dai governi alle imprese, la società civile e i singoli cittadini. «Occorre mettere al centro il diritto all’alimentazione in modo integrato con tutti i diritti fondamentali (vita, salute, lavoro, istruzione,…). Condizione fondamentale per realizzare l’obiettivo della sconfitta della fame nel giro di una generazione (primo punto degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile varati dall’Assemblea Generale dell’ONU a fine settembre). Un traguardo possibile», ha sottolineato Gualzetti.


In diocesi, sono circa 5mila i volontari impegnati nelle 800 Caritas parrocchiali e nei 300 centri di ascolto.

Cernusco sul Naviglio, 16 novembre 2015