PROFUGHI, 80 PARROCCHIE AMBROSIANE PRONTE ALL’ACCOGLIENZA
Ottanta parrocchie sono pronte a mettere a disposizione locali e appartamenti per l'accoglienza dei profughi nella diocesi ambrosiana.
Oltre alle parrocchie si sono fatti avanti anche 14 istituti e enti religiosi diocesani che hanno dichiarato di voler aprire le loro porte ai migranti. Cinque famiglie, allo stesso modo si sono sentite interpellate dagli appelli rivolti dal Papa e dal cardinale Angelo Scola, e hanno offerto gratuitamente alla Caritas case sfitte di loro proprietà. Dopo lo scorso 2 settembre, giornata nella quale l’arcivescovo Scola incontrando i decani rilanciò la sua proposta di accoglienza diffusa in diocesi, è cresciuta ancora la disponibilità da parte di parrocchie e istituti religiosi nel donare edifici e locali per l'accoglienza dei richiedenti asilo. «Di fronte a questa nuova ondata migratoria eccezionale, seppure del tutto prevedibile, siamo molto colpiti dal senso di responsabilità mostrato dalle comunità ecclesiali, che ci consentirà di offrire un ulteriore concreto contributo alle istituzioni civili» ha spiegato don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, ad Avvenire.
Accoglienza migranti in parrocchia (foto archivio SIR)
L'impegno della Chiesa ambrosiana non nasce ora: anzi, allo stato attuale sono 28 i centri di accoglienza in tutta l’arcidiocesi ambrosiana, gestiti dalle cooperative di Caritas Ambrosiana in convenzione con le Prefetture, per un numero complessivo di 456 posti. Inoltre sempre le cooperative di Caritas Ambrosiana operano in collaborazione con i Comuni e il ministero dell'interno, nel cosiddetto sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), all’interno del quale sono 18 le strutture per un numero complessivo di 325 posti. In totale, vi sono già 781 posti accreditati. Numero destinato a crescere nei prossimi mesi, grazie al piano diocesano che prevede che tutti gli immobili - quelli delle parrocchie, degli istituiti religiosi e dei singoli cittadini - siano ceduti in comodato gratuito alle cooperative della Caritas Ambrosiana. Saranno poi le cooperative - in funzione delle convenzioni stipulate con le prefetture competenti per territorio - ad assolvere agli obblighi di legge previsti: fornitura di vitto e vestiti, accompagnamento legale, alfabetizzazione, avvio di percorsi di inserimento lavorativo. Sarà questo il pilastro sui cui poi costruire una rete di iniziative fondamentali per favorire un’accoglienza effettiva nei territori.
Nel frattempo sono in corso le verifiche sugli immobili messi a disposizione da parrocchie, istituti religiosi e famiglie. «Quello che sta prendendo forma non è solo un piano di accoglienza diffusa ma anche condivisa, cioè voluto e pensato dai parroci insieme ai loro collaboratori laici che siedono nei consigli pastorali - ha spiegato don Davanzo -. Un lavoro che richiede i suoi tempi ma che è il solo che consente di superare diffidenze e paure e, alla fine, anche di avviare effettivi percorsi di integrazione per gli ospiti e, quindi, di trasformare un problema in una risorsa per tutti».
Per quanto riguarda i richiedenti asilo, che in realtà rappresentano solo una parte del lavoro di accoglienza dei migranti svolto dalla Chiesa, nelle dieci diocesi lombarde sono complessivamente 3.366 i posti offerti e impegnati dai migranti. (fonte: Avvenire, 14 ottobre 2015)
Cernusco sul Naviglio, 19 ottobre 2015