DALLA CARITAS OLTRE DUE MILIONI DI PASTI GRATUITI

È stato reso noto il 14° Rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano, redatto sulla base dei da­ti provenienti da Centri di ascolto della Caritas Ambrosiana.

Il 14° Rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano, stilato in base ai da­ti provenienti da Centri di ascolto e ser­vizi Caritas, è stato reso noto nelle scorse settimane, assieme al Rapporto nazio­nale 2015. «Dal 2008 al 2014, le donne che si sono rivolte alla Caritas sono passate dal 69% al 57,9% - ha spiegato Lu­ciano Gualzetti, vicedirettore della Ca­ritas Ambrosiana - e gli stranieri dal 74% al 65,7%. Molte donne, specialmente sudamericane, sono tornate in Ecuador e Perù; molti uomini sono ri­masti senza lavoro».

La crisi è alle spalle, sembrerebbe. Ma i dati in possesso alla Caritas che cosa suggeriscono? Dopo anni di continui aumenti di richieste, la situazione sem­bra essersi stabilizzata. Il 2014 non ha inferto nuove ferite, forse. Ma ha reso più evidenti le cicatrici prodotte da an­ni in cui la crisi ha martellato le parti più fragili e precarie del tessuto socia­le. Cicatrici e scorie, dunque. Una parti­colarmente scomoda: i disoccupati di lungo periodo. La crisi è stata durissima e molti stanno faticando per uscirne. Nel 2013, il tempo medio necessario per trovare un nuovo impiego è di 22 mesi e per oltre un terzo dei disoccupati la ri­cerca si protrae per due anni e oltre.

Il Rapporto fornisce i dati dei “Centri di ascolto” Caritas della diocesi. Le 18 mense interpellate hanno garantito più di 2 milioni di pasti gratuiti, di cui han­no beneficiato 436.694 persone. Non si muore di fame, certo. Ma aumentano le richieste di beni alimentari e di sus­sidi economici. «Ci viene chiesto un aiuto per pagare le bollette e le tasse. I centri e i servizi cercano di rispondere a queste richieste – ha spiegato Gualzetti - ma è impensabile che possano conti­nuare a supplire alle carenze delle isti­tuzioni». Occorrerebbero misure che incentivassero il mercato del lavoro e quindi la ripresa dell'occupazione. In realtà, tutto il sistema italiano di welfare andrebbe rivisto: la crisi ha penaliz­zato le fasce più deboli, aumentando le disuguaglianze sociali.

La Caritas è favorevole all’introduzione del Reddito di inclusione sociale (Reis) o Reddito di autonomia, che è tempo­raneo e finalizzato a un percorso verso l’autonomia, appunto, e quindi non va assolutamente confuso con il Reddito di cittadinanza o altre proposte simili. Il Reis va deciso caso per caso, non in modo generico e indiscriminato. Ad esempio, di sicuro non deve andare a chi è senza reddito solo perché è un eva­sore fiscale.

Il Rapporto evidenzia anche la risposta generosa da parte di fedeli e cit­tadini. Nel 2014 a Milano e nel resto della dioce­si sono stati consegnati circa 16mila pacchi viveri e le 18 mense, per garan­tire i più di 2 milioni di pasti gratuiti, sono ricorse a 3.500 operatori quasi tutti volontari, coinvolgendo parroc­chie e associazioni, ma anche aziende e privati cittadini. (fonte: Avvenire, 18 ottobre 2015)

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Cernusco sul Naviglio, 2 novembre 2015