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VIGILIA DI NATALE, BAMBINI E RAGAZZI ATTESI ALLA “LANTERNATA”

La partenza dal Santuario di Santa Maria, alle ore 17, apre le celebrazioni natalizie - Ma quale festa stiamo per celebrare? “Sarà Natale se, come Giuseppe, daremo spazio al silenzio. Se, come Maria, diremo ‘eccomi’ a Dio; se, come Gesù, saremo vicini a chi è solo; se, come i pastori, usciremo dai nostri recinti per stare con Gesù. Sarà Natale, se troveremo la luce nella povera grotta di Betlemme. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo.” Buon Natale!

Foto da www.agensir.it
(Foto pagina iniziale, Betlemme)

Le celebrazioni natalizie nella nostra Comunità pastorale, come orami è tradizionale da alcuni anni, si apriranno lunedì 24 dicembre, con la ‘Lanternata’ dei bambini e dei ragazzi dal Santuario di Santa Maria alla chiesa prepositurale. La partenza è alle ore 17 con arrivo, passando per le vie del centro cittadino, alle ore 17,30 nella chiesa di piazza Conciliazione per la celebrazione della Messa della vigilia di Natale. A seguire poi la celebrazione eucaristica anche in San Giuseppe Lavoratore (ore 18.30). Mentre la prima Messa nella Notte Santa sarà nella chiesa di Ronco (ore 22,00). Alle ore 23,30 in chiesa prepositurale inizierà la veglia di Natale, che sarà radiodiffusa anche nelle altre due chiese parrocchiali cittadine. Allo scoccare della mezzanotte, in ciascuna delle tre chiese parrocchiali sarà solennemente celebrata la Messa della Notte Santa (cliccare qui per il calendario completo delle celebrazioni)

Ci stiamo avvicinando al Natale e tutto sembra distrarci dall’evento che celebreremo nella Notte Santa. “Gli alberi, gli addobbi e le luci ovunque ricordano che anche quest’anno sarà festa. La macchina pubblicitaria invita a scambiarsi regali sempre nuovi per farsi sorprese. Ma è questa la festa che piace a Dio? Quale Natale vorrebbe Lui, quali regali e sorprese?” si è chiesto Papa Francesco, lo scorso mercoledì durante la catechesi.

“Il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia. Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul ‘mio tempo’, di Dio sul mio io”. Così Papa Francesco ha descritto il senso autentico del Natale.

“Natale inaugura un’epoca nuova, dove la vita non si programma, ma si dona”, ha proseguito Francesco: “Dove non si vive più per sé, in base ai propri gusti, ma per Dio; e con Dio, perché da Natale Dio è il Dio-con-noi, che vive con noi, che cammina con noi. Vivere il Natale è lasciarsi scuotere dalla sua sorprendente novità”.

“Fare Natale – ha raccomandato il Papa – è fare come Gesù, venuto per noi bisognosi, e scendere verso chi ha bisogno di noi. È fare come Maria: fidarsi, docili a Dio, anche senza capire cosa Egli farà. Fare Natale è fare come Giuseppe: alzarsi per realizzare ciò che Dio vuole, anche se non è secondo i nostri piani”.

“Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo” ha ricordato ancora Papa Francesco: “Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista”. “Stare in silenzio davanti al presepe: questo è l’invito per Natale”, ha proseguito: “Prenditi un po’ di tempo, va’ davanti al presepe, stai in silenzio, e sentirai, vedrai, la sorpresa”. “Purtroppo, però, si può sbagliare festa, e preferire alle novità del Cielo le solite cose della terra”, ha denunciato Francesco: “Se Natale rimane solo una bella festa tradizionale, dove al centro ci siamo noi e non Lui, sarà un’occasione persa”.

“Sarà Natale se, come Giuseppe, daremo spazio al silenzio”, ha concluso Francesco: “Se, come Maria, diremo ‘eccomi’ a Dio; se, come Gesù, saremo vicini a chi è solo; se, come i pastori, usciremo dai nostri recinti per stare con Gesù. Sarà Natale, se troveremo la luce nella povera grotta di Betlemme. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero”.

“Vi auguro buon Natale: un Natale ricco delle sorprese, ma delle sorprese di Gesù!”, il saluto natalizio del Papa: “Potranno sembrare sorprese scomode, ma sono i gusti di Dio. Se li sposeremo, faremo a noi stessi una splendida sorpresa. Ognuno di noi ha nascosta nel cuore la capacità di sorprendersi: lasciamoci sorprendere da Gesù, in questo Natale!”. È anche il nostro augurio per tutti coloro che ci leggono.

Cernusco sul Naviglio, 22 dicembre 2018