CINQUANT’ANNI DI “AVVENIRE, PER TRE GIORNI IN EDICOLA A 50 CENTESIMI

“Avvenire”, il quotidiano di ispirazione cattolica, compie cinquant’anni e per festeggiare questo significativo anniversario, da martedì 4 dicembre, avrà una nuova veste grafica, “una nuova impaginazione per un’esperienza di lettura più chiara e coinvolgente”. Inoltre, dal 4 al 6 dicembre, sarà possibile acquistarlo in edicola al prezzo di 50 centesimi. “Un’opportunità in più per conoscerlo e farlo conoscere”.

Foto sopra e pagina iniziale da www.agensir.it

Avvenire nacque nel 1968 su iniziativa di Paolo VI, che desiderava, per i cattolici italiani, un giornale nazionale. Un quotidiano che per molti decenni fu poco considerato dagli stessi credenti e sovente oscurato nelle rassegne stampe, ma col trascorrere del tempo si è andato affermando per la sua autorevolezza e per la capacità di analisi della nostra società. Tanto che oggi è, per tiratura e diffusione digitale, il quinto quotidiano italiano (dopo Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore). Un bel risultato! Anche se le diffidenze nei suoi confronti sono ancora molte, preferendo molti lettori, pure tra coloro che sono impegnati nelle comunità cristiane, leggere altri quotidiani, per una presunta maggiore completezza d’informazione.

“Ma i cristiani hanno qualche cosa da dire su quello che sta succedendo in Italia, in Europa, nel mondo?” si è chiesto il nostro arcivescovo, monsignor Mario Delpini, lo scorso 18 novembre, in occasione della Giornata diocesana di Avvenire. Ed ecco la sua risposta: “La missione indiscutibile che Gesù ha affidato ai suoi discepoli, incaricandoli di essere il sale della terra e la luce del mondo, è difficilmente compatibile con l’afasia imbarazzata che caratterizza alcuni cristiani. Di fronte agli argomenti di attualità, assediati dai luoghi comuni, dalle ricostruzioni approssimative di problematiche, dallo scherno di chi squalifica l’interlocutore prima che abbia aperto bocca, i cristiani si sentono zittiti, preferiscono tacere ‘per evitare discussioni inconcludenti’.”

“Per avere qualche cosa da dire – ha proseguito l’Arcivescovo - è necessario essere informati, attingere a fonti affidabili su quello che capita, evitare di censurare i dati in base a una tesi che è già consolidata perché funzionale agli interessi dominanti. Per questa informazione pacata, per l’attenzione a confrontare opinioni diverse, per l’apertura a notizie che provengono anche da angoli di mondo trascurati dai notiziari attenti solo al cortile di casa, mi sento di raccomandare la lettura, l’abbonamento, la diffusione di Avvenire.”

“Proprio in un contesto come quello odierno – ha aggiunto ancora monsignor Delpini - il suo ruolo è sempre più necessario. Un giornale controcorrente, che non si fa condizionare dai poteri di varia natura, ma ispirato al Vangelo legge i segni dei tempi mettendo al centro la persona e la sua dignità. Pertanto, mi sembra doveroso raccomandare più in generale l’intraprendenza, la franchezza, l’onestà intellettuale, la capacità di ascolto, insomma molte virtù che facilitano il dialogo, che consentono di approfondire il confronto e che sono occasione di testimonianza. Avvenire è uno strumento utile per questo e merita di essere meglio utilizzato nelle comunità cristiane.”

Francobollo celebrativo del 50° di Avvenire

Sino a pochi mesi fa, in fondo alle nostre chiese parrocchiali, c’era la possibilità di acquistare, almeno alla domenica, Avvenire con Milano Sette (settimanale della nostra Diocesi). Ora invece anche questa opportunità è venuta meno e questo ci dovrebbe seriamente interrogare sulla nostra attenzione e sensibilità verso i mezzi di comunicazione, la cultura e l’impegno sociale e politico. In questo contesto, la lettura di Avvenire diventa ancora più una scelta consapevole e originale.

Avvenire va letto e so­stenuto oggi più che mai – ha scritto Umberto Folena, caporedattore del quotidiano - perché mai come oggi c’è bisogno di ascoltare e guardare in profondità, sollevandoci dalla schiuma del chiacchiericcio e del­le urla; mai come oggi gli italiani - tut­ti, credenti e quasi credenti e per nulla credenti - si meritano un’informazio­ne seria, non presuntuosa, non preoc­cupata di menare randellate a destra e a manca, non emotiva ma ponderata. Mai, mai, mai come oggi abbiamo bi­sogno di pensiero critico.”

Chi è un lettore abituale, magari sin dal primo numero, di Avvenire - come chi scrive queste note – avendone seguito tutta la sua storia, segnata anche da difficoltà e ristrutturazioni, oggi può ben dire che è diventato un gran bel quotidiano, che nulla ha da invidiare alle altre testate. Per tutti la possibilità di verificarlo, acquistandolo in edicola, dal 4 al 6 dicembre, a soli 50 centesimi.

Carlo G.

Cernusco sul Naviglio, 3 dicembre 2018