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DON DAVID: “NON SMETTERÒ MAI DI DIRE GRAZIE A DIO PER I MIRACOLI CHE COMPIE IN CIASCUNO DI NOI”

Gratitudine, gioia, commozione: sono i sentimenti che hanno accompagnato i tantissimi cernuschesi durante la Messa presieduta da don David Maria Riboldi domenica 25 novembre, alle ore 11, in chiesa prepositurale. Con questa celebrazione la Comunità pastorale ha ringraziato e salutato il vicario parrocchiale che per cinque anni è stato responsabile dei tre oratori cittadini e che, negli scorsi giorni, ha iniziato il suo nuovo incarico come cappellano del carcere di Busto Arsizio.


Foto di Giancarlo Melzi

In una chiesa stracolma, come ormai capita poche volte di vedere, hanno concelebrato l’Eucaristia tutti i sacerdoti e il diacono che svolgono il loro ministero nella nostra città. Un adolescente, a nome di tutti i suoi coetanei, ha introdotto la celebrazione e, rivolgendosi a don David, ne ha evidenziato il significato: “Siamo qui per ringraziare il Signore per il periodo che hai trascorso con noi. Siamo consapevoli che questo trasferimento è difficile sia per te che per tutti noi. Il tuo sì però ci aiuta a compiere la volontà di Dio anche quando non è facile.” In conclusione, la richiesta rivolta al Padre: “Nell’Eucaristia che celebriamo chiediamo al Signore di lasciarti sempre un forte desiderio di lui e di sostenerti sempre nel tuo ministero sacerdotale.”

Del periodo trascorso in mezzo a noi, don David, all’omelia, ha richiamato tre istantanee, motivo per tutti di riflessione. Tra le tante - dall’oratorio feriale al campeggio, dalle gite ai ritiri, dalla catechesi agli incontri di formazione, dallo sport al teatro - sono quelle che “sono rimaste più impresse nel suo cuore.”

La prima istantanea riconduce a Siena, all’Ado&Vado 2014. La visita al Palazzo nel Municipio con 150 adolescenti seduti per terra ad ascoltare un giovane cernuschese che faceva da cicerone e soffermatosi a spiegare l’affresco con l’allegoria del “Buon governo”, con le figure della concordia e della giustizia. Richiamandosi alla concordia e a quanto l’alimenta, don David l’ha collegata a ciò che accade anche in oratorio e all’azione dello “Spirito che fa di molti un cuore solo”. E così ha parlato delle “molte occasioni in cui ci si trova ad essere in tanti, e non solo all’oratorio feriale, e si vive l’esperienza meravigliosa e straordinaria di vedere lo Spirito all’opera, che diventa un filo, una corda, a cui agganciarci per essere uno.” Da questa istantanea, è scaturito in don David il “Grazie Signore, per avermi fatto toccare con mano, a volte anche con fatica, lo Spirito all’opera, che fa di molti un cuore solo.”

Nella seconda istantanea sono stati richiamati i “momenti più forti e intensi vissuti in questa chiesa, i ritiri di Avvento e di Quaresima con i bambini.” Ci fu un ritiro quaresimale in cui i bambini agganciarono alla croce i loro lucchetti. “Chi non ha vissuto questa esperienza difficilmente può immaginarla o credere ai racconti, perché certe cose bisogna proprio viverle”: ha spiegato don David, che poi ha aggiunto: “in uno di questi ritiri ho visto scorrere, prima sommessamente e poi in modo più intenso, sul volto di una bambina delle lacrimucce. Non erano lacrime di disperazione o di dolore. Erano però lacrime che mettevano in difficoltà le amiche e le catechiste attorno: non capivano e non sapevano cosa fare.” La certezza di don David: “questa bambina non piangeva perché era triste, piangeva perché nel suo cuore era stata toccata da Gesù.” Ecco allora un altro “Grazie Signore, che mi hai dato il privilegio, la grazia straordinaria di vederti all’opera. Noi diciamo spesso che il cuore dei piccoli è più sensibile del nostro, più pronto ad essere toccato dalla Grazia e tu mi hai dato l’occasione di toccare con mano questa cosa. Ma quale altra prova dobbiamo avere della tua meravigliosa presenza in mezzo a noi?!”

La terza istantanea è di pochi mesi fa, in giugno alla Pensione di Bolbeno. Al secondo turno c’era una bambina speciale. “Una sera durante la Messa, dopo l’omelia, ho invitato ciascuno dei bambini a scambiarsi il segno della pace non con le consuete parole, ma dicendo ‘O tu sei un miracolo di Dio’. Durante questo scambio si creò un’atmosfera tale che nessuno si accorse che il padre di questa bambina, che fa fatica a muoversi, dal fondo della sala, usata anche come cappella, avanzò, si portò vicino a sua figlia, si inginocchiò e le disse ‘O tu sei un miracolo di Dio’.” Don David, superando un momento di inevitabile commozione, ha quindi aggiunto: “Quando io penso all’amore del Padre per noi, penso a questa scena, all’amore di questo papà”. Un’esperienza che ha scaturire un altro “Grazie Signore, per avermi fatto toccare con mano l’amore del Padre all’opera.”

“Con queste ed altre istantanee, che ognuno di voi qui presente può aggiungere, dico un ‘grazie immenso’ al Signore, per aver toccato con mano la presenza operante di Dio che è Padre, Figlio e Spirito santo”. E ancora: “non smetterò mai di dire grazie per i miracoli che Dio compie in ciascuno di noi, quando ci fa toccare la sua tenerezza, che è più forte di qualsiasi incomprensione e cattiveria. L’amore suo vince e vincerà sempre.”

Prima della conclusione della concelebrazione, don Luciano, responsabile della nostra Comunità pastorale, rivolgendosi a don David ha detto: “ti accompagniamo con la preghiera, in questo tuo nuovo compito che il vescovo ti ha affidato, affinché tu possa portare anche tra i carcerati la luce di Cristo. Un servizio, come ha detto il Papa, che richiede molta umanità ed equilibrio: due qualità non del tutto scontate per nessuno. Noi ti assicuriamo la nostra preghiera, perché tu possa vivere con grande consapevolezza questo nuovo ministero che ti è affidato.”

Prima della benedizione conclusiva della celebrazione, i fedeli presenti hanno lungamente e calorosamente applaudito don David. La festa è poi proseguita in Sacer con il pranzo comunitario e il ‘pomeriggio insieme’.

Cernusco sul Naviglio, 25 novembre 2018