BENEDIZIONI NATALIZIE: MARATONA DELLA FRETTA O OCCASIONE PREZIOSA?

Il bussare alle porte delle case, il discreto affacciarci alle gioie e alle sofferenze di tanti, assume un valore prezioso proprio in questo tempo in cui il privato tende a sommergere le forme di socializzazione e di incontro

Forse non siamo ancora riusciti a crederlo davvero, ma il Dio che Gesù è venuto a farci conoscere non è un Dio impassibile e lontano, che osserva dall’alto il mondo, ma è un Dio che si fa vicino, ci accompagna e ci salva ogni giorno dalle nostre paure e dalle nostre chiusure.

È questo il significato profondo e concreto della benedizione di Dio, mai generica e astratta, ma che ci raggiunge proprio lì dove veramente siamo. Un segno dalle profonde radici bibliche, una benedizione espressa con le parole, con i gesti, con l’acqua che scende su tutti, senza escludere nessuno, così com’è nello stile del nostro Dio che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,45).

Ecco il perché di una tradizione ancora così attesa dalle persone e che caratterizza proprio il tempo di Natale: la benedizione delle famiglie che diventa per ognuno di noi, un dono di Dio con il quale Dio stesso ci ricorda che gli stiamo profondamente a cuore e che non si è affatto dimenticato di noi.

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Cernusco sul Naviglio, 11 dicembre 2018