“SOSTIENI ANCHE TU I SACERDOTI CON UN’OFFERTA”

Nel 2017 sono state raccolte 102.820 offerte, per un totale di oltre 9 milioni 600mila euro. Una cifra con cui è possibile provvedere a meno del 3% del clero italiano, oggi sostenuto dunque per lo più con l’8xmille.

Foto da www.chiesacattolica.it

Nella trentesima ‘Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento del clero diocesano’ – in calendario la scorsa domenica, 25 novembre - al centro della campagna di comunicazione Cei c’è stato un appello personale a donare, rivolto a ciascun fedele, perché la maggior parte dei cattolici non conosce questo speciale contributo di comunione e corresponsabilità verso i presbiteri. Nelle locandine all’ingresso delle chiese è infatti scritto: “78.289 fedeli sono insieme ai sacerdoti, con le famiglie, i giovani, gli ultimi. Sostieni anche tu i sacerdoti con un’offerta”. Nel 2017, infatti, i donatori furono poco più di 78mila. Troppo pochi se paragonati al numero dei cattolici italiani.

Secondo ricerche recenti, a trent’anni dal documento dei vescovi “Sovvenire alle necessità della Chiesa” – che indicava come ogni prete diocesano fosse affidato ai fedeli per una remunerazione decorosa e che quest’Offerta speciale figura nel Catechismo tra i 5 precetti generali del cristiano, insieme alla messa domenicale, alla confessione e comunione almeno annuali, al digiuno nei giorni di precetto – ancora in gran parte non conoscono questa possibilità. E preferiscono donare direttamente piccoli oboli al proprio parroco, piuttosto che partecipare a una colletta nazionale.

Nata per accompagnare la missione quotidiana dei preti diocesani, l’Offerta è considerata “difficile”, perché al contrario dell’obolo in chiesa, richiede di essere donata con conto corrente postale, bonifico bancario, carta di credito o all’Ufficio diocesano sostentamento clero (le modalità di partecipazione sono indicate in dettaglio sul sito www.insiemeaisacerdoti.it: cliccare qui). L’appello è a contribuire anche con un piccola cifra ma in tanti, perché è grande il valore di comunione con chi dedica la sua vita all’annuncio del Vangelo e al servizio dei fratelli.

Nel 2017 sono state raccolte 102.820 offerte, per un totale di oltre 9 milioni 600mila euro. Una cifra con cui è possibile provvedere a meno del 3% del clero italiano, oggi sostenuto dunque per lo più con l’8xmille, per assicurare ad ogni sacerdote 870 euro netti al mese. Nati entrambi dagli Accordi di revisione del Concordato, 8xmille e Offerte differiscono perché il secondo comporta un piccolo contributo in più, ma è seme di comunione ecclesiale.

Destinate all’Istituto centrale sostentamento clero, le offerte (deducibili fino ad un massimo di 1.032,91 euro l’anno) sostengono l’attività pastorale di 35mila sacerdoti diocesani, compresi oltre 600 missionari nel Terzo mondo. Da 30 anni infatti i presbiteri non ricevono più la “congrua” statale, ed è responsabilità di ciascun fedele partecipare al loro sostentamento.

“Comunione e solidarietà non sono opzionali per i cristiani, sono l’essenza della Chiesa – ha spiegato mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente del Comitato Cei per il sostegno economico ecclesiale -. L’Offerta per il sostentamento dei nostri sacerdoti ci chiama a porci a fianco delle necessità dei presbiteri, in modo che ciascuno dia per quanto può dare e riceva per quanto necessita. Il dono è e fa la Chiesa, e san Paolo ci insegna che ogni obolo ecclesiale non va vissuto come limitato alla sfera dell’avere, ma parla della nostra identità di credenti, di chi – con lo sguardo al Signore – vive pienamente in un orizzonte di grazia”.

“E’ tempo di guardare ai sacerdoti non come a persone che possono fare tutto, ma a ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo che hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità che servono. E che sono affidati ai fedeli per il sostentamento – ha affermato Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa -. Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza di questa vicinanza ai nostri preti. L’Offerta è un contributo speciale, da introdurre stabilmente nella nostra vita cristiana, ripetendolo qualche volta l’anno, perché ci incammina su una nuova strada di comunione con la Chiesa. Basterà anche un piccolo importo, ma donato in tanti, perché raggiunga tutti i preti diocesani in Italia, non soltanto il nostro”. (Fonte: Agenzia Sir, www.agensir.it)

Cernusco sul Naviglio, 28 novembre 2018