Venerdì 29 Marzo

VERSO SANTIAGO, CON DON DAVID “UN PICCOLO ORATORIO”

Don David, nella serata di domenica 28 ottobre, è giunto ad Astorga. Per raggiungere Santiago di Compostela mancano ancora 260 km, che dovrebbe percorrere in una dozzina di giorni.

Foto d’archivio da www.agensir.it

Con “una celebrazione intensa e gremita con peregrinos da 21 nazioni” nella collegiata di Roncisvalle, una cittadina ai piedi dei Pirenei, è iniziato, lo scorso 9 ottobre, il cammino di don David verso Santiago di Compostela. Un’esperienza che stiamo seguendo sui social, con un nutrito gruppo di persone, e che cerchiamo di restituire ai nostri lettori con qualche ‘ritaglio’ dal suo diario.

“Si parte! Mancano solo 790 km”. Un cammino fatto di tanti incontri. A partire da “una donna di 57 anni con due figli grandi, che ha colto un’occasione datagli dal suo datore di lavoro” e da un uomo “sulla trentina, che invece del lavoro è stufo marcio e si è licenziato”. Poi da “Mariano, un argentino como el Papa, ottavo di nove figli, chiamato così in onore della Madonna”. E così via, giorno dopo giorno, tanti altri incontri.

Un cammino ricco di emozioni e di riflessioni, che trovano nella Messa celebrata quotidianamente, quasi sempre al termine della giornata, lo spunto e la condivisone con gli altri pellegrini. Pensando anche a ciò che sta per lasciare e alla nuova realtà che incontrerà. Scrive don David: “Mi hanno visto tutti ieri concelebrare alla Santa Messa a Roncisvalle: beh, sono tutti stupiti di avere un prete a portata di mano, nell’ostello dei poveri. Pellegrino tra i pellegrini.“ Una giornata di incontri, intensi e belli! Immagino il mio nuovo incarico così: un cuore che diventa casa e ti fa sentire casa; un accostarsi, come Gesù coi discepoli di Emmaus, e camminare fianco a fianco nel respiro dei racconti, nei sussulti dell’anima. E sentire l’ossigeno della vita e della fede che attraversa gli oceani e dà aria nuova ai polmoni”.

Bellezze da scoprire, cattedrali da visitare, paesaggi mozzafiato, ma anche, dopo qualche giorno, le prime vesciche, che però non lo scoraggiano. “Nella grande famiglia, lungo il cammino, stiamo imparando a conoscerci, a raccontarci, a metterci uno nelle mani dell’altro: è qualcosa di magico, di imprevedibile, di meraviglioso. Davvero sono altre le mani che ci avvolgono.” Don David racconta, per esempio, di “un ragazzo con non troppa voglia di studiare, ma uno che non sa proprio stare con le mani in tasca”; un ragazzo rivelatosi “una piacevole e ricca compagnia. Penso che in pochi incontri di catechesi abbia avuto la profondità toccata in questa camminata a 4 gambe. Forse mai. Abbiamo parlato di amore e di morte, di Dio, del bene e del male.”

Anche “il tendine sopra il collo del piede destro - dopo dieci giorni di cammino - ha incominciato a farsi sentire. L’anno scorso fu il sinistro a fregarmi…” annota Don David, ma dopo pochi giorni il problema è stato superato. È contento che “la famiglia” si sia allargata: “non siamo più solo io, Gianluca e Alfreda; ci sono anche Simone, David, Denni, Federica, Tok Tok … un piccolo oratorio! Primo obiettivo: no bestemmie. E chi sbaglia prende lo scappellotto dal don! Anzi, ormai tirano via il cappello per farselo dare.” E non mancano neppure le “temibili cimici”.

Don David si è rassegnato e ha fatto una tappa in pullman - visto che “i tendini non mi hanno dato tregua tutta notte” - perché “comunque non voglio perdere la bella famigliola che siamo e spero che un giorno di riposo faccia riprendere vita alle mie gambe.” E riflette: “Il cammino è forse anche questo: fare i conti con i propri limiti, lasciarsi misurare dall’imprevisto che prende il controllo ed esautora i tuoi desideri. Un po’ come quando ti dicono di passare da Cernusco al carcere, dall’oggi al domani”.

In una tappa “ho celebrato leggendo in spagnolo; predica in italiano e canto finale fatto intonare in inglese: International!” commenta don David, che poi sottolinea: “la chiamata alla Messa non è avvenuta per dovere … è avvenuta per forza d’attrazione: per come Gesù riesce a far respirare la sua ineguagliabile bellezza nella nostra pochezza. Come la spuma del mare all’infrangersi dell’onda. Non c’è limite alla sua meraviglia!”

Nel giorno della Cresima, lo scorso 21 ottobre, un pensiero speciale per i cresimandi, le loro famiglie e le catechiste. E non è mancato neppure l’incontro con un ex carcerato. Ma questo lo racconteremo la prossima volta. Buon cammino, don David!

Cernusco sul Naviglio, 29 ottobre 2018