Venerdì 29 Marzo

DON DAVID: “C’È UNA COMUNITÀ DA SERVIRE, IL SIGNORE DA AMARE, IL CIELO DA DESIDERARE”

Don David ha scritto a tutti i collaboratori degli oratori: “Chi asserisce che questa decisione si sia consumata tra me e l’Arcivescovo, dice il vero: lui ha chiesto, io ho obbedito. E Don Luciano non si è tirato indietro dal sopperire alle necessità della Pastorale giovanile, pur essendo già oberato dal tanto dell’intera comunità pastorale. Non pare molto credibile, vero? Eppure la banalità del vero ogni tanto ci spiazza. Ha spiazzato anche me.”


Don David al 50° del Centro sportivo Don Gnocchi
In pagina iniziale: l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, con don David

Don David ha scritto a tutti i collaboratori per spiegare che nel carcere in cui andrà come cappellano serve “un buon sarto”. Con un po’ di modestia e di sano realismo aggiunge che “a dire il vero non mi pare di essere la persona più indicata, visto il mio temperamento, che ben conoscete”, ma “evidentemente il Signore vuole pormi dinanzi a una nuova sfida: ci sto! Dico e rinnovo il mio sì a Gesù e alla Chiesa, che continuo a servire con dedizione assoluta.”

“Certo, mi chiede tanto – prosegue don David - lasciare questa meravigliosa comunità è una grande prova; lasciare le generazioni che stavo crescendo è una grande prova; lasciarmi spogliare di tanti tratti della vita da prete dell’oratorio (fare, disfare e organizzare) è una grande prova. Eh insomma: manco un selfie, potrò farmi... giornate intere senza telefono!!!”

“Chiedo a Gesù di insegnarmi ad amarlo non per quello che dà, ma per quello che prende (Madre Teresa). E prende tanto”: riflette don David, richiamando una Santa a lui tanto cara, sino da andare in India, qualche anno fa, a pregare sulla sua tomba.

“Invito tutti a non sprecare energie per farci del male l’un l’altro, ma per volerci bene l’un l’altro”: è l’appello lanciato dal vicario parrocchiale, a tutti coloro che hanno collaborato con lui nei cinque anni di permanenza in città, che poi spiega: “l’ho già detto ieri a Messa: non ci sono colpevoli da cercare o misteri da svelare, per quanto il tutto sembrerebbe frutto di qualche intrigo nascosto... Chi asserisce che questa decisione si sia consumata tra me e l’Arcivescovo, dice il vero: lui ha chiesto, io ho obbedito. E don Luciano non si è tirato indietro dal sopperire alle necessità della pastorale giovanile, pur essendo già oberato dal tanto dell’intera comunità pastorale. Non pare molto credibile, vero? Eppure la banalità del vero ogni tanto ci spiazza. Ha spiazzato anche me.”

“Mi raccomando: c’è una comunità da servire, il Signore da amare, il cielo da desiderare – conclude don David, nella lettera inviata a tutti i collaboratori degli oratori -. Già stanno partendo voci di ogni genere... (ma) noi siamo originali: ci riempiamo la bocca non di accuse, chiacchiere o lamentele, ma di grazie, di bene, di preghiera. L’amaro in bocca di questo finale inatteso non potrà mai essere più grande del grazie, per quanto Gesù ci ha dato di vivere insieme.”

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Il prevosto: “Preghiamo per don David e per chi verrà”, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 8 ottobre 2018