“LA CRESIMA È UN PASSO IMPORTANTE”

Il gesto di oggi – ha sottolineato monsignor Busti, durante la celebrazione di domenica 21 ottobre - esprime il vostro “sì: io voglio seguire la strada che mi indica Gesù, che mi assicura che la mia vita è bella, è importante e che nulla va perso. Una via che scelgo liberamente”.


Monsignor Busti sul sagrato della nostra chiesa prepositurale

Nella domenica che la nostra diocesi ha riservato al ricordo della dedicazione del Duomo di Milano, chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani, la nostra Comunità pastorale ha pregato e fatto festa con le ragazze e i ragazzi di prima media che hanno ricevuto la Cresima. Ad amministrala, nel corso di tre distinte celebrazioni eucaristiche in chiesa prepositurale, per i cresimandi di tutte e tre le parrocchie cittadine, monsignor Roberto Busti, vescovo emerito di Mantova. Tre celebrazioni che hanno riempito la chiesa di piazza Conciliazione, con qualche distrazione di troppo per la presenza di così tante persone, che però non hanno tolto nulla alla solennità e all’importanza della liturgia. In una comunità così grande, come la nostra, la difficoltà di mantenere sempre un clima di silenzio e raccoglimento - anche per il protrarsi della celebrazione, quasi due ore - è il tributo che purtroppo capita a volte di dover pagare in queste occasioni.

“La Chiesa siamo tutti noi”: la prima riflessione di monsignor Busti, all’omelia della Messa delle ore 11 di domenica 21 ottobre, è partita dal brano di Vangelo proposto dalla liturgia, per ricordare ai presenti che sono “i cristiani a formare la Chiesa. Cristiani che nel nome di Gesù si sforzano di vivere da testimoni della fede, alla quale siamo stati educati a partire dal Battesimo.” Quindi ha aggiunto: “i cresimandi qui presenti si sono preparati a lungo per ricevere il dono dello Spirito Santo, che fa di ciascuno di noi dei costruttori della Chiesa. Dice, infatti, San Paolo, nella seconda lettura proposta dalla liturgia odierna, che ‘siamo collaboratori di Dio, campo di Dio, edificio di Dio.’”

La “grande bellezza della Chiesa” è che “ci dà la forza anche di essere cristiani fuori dalle mura di questo tempio” e ce la dà con l’Eucaristia. Gesù – ha spiegato il celebrante - “ci vuole dare il suo cibo affinché la nostra vita, fuori da questa chiesa, possa essere testimonianza di ciò in cui crediamo e cioè che la nostra esistenza vale non soltanto per quello che sappiamo fare, per quanto sappiamo possedere, accumulare e avere, ma soprattutto vale per quello a cui siamo destinati” e “che Dio ha voluto darci in Gesù Cristo: la vita eterna, la gioia eterna, la felicità per sempre.”

“Oggi voi, ragazze e ragazzi, fate un passo importante”, ha sottolineato monsignor Busti rivolgendosi ai cresimandi e ricordando loro che “quando siete nati non sapevate neanche di essere al mondo, i vostri genitori vi hanno portato in chiesa e vi hanno donato, attraverso le mani del sacerdote, il segno dell’amore di Dio, il Battesimo.” Stavolta, invece, siete consapevoli di ciò che state per ricevere e “quel segno che oggi traccerò sulla vostra fronte, che è un segno incancellabile, dice che Dio vi vuole talmente bene che per noi ha donato la sua vita.” Il gesto di oggi esprime il vostro “sì: io voglio seguire la strada che mi indica Gesù e che mi assicura che la mia vita e bella, è importante e che nulla va perso. Una via che scelgo liberamente”.

Il vescovo ha poi rivolto l’invito alle madrine, ai padrini e ai genitori dei cresimandi a parlare con loro del perché educarli alla fede, all’amore, alla bontà, all’onestà e alla purezza. E ad essere al loro fianco in un “periodo della loro vita, l’adolescenza, particolarmente faticoso per la loro educazione”.

Cernusco sul Naviglio, 22 ottobre 2018