“MOLTI BATTEZZATI VIVONO COME SE CRISTO NON ESISTESSE”

L’esempio di Madre Teresa di Calcutta, citato da Papa Francesco all’Angelus di domenica 8 luglio: “una suorina piccolina – nessuno dava dieci lire per lei – che andava per le strade per prendere i moribondi affinché avessero una morte degna. Questa piccola suorina con la preghiera e con il suo operato ha fatto delle meraviglie!”

Foto d’archivio, da www.agensir.it

Allo “scandalo dell’incarnazione”, ovvero “l’evento sconcertante di un Dio fatto carne, che pensa con mente d’uomo, lavora e agisce con mani d’uomo, ama con cuore d’uomo, un Dio che fatica, mangia e dorme come uno di noi”, è stato dedicato da Papa Francesco l’Angelus di domenica 8 luglio in Piazza San Pietro. “Il Figlio di Dio capovolge ogni schema umano: non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore, ma è il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli (cfr Gv 13,1-20). Questo è un motivo di scandalo e di incredulità non solo in quell’epoca, in ogni epoca, anche oggi”, ha aggiunto il Papa.

“Il capovolgimento operato da Gesù impegna i suoi discepoli di ieri e di oggi a una verifica personale e comunitaria. Anche ai nostri giorni infatti può accadere di nutrire pregiudizi che impediscono di cogliere la realtà. Ma il Signore – ha spiegato il Santo Padre – ci invita ad assumere un atteggiamento di ascolto umile e di attesa docile, perché la grazia di Dio spesso si presenta a noi in modi sorprendenti, che non corrispondono alle nostre aspettative”.

L’esempio è quello di Madre Teresa di Calcutta, “una suorina piccolina – nessuno dava dieci lire per lei – che andava per le strade per prendere i moribondi affinché avessero una morte degna. Questa piccola suorina con la preghiera e con il suo operato ha fatto delle meraviglie! La piccolezza di una donna ha rivoluzionato l’operato della carità nella Chiesa. È un esempio dei nostri giorni”.

“Dio non si conforma ai pregiudizi”, ha proseguito, “dobbiamo sforzarci di aprire il cuore e la mente, per accogliere la realtà divina che ci viene incontro. Si tratta di avere fede: la mancanza di fede è un ostacolo alla grazia di Dio. Molti battezzati vivono come se Cristo non esistesse: si ripetono i gesti e i segni della fede, ma ad essi non corrisponde una reale adesione alla persona di Gesù e al suo Vangelo. Ogni cristiano – tutti noi, ognuno di noi – è chiamato ad approfondire questa appartenenza fondamentale, cercando di testimoniarla con una coerente condotta di vita, il cui filo conduttore sempre sarà la carità”.

Per il video / testo integrale dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 8 luglio, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 9 luglio 2018