«NON ILLUDIAMOCI. IL FLUSSO MI¬GRATORIO NON SI ARRESTERÀ FACILMENTE»
Le Caritas delle dieci diocesi lombarde denunciano la «retorica politica» che trasforma i profughi in «clandestini» e paventa «invasioni» incendiando gli animi per mero tornaconto elettorale.
È stato reso noto negli scorsi giorni il comunicato delle Caritas lombarde dal titolo II fenomeno migratorio e le comunità cristiane della Lombardia. Il messaggio è chiaro sin dall’inizio: «Non illudiamoci. Il flusso migratorio che ci sta mettendo in affanno non si arresterà facilmente». E non basterà, a risolvere questa sfida epocale, «ipotizzare blocchi navali, muri di confine, affondamento di barconi, campi profughi», proposte che al massimo «potranno avere effetti elettorali». Finché la politica internazionale non cambierà passo puntando sulla «cooperazione per l’emancipazione dei popoli in via di sviluppo», finché non si affronteranno sul serio nodi come «il cancro del terrorismo islamico», i cambiamenti climatici e l’accaparramento delle terre, che spingono all’esodo intere popolazioni, finché non si interverrà sulle cause strutturali delle «inequità» (per usare l’espressione cara a papa Francesco, alla cui esortazione apostolica Evangelii gaudium attinge il documento) «l’Europa sarà oggetto di una pressione continua».
Le Caritas hanno parole forti e chiare per denunciare la «prospettiva emergenziale» e i «deficit organizzativi» della politica nazionale («lo Stato può fare di più ampliando i posti di accoglienza del sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), unitamente ad una visione di integrazione di più ampio respiro») ma anche per stigmatizzare le chiusure «strumentali» di «alcuni pubblici amministratori che rifiutano l’equa distribuzione territoriale dei richiedenti asilo», depotenziando così le richieste in materia dell’Italia all’Europa. E riguardo a chi specula sulla pelle dei migranti: «Come Caritas non tolleriamo la disonestà e il cinismo di imprenditori senza scrupoli che oltre a truffare lo Stato e i bisognosi mettono in cattiva luce coloro che operano anche a proprie spese e nel rispetto della legalità».
Ce n’è, inoltre, per chi si chiede (magari anche dentro la comunità cristiana) «perché la Chiesa si occupa di questo problema». Potrebbe fare altrimenti, chi crede «nel Dio incarnato»? E poi: «Trattare le persone con dignità e rispetto è la via per garantire pacifica convivenza. In molti territori della nostra regione la presenza di un’alta percentuale di immigrati non è causa di reale insicurezza per i cittadini grazie - soprattutto - allo stile della Chiesa che con i suoi interventi concreti ha soccorso questi "nuovi venuti", stemperato le tensioni senza dimenticarsi dei poveri che da sempre abitano le nostre comunità». Un impegno che prosegue.
Le Caritas lombarde, con altre realtà collegate, «stanno gestendo più di duemila tra profughi e richiedenti asilo, e migliaia di altri stranieri regolarmente presenti ma ancora privi di una dimora adeguata. Oltre a offrire vitto e alloggio (magari in regime di contratto con l’ente pubblico) propongono percorsi di alfabetizzazione, formazione e orientamento al lavoro, sostegno e tutela giuridica, supporto scolastico e animazione del tempo libero a favore dei minori spesso con i costi a nostro carico».
Infine: «Non è possibile tacere rispetto alle fuorvianti campagne mediatiche che soffiano sul fuoco della paura e che tolgono lucidità all’opinione pubblica Denunciamo l’immoralità di una certa retorica politica che paventando "invasioni", definendo ogni profugo come "clandestino” finisce per autorizzare il cittadino a non sentirsi corresponsabile nell’accoglienza». Quindi l’appello alle parrocchie, che le Caritas diocesane affiancheranno in ogni modo: «Presenze di poche unità nelle comunità parrocchiali - conclude il testo - favoriscono un approccio più sereno da parte della popolazione, una convivenza più accettata e sostenuta dal volontariato».
Per approfondire:
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il testo integrale del comunicato Caritas lombarde: http://www.caritasambrosiana.it/area-per-la-stampa/approfondimenti-area-per-la-stampa/il-fenomeno-migratorio-e-le-comunita-cristiane-della-lombardia
Cernusco sul Naviglio, 13 luglio 2015