GIOVANI IN PARTENZA PER UN’ESTATE IN MSSIONE

Conferito il mandato missionario ai giovani della nostra diocesi in partenza per un’esperienza più o meno lunga in una missione.

Lo scorso sabato, 4 luglio, la Pastorale missionaria diocesana ha riunito i giovani ambrosiani in partenza per un’esperienza di lavoro in terra di missione. Nella corso della celebrazione, nella Basilica di Santo Stefano Maggiore (piazza Santo Stefano 3, Milano), monsignor Mario Delpini, Vicario generale della Diocesi, ha consegnato ai giovani in partenza il mandato missionario.

Don Antonio Novazzi, responsabile della Pastorale missionaria diocesana - che lo scorso 28 giugno ha celebrato la Messa in Oratorio Sacer e ha consegnato il mandato ai giovani della nostra Comunità pastorale in partenza, il prossimo agosto, per Haiti – ha risposto ad alcune domande della redazione di www.chiesadimilano.it.

Come descriverebbe i partenti?

Non è possibile tracciare un unico identikit: alcuni tra loro stanno compiendo il cammino in oratorio e a un certo punto hanno deciso di fare un’esperienza nel mondo; altri hanno ascoltato i racconti dei compagni di scuola; altri ancora hanno conosciuto ragazzi partiti dopo il contatto con un compagno di università. E poi ci sono quelli che fanno parte dei gruppi missionari.

Partono più donne o uomini?

Ultimamente, in ambiti come quello del Pime, per esempio, registriamo un maggior numero di donne.

La crisi ha frenato le partenze dei giovani?

Direi di no. Perché, per esempio, la comunità si mette in moto per aiutarli a comprare il biglietto aereo. E per portare un supporto concreto nei luoghi in cui vanno: a Cernusco sul Naviglio, per citare un caso, hanno fatto una raccolta per comprare un’autovettura da portare in missione. È un’esperienza, dunque, di tutta la comunità.

Che cosa suscita la missione nel cuore di un ragazzo?

È un’esperienza che interroga il vissuto quotidiano. Come vivo la mia vita qui, dove ho tutto? Con che stile? Ma aiuta anche a capire come leggere la vita dei migranti che vivono in mezzo a noi. Altri, invece, si domandano se non è il caso di fare un’esperienza prolungata in missione. Insomma, domande di senso suscitate da quanto provoca questa esperienza, che è fatta prima di tutto dall’incontro.

Quale risposta avete dalle missioni visitate dai ragazzi ambrosiani?

L’esperienza dura un mese, quindi è limitata. Ma per la comunità del luogo è un momento di festa. Attende e accoglie questo incontro. Dove invece un giovane o una famiglia ritornano per rimanere più a lungo, la comunità si interroga di certo sulle motivazioni di questa scelta.

E come tornano i giovani dalla missione?

Ci sono diverse reazioni, anche a seconda del cammino percorso. Ma rimane sempre un dono che può interrogare molte persone delle nostre comunità cristiane.

Cernusco sul Naviglio, 6 luglio 2015