DOMENICA DELLE PALME: “LA PACE È GESÙ, IL RAMO È SOLO UN PICCOLO SEGNO”

Il ramo di palma benedetto è solo un “piccolo segno” che invita a portare “la pace nel nostro cuore, nelle nostra famiglia e nella nostra vita. Ma la pace è Gesù. È lui che ci dona la pace, la sua pace.”


Domenica delle palme 2018 (foto G. Melzi)

«Abbiamo ripetuto un gesto molto bello che anche duemila anni fa avevano fatto i bambini e gli adulti di Gerusalemme, usando dei rami di palme»: così ha esordito il prevosto della città, monsignor Luciano Capra, all’omelia della Messa delle benedizione delle palme, celebrata in chiesa prepositurale, gremita di fedeli. In precedenza si era svolta la processione dal Collegio delle Suore Marcelline alla chiesa, con le ragazze e i ragazzi di quarta elementare che agitavano rami di palme.

Domenica delle palme 2018 (foto G. Melzi)

«Occorre capire il significato di questo gesto, di questo agitare rami di palma – ha proseguito il prevosto - perché altrimenti rischia di essere una cosa magica. Un ramettino che mettiamo lì così.». Quindi ha spiegato: «Nelle icone e nei dipinti molto spesso i martiri, coloro che sono stati uccisi per il Vangelo, sono raffiguranti con in mano una palma. Perché la palma si dice che proprio quando muore dà frutto. E allora il segno della palma è proprio questo: che anche noi dobbiamo essere testimoni di Gesù. Dobbiamo decidere anche noi di essere testimoni di Gesù.»

Domenica delle palme 2018 (foto G. Melzi)

«Il testimone di Gesù – ha aggiunto monsignor Capra - è colui che sa dare testimonianza a qualcosa o a qualcuno che ha incontrato, con il quale ha fatto un’esperienza così forte, così bella, così intensa che va in giro a dirlo a tutti, perché quella persona gli ha cambiato la vita.» Da questo si può comprendere con quale atteggiamento noi dobbiamo vivere la Settimana Santa, quella più importante dell’anno liturgico.

Domenica delle palme 2018 (foto G. Melzi)

«C ‘è il rischio, infatti, di vivere questi giorni come se guardassimo un film: ci passa davanti, magari ci emozioniamo un po’, però dopo la nostra vita va tutta da un’altra parte, non ci ricordiamo più di Gesù e il nostro modo di essere, a scuola, al lavoro, in famiglia è tutto fuorchè quello di Gesù.»

Domenica delle palme 2018 (foto G. Melzi)

Ecco allora l’invito del prevosto: «Dobbiamo decidere di vivere questi giorni non da spettatori, ma lasciandoci coinvolgere. Dobbiamo domandarci chi è Gesù per la mia vita? Che rapporto c’è tra me e lui? È importante per la mia vita?», così «questa Settimana non diventerà solo un ricordo, perché a noi quello che è successo 2000 anni fa ci interessa fino a un certo punto, ma sarà la riattualizzazione adesso, per me, di quello che Gesù ha fatto e ha detto. Allora Gesù è dentro di me, lo porto nel mio cuore e nella mia vita perché mi cambia e mi aiuta a vivere meglio la mia esistenza.»

 

Domenica delle palme 2018 (foto G. Melzi)

I rami di palme sono, quindi, «un segno che diventa per noi una benedizione. Ecco perché sono stati benedetti. Portateli a casa – è stato l’invito finale del prevosto ai tanti ragazzi presenti - portateli anche a qualche vostro amico. È un gesto di benedizione e di attenzione anche verso loro. Vogliamo che questo piccolo segno porti la pace nel nostro cuore, nelle nostra famiglia e nella nostra vita. Ma la pace è Gesù. È lui che ci dona la pace, la sua pace. L’ulivo è solo un piccolo segno.»

Cernusco sul Naviglio, 26 marzo 2018