«IO SONO VOCE DI UNO CHE GRIDA NEL DESERTO»

Domenica 10 dicembre, V di Avvento - Giovanni rispose agli inviati dai farisei: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me, ed era prima di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».

Non so se vi è mai capitato di vedere una pianta o una radice, che pensavamo oramai secca e senza più vita, che improvvisamente butta un nuovo germoglio, inaspettatamente e quasi contro ogni previsione. Quando accade, di solito ci lascia una sensazione molto bella, di vita e di speranza, ci dice che possiamo aspettarci ancora dei frutti, qualcosa di buono per il futuro.

Il profeta Isaia usa proprio questa immagine del germoglio, per descrivere il futuro del popolo di Israele: il tronco è quello di Iesse, cioè la famiglia del re Davide, e il nuovo virgulto è una persona, il Messia. Quasi con le stesse parole, anche la Lettera agli Ebrei indica che il Messia è Gesù: «Fratelli, è noto che il Signore nostro è germogliato dalla tribù di Giuda». Il Signore Gesù è dunque una promessa di speranza e di vita nuova, su cui lo spirito di Dio si poserà.

Per leggere il testo completo del commento di don Marco Bove per “Famiglia cristiana”, cliccare qui

Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 10 dicembre 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 9 dicembre 2017