È MORTO DON GIUSEPPE LOCATELLI, RIMASTO SEMPRE NEL CUORE DEI CERNUSCHESI

Don Giuseppe Locatelli, assistente dell’oratorio Sacer dal 1959 al 1972, è morto la scorsa notte. È rimasto sempre legato alla nostra città, dove ha vissuto la sua prima esperienza pastorale e molti ancora oggi lo ricordano con affetto e riconoscenza. Dopo Cernusco, è stato prevosto di Magenta, quindi vicario episcopale della zona pastorale di Monza. Poi ritornò, su sua richiesta, a fare il parroco a Inzago, per ritirarsi infine nella sua Lecco.


Don Giuseppe Locatelli in Oratorio Sacer (1959/1972)
In pagina iniziale: al 50° del Centro sportivo Don Gnocchi (2016)

Nell’agosto 1959 la guida dell’oratorio Sacer passa a don Giuseppe Locatelli, classe 1931, proveniente “da Lecco - scrive il prevosto Guidali - e si sa che quei cittadini sono tutti fervorosi lavoratori. Fu consacrato ultimamente, ma ha già una certa esperienza della vita: circostanza queste che danno a ben sperare.” Don Giuseppe, dopo la su prima festa dell’oratorio, annota che “quello che fa bene e che importa è che i Cernuschesi sono attaccatissimi alla loro Sacer”, senza però dimenticare che “i due terzi dei nostri ragazzi disertano ogni domenica l’oratorio!”

Il campeggio dal 1961 entra a far parte delle proposte estive dell’oratorio. A luglio e settembre 1963, l’oratorio feriale è proposto, per la prima volta, con orario continuato, tutti i giorni: dalle ore 8 alle ore 18. Ma quel che più importa è che da sabato 30 novembre 1963, finalmente c’è una cappellina in oratorio … È l’inizio di una nuova vita. La Sacer ha ora il suo cuore che pulsa. Gesù è sempre presente in mezzo ai ragazzi e ai giovani.”

Il 2 ottobre 1966 si inaugura il Centro sportivo Don Gnocchi, costruito grazie a una sottoscrizione tra le famiglie cernuschesi e nel 1968 è organizzata la prima raccolta di “carta, stracci e rottami” a favore delle popolazioni che muoiono di fame.

I cambiamenti in atto nella società si fanno sentire anche in oratorio, ma – scriveva don Giuseppe -“assistente e cooperatori sono convinti della validità e della necessità degli oratori. Non si vuol nascondere tuttavia che anche questa gloriosa istituzione di sapore ambrosiano sia sottoposta oggi ad esigenze urgenti di trasformazione …. Davvero l’oratorio corrisponde al periodo della piantagione per i nostri ragazzi. Non si colgono subito i frutti; anzi pare di constatare un fallimento quando i ragazzi nell’adolescenza lasciano l’ambiente, ma poi, nel momento delle grandi scelte, la maggior parte di loro si accorge di possedere un patrimonio spirituale per giudicare le loro azioni e la loro condotta morale, dovuto, oltre che all’ambiente famigliare, senz’altro anche all’oratorio.”

I tredici anni di don Giuseppe, in oratorio Sacer furono segnati da grande fervore, tante iniziative e molteplici attività: alcune seppero anche capire e anticipare i cambiamenti che poi si verificarono nella società italiana, con le contestazioni legate al '68. Da qui nacque il legame sempre intenso che legò i Cernuschesi, sopratutto i giovani di quegli anni '60, con il loro assistente.

Seguiranno altri aggiornamenti.

Cernusco sul Naviglio, 21 ottobre 2017