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PADRE ANTONIO DA ALCUNI MESI IN UNA NUOVA MISSIONE

Il nostro concittadino salesiano, nel cinquantesimo di professione religiosa, ha cambiato missione, rimanendo sempre nella Repubblica Democratica del Congo.

"Dalla parte dei poveri": è il tema della Giornata missionaria mondiale di quest'anno, che nella nostra diocesi si celebrerà il prossimo 25 ottobre. L'intento della Giornata è quello di richiamare l'attenzione delle comunità cristiane sulla centralità dell'impegno "ad gentes", per raggiungere i poveri, cioè coloro che vivono nelle periferie geografiche ed esistenziali del nostro tempo. Papa Francesco ci rammenta che "nell'immenso campo dell'azione missionaria della Chiesa, ogni battezzato è chiamato a vivere al meglio il suo impegno, secondo la sua personale situazione".


Padre Antonio Perego presso la missione

 

In riferimento al tema vocazionale, Papa Francesco nel suo messaggio si rivolge "soprattutto ai giovani, che sono ancora capaci di testimonianze coraggiose e di imprese generose e a volte controcorrente: non lasciatevi rubare il sogno di una missione vera, di una sequela di Gesù che implichi il dono totale di sé". Il numero dei missionari sta diminuendo, a riprova che la crisi vocazionale rappresenta una sfida che non può essere disattesa dalle comunità ecclesiali.

La nostra comunità cristiana, in passato, ha avuto una ricchezza di vocazioni missionarie. Ora sono soprattutto i laici che partono per esperienze di volontariato in Paesi in via di sviluppo. Tra i missionari cernuschesi c’è padre Antonio Perego, salesiano, che nell’anno bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, ha ricordato, nello scorso agosto, il suo cinquantesimo di professione religiosa.

“Ho passato la metà della mia vita mis­sionaria qui a Sakania (Repubblica Democratica del Congo, ndr) – ha scritto padre Antonio Perego nella lettera pubblicata su Voce Amica di settembre 2015 - dedicandomi con entusiasmo al mio compito di educatore, responsabile di una scuola media supe­riore apprezzata dai giovani che l’hanno frequentata, dalle autorità scolastiche, civili e religiose.”


Padre Antonio Perego presso la missione

“Il tempo è venuto di cambiare aria. A 100 km sud-est di Sakania – spiega Perego - diciamo meglio a 4 ore e mezza di fuori-strada in stagio­ne secca, c’è una vecchia missione. E un vecchio missionario austriaco, padre Johan Kiesling, ha rilanciato una scuola seconda­ria, chiusa negli anni settanta per mancan­za di studenti. Gli anni passano e il mondo cambia, piano piano anche a Kipusha” la sua nuova destinazione.

Una nuova missione che padre Antonio ha già visitato e che descrive così: “Le costruzioni, di epoca coloniale, sono soli­de: mura, pavimento e tetto sono buoni. Locali ampi e numerosi, per una scuola di meno di 200 allievi. Ma tutto ciò che è in legno, porte, finestre, banchi, mobilio ha subito l’implacabile assalto delle termiti. Il preside non ha ancora un ufficio. Non par­liamo poi di tutto ciò che fa una scuola: do­cumenti scolastici, libri di testo, materiale didattico ... Tutto da fare!”


Padre Antonio Perego presso la missione

 

“Il sacrificio più grande per chi accet­ta di vivere a Kipusha – annota padre Antonio - è l’isolamento. Non solo stradale: da Natale a Pasqua arrivarci o partirne è una vera impresa. Ma soprat­tutto, comunicazione zero: non c’è rete telefonica né tanto meno internet, che in­vece abbiamo a Sakania. Si è veramente tagliati fuori dal mondo.”

Il nostro concittadino missionario lancia un appello a tutti “quanti mi conoscono a Cernusco. Tutto il bene che ho potuto fare a Saka­nia, non avrei potuto farlo senza il vostro sostegno. Mi tocca ricominciare da capo, in un ambiente più povero, ma sempre sensibile al carisma di don Bosco. Datemi una mano, se potete”, “ma soprattutto chiedo a tutti il soccorso della preghiera.”

Per aiutare padre Antonio, ecco i riferimenti bancari: codice IBAN IT28 K056 9620 6000 0000 4837 X61

Cernusco sul Naviglio, 12 ottobre 2015