“UN VULCANO”: ECCO DON PAOLO!

Con don Paolo Steffano, che ritorna tra noi per ricordare il suo 25° di ordinazione sacerdotale, la pastorale giovanile cernuschese ha voltato pagina, si è innovata profondamente.

Nell’ambito dei diversi appuntamenti in calendario per la Festa degli oratori 2015 spicca senz’altro quello del sabato pomeriggio con don Paolo Steffano. È stato responsabile della pastorale giovanile cittadina dal 1996 al 2004, avviando il cammino di “pastorale d’insieme” che poi ha trovato pieno compimento con la costituzione della Comunità pastorale. In precedenza, don Paolo quando era ancora seminarista era stato per un anno (1989/1990) all’oratorio del Divin Pianto per coordinarne le attività. Ora è parroco a Baranzate, alle porte di Milano.


Don Paolo a Bolbeno (2003)

Con don Paolo, che ricorda quest’anno il 25° di ordinazione sacerdotale, la pastorale giovanile ha voltato pagina, si è innovata profondamente. Gli oratori si sono aperti alla città, hanno tessuto “reti”, hanno saputo raccogliere le sfide poste da una società in profonda e continua trasformazione. L’incontro con don Paolo è sempre qualcosa che sorprende e che lascia il segno. Lasciamo che sia una brava giornalista di Avvenire, Lucia Bellaspiga, che ha scritto nelle scorse settimane una serie di articoli sui “preti di periferia”, a parlare di lui e di quanto sta facendo nella sua attuale comunità.

«Parrocchia di Sant’Arialdo, 3.000 fedeli, un posto singolare. Singolare prima di tutto il parroco – ha scritto la giornalista - don Paolo Steffano, 50 anni, 25 di sacerdozio, un milanese della zona Magenta, quartiere benestante e borghese. Chi viene da 'quella' Milano normalmente diventa un manager, o un professionista. Cosa fa invece qui, fra gli africani e i bengalesi, quest’uomo dai tratti irregolari, gli occhi vivi, perpetuamente in movimento, addosso una polo arancione che farebbe sobbalzare molti tradizionalisti? Famiglia cattolica, il liceo al Manzoni, cresciuto negli scout, vicino ad Amnesty International, lontano dalla politica. Ma più che parlare di sé preferisce mostrare la sua parrocchia, o come dice ridendo, 'il suo regno'. Una grande chiesa moderna, l’oratorio, una bella palestra, il giardino delle Parabole con le piante della Bibbia; l’orto, il centro Caritas, il laboratorio di cucito. E poi l’associazione culturale La Rotonda, l’accoglienza dei parenti dei malati del vicino ospedale Sacco, la scuola di italiano per stranieri. Il regno di don Steffano però non è ancora finito: apre il portone di un vecchio capannone industriale. Dentro, il locale è immenso, c’è un palcoscenico ma anche un banco che pare di fruttivendolo, con le verdure fresche che avanzano dai banchi delle vicine Coop, Esselunga e Metro. In una cella i frigo per carne e pesce. Con questa roba a Sant’Arialdo danno da mangiare ogni settimana a 40 famiglie, oltre alla distribuzione di Caritas. (La sensazione di una grande, imprevedibile abbondanza che trabocchi tra le mura di questa parrocchia di periferia).»

«Il segreto di questa parrocchia difficile e viva» di Baranzate?: l’ha chiesto la giornalista di Avvenire (per leggere l’articolo completo, clicca qui) a don Paolo, in conclusione del suo articolo. La sua risposta, per chi lo conosce bene, non sorprende: «“Semplicemente il Vangelo. Il segreto è lasciarsi interrogare da chi ti trovi di fronte, ogni giorno: quello è il volto con cui Cristo ti si presenta. E non si deve pretendere, come facevo io da giovane, di risolvere sempre i problemi: invecchiando capisco che spesso i problemi non si risolvono, ma, semplicemente, si accompagna il prossimo”. Un vulcano, pensi andandotene. E un uomo felice.»

Ecco perché i Cernuschesi, giovani e adulti, che hanno conosciuto don Paolo, sono contenti dell’occasione che è loro offerta, durante la Festa degli oratori di quest’anno, di incontrarlo e di salutarlo nuovamente.

Cernusco sul Naviglio, 28 settembre