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COMPIE VENT’ANNI IL “CENTRO D’ASCOLTO” DELLA CARITAS CITTADINA

Il Centro di ascolto fu ufficialmente aperto il 25 settembre 1995 e la sede fu subito al Cen­tro Cardinal Colombo di piazza Matteotti. Poi si sono aggiunte altre due sedi.

«Non fa certamente novità – leggiamo su Voce Amica di luglio 1995, a firma Enrico Rusinenti, che insieme a don Claudio Franchi furono i referenti di questo nuovo progetto – se diciamo che in una cittadina come Cernusco sul Naviglio ritroviamo tutte le complessità del giorno d’oggi. Universi culturali, universi anche finanzia­ri, santuari religiosi ma anche bancari, e dove è facile tro­varsi davanti cittadini toccati dall’emarginazione e anche dove una macchina in disuso e abbandonata può servire da dormitorio per alcuni uomini. Una città, quindi, da leggere e filtrare attraverso anche le connotazioni appena descritte, attraverso le persone che incontriamo, talvolta senza vederle veramente, perché questa è la vita che incontriamo ogni giorno. Davanti ai bisogni però, è facile riscontrare irrigidimenti, comporta­menti stagni, campanili che faticano ad aprirsi fra di loro, servizi non sempre ben collegati, troviamo situazioni di bisogno che convivono con una opulenza abbastanza pro­vocatoria.»

«Se questa è, nel suo complesso, la città in cui viviamo, cosa si può fare? Come affrontare i bisogni?» si domandavano i promotori del Centro d’ascolto. Ecco la loro riposta: «c’è bisogno di un rapido processo di maturazione interiore che porti a sentire l’esigenza di collaborare con tutti coloro che a titolo diverso operano a favore dei bisogni e animare un collegamento e un coordi­namento con tutti gli uomini di buona volontà. Le comunità parrocchiali di Cernusco sul Naviglio (Santa Maria Assunta, San Giuseppe Lavoratore, Madonna Del Divin Pianto) hanno ricercato insieme una possibile rispo­sta: il Centro d’ascolto cittadino


Gli anziani sono a rischio povertà – (Foto archivio SIR)

«Un Centro d’ascolto – proseguiva Rusinenti - proprio che si colloca all’inter­no delle comunità cristiane per esserne l’espressione, e riuscire a manifestare la carità della comunità, in risposte concrete e tangibili ai bisogni vecchi e nuovi della nostra città.» Da qui l’annuncio che «nel mese di settembre le comunità parrocchiali di Cernusco apriranno al pubblico il proprio Centro d’ascolto. Un Centro d’ascolto che tenterà di offri­re la possibilità di un incontro alle persone che necessitano di qualche aiuto, e dove queste potranno trovare la mano di un aiuto fraterno. Un Centro d’ascolto che ha la finalità di ascoltare le persone attraverso il colloquio perso­nale e di ricercare delle possibili soluzioni coinvolgendo anzitutto chi è nel bisogno poi le realtà già operanti in città, orientando le persone in difficoltà verso i servizi del territo­rio,e anche cercando di mettere in atto un primo intervento quando l’urgenza lo richiede.»

Il Centro d’ascolto, che partiva con una trentina di volontari, fu ufficialmente aperto il 25 settembre 1995 e la sede fu subito al Cen­tro Cardinal Colombo di piazza Matteotti, dov’è ancora tuttora. Nel frattempo si sono però aggiunte altre due sedi, così da averne una per ciascuna parrocchia cittadina.

Dopo dieci anni di attività, a settembre 2005, questo il bilancio tracciato: «In dieci anni (il Centro d’ascolto, ndr) ha ascoltato 597 persone, di cui 475 stranieri. Sono stati fatti oltre 1.500 colloqui, perché, in alcuni casi, gli operatori hanno fatto più incontri con le stesse persone. Individuati i bisogni espressi e latenti, sono emerse sul territorio delle nostre comunità parrocchiali (alcuni anche in comunità limitrofe), in questo decennio, le seguenti povertà: ricerca di un posto di lavoro, famiglie in difficoltà, anziani in situazioni di disagio, persone con problemi psichici, ricerca di aiuto per grave indigenza familiare, stranieri alla ricerca di un pasto caldo, dell’uso di una doccia e del cambio della biancheria intima. Le persone che si sono rivolte al Centro sono state accolte, ascoltate, riascoltate e accompagnate. Per risolvere il disagio che hanno manifestato, gli operatori hanno cercato la stretta collaborazione con la rete dei servizi e delle risorse presenti sul territorio, anche per una loro piena valorizzazione. Si sono pure avvalsi della disponibilità di alcune case di protezione per donne maltrattate. Una fattiva collaborazione è stata data dalla San Vincenzo, dal Centro di Aiuto alla Vita (CAV), dal Centro di Assistenza alla Famiglia (CeAF) e dai vari settori della Caritas Ambrosiana. Il Centro può contare attualmente su poco più di una decina di volontari.»

Del secondo decennio di attività, dal 2005 ad oggi, del Centro d’ascolto ne parleremo in un prossimo articolo.

(prima parte)

Cernusco sul Naviglio, 28 settembre 2015