DON PAOLO: “QUI CI SONO DONI INCREDIBILI, MA QUANTA FATICA AD USCIRE!”
Grande partecipazione di Cernuschesi alla Messa vigiliare di sabato 3 ottobre, presieduta da don Paolo Steffano nel ricordo del suo 25° di Messa.
Dopo un pomeriggio trascorso in oratorio Sacer per festeggiare il 15° anno di attività di Paidos, un’esperienza di accoglienza dei più piccoli, don Paolo Steffano ha celebrato la Messa delle ore 17,30, di sabato 3 ottobre, in chiesa prepositurale. Una chiesa gremita di fedeli, presenti anche alcuni gruppi di penne nere e un coro di alpini, per rendere omaggio a don Carlo Gnocchi, nel 1925 prete d’oratorio nella nostra città. Una celebrazione che ha avuto i segni della riconoscenza e della gratitudine.
“Sono contento di condividere con
voi questo momento dello
spezzare del pane – sono state le parole iniziali dell’omelia di don Paolo - e
sono contento di farlo nel ricordo di don Carlo Gnocchi. Per tutti i preti che
passano da Cernusco, don Gnocchi diventa una figura importante, da cui possiamo
davvero imparare a credere nel Vangelo e ad amare la gente”.
don Paolo Steffano (foto di repertorio)
“Tornare a Cernusco e celebrare la Pasqua di Gesù nel ricordo dei miei 25 anni di Messa – ha proseguito don Paolo - mi permette di fare memoria, di ritornare all’esperienza di quegli anni (dal 1996 al 2004, ndr) in mezzo a voi.” Quindi ha aggiunto: “Invito tutti a vivere con me questo momento di grande riconoscenza. Davvero quanti doni si possono ricevere in una vita! Ho trascorso i primi anni a Milano e poi quest’esperienza della Pastorale giovanile a Cernusco mi ha colmato, sì di un po’ di fatiche, ma anche di grandi doni. Mi ha permesso di appassionarmi con la mia vita all’opera di Dio.”
Due spunti - Dal Vangelo letto durante la celebrazione (Matteo 20,1-16: parabola degli operai dell’undicesima ora), don Paolo ha poi tratto due spunti. “La prima immagine è che il padrone di casa è sempre fuori.” Da qui l’invito a pensare a “una comunità in uscita, alla quale sta a cuore l’andare a cercare. È il suo compito prioritario. E questo suo uscire non è perché ha degli interessi particolari.” Ecco allora la seconda immagine, che si collega alla precedente: il nostro “è sempre un Dio alla ricerca di me, degli altri, di chi ha più bisogno di Gesù.”
Don Paolo ha, infine, lanciato uno stimolo, una provocazione: “l’esperienza di Cernusco mi ha formato, mi ha affascinato perché, sapete bene, a Cernusco ci sono doni incredibili. Basta girare. Basta guardare in giro per la diocesi: ci sono cose che ci sono anche a Cernusco, ma che potenziale umano, cristiano, sociale di attenzione agli altri c’è qui. Quanta ricchezza, quante possibilità di prendere sul serio l’invito del Vangelo ad andare. Ma quanta fatica a volte ad uscire.” Ecco allora “l’invito e la provocazione che ci facciamo insieme: non accontentiamoci, non guardiamoci dentro, pensando semplicemente che abbiamo grandi cose, ma pensiamo, invece, come uscire con la nostra ricchezza per rendere ricchi gli altri. Perché, ce lo dice il Vangelo, è l’unico modo nuovo di vivere questa fraternità universale che ci fa scoprire fratelli.”
Don David Maria Riboldi e don Paolo Steffano
Al termine della celebrazione, don David ha consegnato a don Paolo un’immagine ricordo al centro della quale c’è scritto “Grazie!”. È il grande grazie che tutta la comunità pastorale gli rivolge.
Cernusco sul Naviglio, 5 ottobre 2015