“CARTA DI AVVISO PUBBLICO”: QUATTRO CONSIGLIERI DI MINORANZA NON ADERISCONO

La Carta “è un codice etico di comportamento, che impegna gli amministratori locali alla piena trasparenza e correttezza degli atti, oltre a quanto è già previsto dalla normativa vigente.”

Il consigliere comunale con delega alla legalità, Mariangela Mariani (Vivere Cernsuco) ha introdotto l’argomento ricordando che in una seduta dello scorso maggio era stata discussa e votata quasi all’unanimità una mozione che chiedeva l’adesione del nostro Comune a Carta di Avviso pubblico. Adesione avvenuta con delibera di giunta comunale del 14 luglio scorso. Inoltre, si chiedeva il conferimento della delega alle legalità ad un assessore o consigliere, anche questo avvenuto con la nomina della stessa Mariani, e infine si invitano i componenti della giunta e i consiglieri comunali ad aderire alla citata Carta. Che, ha ricordato Mariani, “è un codice etico di comportamento per amministratori comunali. Codice etico che impegna gli amministratori locali alla piena trasparenza e correttezza degli atti, andando oltre a quanto è previsto dalla normativa vigente. È qualcosa di molto esigente, è un modo di riconciliare la politica con i cittadini. È un modo di tornare a pensare la politica come a qualcosa di bello e positivo.”

Tutti i componenti della giunta hanno già aderito alla Carta. Il consigliere delegato ha ricordato che l’adesione impegnerà personalmente solo i singoli consiglieri che voteranno a favore, trattandosi di un atto volontario e non imposto dalla legge. Mariani ha anche aggiunto che sta elaborando una serie di iniziative che saranno presentate a breve e che riguardano tutto ciò che è illegale, pericoloso e ruota attorno al gioco d’azzardo.

Nel corso del dibattito, seguito all’illustrazione del punto, è intervenuta per prima la consigliera Agnese Rebaglio (PD) per dire che dovrebbe essere già implicito in tutti i consiglieri l’assunzione degli principi contenuti nella Carta, ma il metterli per iscritto potrebbe rappresentare un ulteriore impegno a rispettarli. Per Angelo Levati (PD) “la Carta ci invita a prendere maggiore coscienza di quelli che sono i nostri compiti di consiglieri comunali.” Quindi ha richiamato tre principi - onestà, competenza e autonomia - che dovrebbero essere presenti in tutti coloro che rivestono un ruolo pubblico, compreso i dipendenti comunali.

“Pur essendo lodevole quanto vi è scritto nella Carta – ha affermato il consigliere Giuliano Mossini (Forza Italia) -io non la posso sottoscrivere in relazione alla mia attività di imprenditore.” Per Gianluigi Frigerio (Forza Italia) il contenuto del documento è “importante, centrale e lo condivido”, ma “ho approfondito la lettura della Carta, e ho visto che all’articolo 10 chiede di rendere pubblica la partecipazione ad associazioni, anche a quelle di carattere riservato. Secondo me questo è contro la privacy e la riservatezza. Questo punto mi lascia un po’ perplesso.”

Un altro esponente dell’opposizione, Cristian Mandelli (Lega nord) ha ricordato che si era astenuto sulla mozione, perché a suo parere i dirigenti comunali hanno tutte le competenze per mettere in campo iniziative a tutela della legalità, senza la necessità di aderire ad un’associazione.

Prima della votazione sul provvedimento (a favore la maggioranza, il consigliere Mauro Aimi del Movimento 5 Stelle e Claudio Keller del Gruppo misto, astenuti gli altri consiglieri d’opposizione), il presidente del consiglio comunale, Fabio Colombo - che, a suo tempo, è stato il promotore della mozione - si è “rammaricato che qualche consigliere veda alcuni articoli come vessatori e tali da indurlo a non sottoscrivere la Carta. Firmandola si assume un obbligo morale prima di tutto verso se stessi e poi verso i consiglieri, la giunta e la città.” Infatti, “non ci sono sanzioni o altro per violazioni degli impegni contenuti nella Carta

Cernusco sul Naviglio, 5 ottobre 2015