IL CARDINALE TETTAMANZI CI HA GUIDATO CON LA “SEMPLICITÀ DEL BUON PARROCO”
È morto questa mattina il cardinale Dionigi Tettamanzi, 83 anni, arcivescovo emerito di Milano. Il suo ricordo rimane vivo nelle nostre parrocchie cittadine più volte da lui incontrate ed incoraggiate.
Foto da agensir.it
“La Chiesa ambrosiana è in lutto per la scomparsa del suo arcivescovo emerito. Nei primi mesi di quest’anno il cardinale Tettamanzi aveva iniziato a manifestare seri problemi di salute, che avevano reso necessario il suo ricovero presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Poi si era ripreso, al punto che il 25 marzo scorso aveva potuto incontrare brevemente in Duomo papa Francesco durante la sua visita in diocesi. Dopo un periodo di convalescenza presso l’Istituto Nostra Famiglia di Bosisio Parini, era tornato a Triuggio. Nelle scorse settimane un nuovo peggioramento, con le condizioni di salute che si sono progressivamente aggravate fino al decesso”. Questo è quanto si legge sul sito web della diocesi, www.chiesadimilano.it.
Nato a Renate, in Brianza, il 14 marzo 1934, Tettamanzi entrò in seminario all’età di 11 anni e venne ordinato sacerdote il 28 giugno 1957, dall’allora arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Battista Montini. Dopo aver conseguito il dottorato in Sacra Teologia, fu professore di discipline teologiche nei seminari milanesi. Il 1° luglio 1989 venne eletto arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo e il 14 marzo 1991 fu nominato segretario generale della Cei. Dopo quattro anni di intenso lavoro, Papa Giovanni Paolo II lo nominò arcivescovo metropolita di Genova. Dal 1995 al 2000, vice presidente della Conferenza Episcopale italiana, Tettamanzi l’11 luglio 2002 fu chiamato a succedere al cardinale Carlo Maria Martini, come arcivescovo metropolita di Milano. Diocesi che guidò fino al settembre 2011, quando si ritirò nella Villa Sacro Cuore di Tregasio in Triuggio.
“Ha testimoniato con gioia il Vangelo e servito docilmente la Chiesa”. Così Papa Francesco ricorda il cardinale Dionigi Tettamanzi, “tra i figli più illustri e tra i pastori più amabili e amati” della Chiesa ambrosiana. Il Santo Padre pensa “con affetto” e “con gratitudine l’intesa opera culturale e pastorale profusa” dall’arcivescovo emerito, che “sempre si distinse come pastore sollecito, totalmente dedito alle necessità e al bene dei sacerdoti e dei fedeli tutti, con una peculiare attenzione ai temi della famiglia, del matrimonio e della bioetica, dei quali era particolarmente esperto.”
“Una grande perdita per la Chiesa milanese e per tutta la Chiesa universale, non solo per i diversi ministeri che egli ha assunto e per il suo servizio come esperto a Papi e alla Santa Sede, ma anche per la sua personalità umile, sorridente, appassionata ai rapporti”: è il ricordo del cardinale Angelo Scola, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Milano, in una dichiarazione diffusa pochi minuti dopo la morte del cardinale Dionigi Tettamanzi. “Era sempre teso ad incarnare la visione cristiana della vita nella realtà attuale”, ricorda Scola, che aggiunge: “Il cardinale Dionigi, studioso di morale e di bioetica, mi ha sempre impressionato per la sua capacità di lavorare in gruppo e per la rapidità nel fare sintesi. La sua eredità darà ancora molto alla nostra Chiesa ambrosiana, a tutti i cattolici, ma anche ai molti laici con cui il cardinale Tettamanzi ha saputo entrare in dialogo a partire da problemi sociali acuti come quelli della famiglia, della vita, del lavoro e dell’emarginazione”.
“Voglio esprimere la mia gratitudine per la testimonianza che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha reso con la sua vita donata senza risparmio”. “Per la sua disponibilità infaticabile al lavoro, la sua capacità di empatia con la gente, la sua armonia nella personalità e per il suo magistero”: è il ricordo di monsignor Mario Delpini, arcivescovo eletto di Milano.
Foto da agensir.it
Il ricordo dell’arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi - nostro amato pastore dal 2002 al 2011 – rimane vivo nelle nostre parrocchie cittadine più volte da lui incontrate ed incoraggiate. Nei prossimi giorni avremo modo di riproporre le visite da lui fatte nella nostra città. Ci hanno sempre colpito la sua disponibilità ed affabilità, che abbatteva ogni distanza e lo rendeva un vero uomo dell’incontro. Al termine di ogni visita, come non ricordare il lungo tempo dedicato a stringere le mani di tutti coloro che desideravano salutarlo e la semplicità con la quale scambiava qualche parola con ciascuno dei fedeli. Non possono certamente essere dimenticati i suoi appassionati e limpidi interventi sui temi di grande rilevanza sociale: la famiglia, il lavoro, la solidarietà, l’impegno sociale e politico. Ma soprattutto, per noi ambrosiani, è stato un Pastore che ci ha guidato con “la semplicità del buon parroco”.
Questo, per noi, è adesso il tempo della preghiera, del ricordo e della gratitudine per l’arcivescovo emerito.
Cernusco sul Naviglio, 5 agosto 2017