“LO SPIRITO ABITA I NOSTRI CUORI E LA NOSTRA VITA”

Domenica 28 maggio - “Lo Spirito abita la nostra vita – commenta il prevosto - per renderla conforme a Cristo e testimonianza della sua presenza nel mondo, ma fa anche di noi tutti una cosa sola.”

Giovedì scorso, quaranta giorni dopo la Pasqua, abbiamo celebrato la festa dell’Ascensione di Gesù al cielo. Dire che Gesù è salito al cielo o è tornato al Padre è un altro modo per annunciare il mistero della risurrezione: Gesù risorto non è tornato a vivere in questo mondo, ma è entrato in una nuova dimensione di vita, non più soggetta ai limiti imposti dalla nostra realtà. Ma se Gesù ha lasciato questo nostro mondo e ora siede alla destra del Padre, come ci è possibile incontrarlo? È questa la domanda che si sono posti i primi discepoli e che ci poniamo anche noi: dove possiamo incontrare Gesù oggi? Quale è il nuovo modo di essere presente tra noi che Gesù ha inaugurato con la sua ascensione?

Le pagine della Scrittura che abbiamo ascoltato indicano le diverse modalità con cui Gesù si rende presente tra i suoi. Il racconto dei due discepoli di Emmaus che lasciano la città di Gerusalemme nel giorno di Pasqua, dopo gli eventi della passione, e incontrano il Signore Risorto come viandante e compagno di viaggio, lasciandosi riscaldare il cuore dalla Parola e riconoscendolo nello spezzare del Pane, ci dice che questi sono i primi luoghi in cui anche noi possiamo incontrarlo oggi: l’ascolto della sua Parola e il gesto dell’Eucaristia, lo spezzare del Pane, come stiamo facendo ora.

Ma tutto ciò è possibile perché lo Spirito di Gesù agisce in noi e ci permette di riconoscerlo come vivente in mezzo a noi. È lo Spirito, infatti, che ci abilita alla comprensione delle Scritture, ed è lo stesso Spirito che ci permette di vedere la presenza di Gesù nel Pane spezzato e condiviso tra noi. Questo Spirito è anche quello che è stato riversato nei nostri cuori e che ha illuminato la nostra esistenza fin dal giorno del Battesimo. Ce lo ha ricordato Paolo con una espressione che sintetizza tutta la storia della salvezza: “E Dio, che disse: ‘Rifulga la luce dalle tenebre’, rifulse nei vostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo”. Ciascuno di noi, proprio in quanto cristiano e depositario dei doni dello Spirito, è chiamato ad essere oggi la presenza viva di Cristo nel mondo. È questa la nuova evangelizzazione di cui sentiamo tanto parlare.

Non solo: lo Spirito abita i nostri cuori e la nostra vita per renderla conforme a Cristo e testimonianza della sua presenza nel mondo, ma fa anche di noi tutti una cosa sola. La stessa comunità cristiana, radunata grazie al dono dello Spirito, è il Corpo di Cristo che agisce oggi nel mondo. Senza di lui, infatti, non possiamo fare nulla. Ecco, dunque, i molti modi con cui Gesù è presente tra noi: con il dono del suo Spirito, con la potenza della sua Parola, con la celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia, con la trasformazione della nostra vita, con l’esperienza della comunione, con l’esercizio della carità, con la testimonianza della missione. Chiediamo di riconoscerlo e di annunciarlo a tutti.

Don Ettore Colombo
Responsabile della Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”

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Cernusco sul Naviglio, 28 maggio 2017