«RESTA CON NOI, PERCHÉ SI FA SERA»
Domenica 28 maggio – “Quando (Gesù) fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.”
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archivio SIR
Il racconto dei discepoli di Emmaus che si legge (in questa domenica) è straordinario per profondità e ricchezza e traccia le tappe della fede comuni a tutte le epoche cristiane. Dopo la celebrazione della Pasqua e a pochi giorni dalla Pentecoste siamo invitati a riprendere il pellegrinaggio della nostra fede in compagnia di Cleopa e del suo amico.
«Si fermarono con il volto triste». È una fuga da Gerusalemme e la ripresa della vita normale dopo un inutile entusiasmo suscitato dal profeta Gesù: «Noi speravamo…». Anche noi spesso siamo in fuga dal Vangelo: speravamo che il Vangelo fosse semplice e sempre efficace; invece sembra non cambiare nulla nella vita, la Chiesa appare “brutta” e inaffidabile. Il cristianesimo mi appare inattuale e incapace di darmi speranza. Sono più le domande inevase che quelle con una risposta convincente. Sono momenti che ogni credente conosce, quando il Vangelo non dà più gioia e appare solo come un impegno in più. Succede di vedere cristiani tristi: il volto non è quello di chi ha ricevuto una bella notizia, ma di chi ha dipinto in faccia la fatica e la delusione.
Per leggere il testo completo del commento di don Luigi Galli per “Famiglia cristiana”, cliccare qui
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Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 2017