PAPA FRANCESCO AI QUATTORDICENNI: “TESTIMONIATE DAPPERTUTTO LA PACE, DONO DI CRISTO RISORTO”

Una settantina di preadolescenti della nostra Comunità pastorale partecipano al pellegrinaggio diocesano a Roma, una tappa del cammino di preparazione alla professione di fede. Dal cardinale Comastri l’invito a seguire due modelli: Santa Teresa di Calcutta e San Francesco. Mentre il Papa ha ricordato che Gesù “è morto, è sepolto, è risorto, è apparso, cioè Gesù è vivo. Questo è il nocciolo del messaggio cristiano”


I quattordicenni in Piazza San Pietro
(foto da: UPG Cernusco facebook)

Settemila preadolescenti della nostra diocesi sono in pellegrinaggio Roma, tra loro anche una settantina della nostra comunità pastorale guidati da don David e dai loro educatori. Due le tappe comuni per tutti i partecipanti. Martedì 18 aprile, alle ore 10, la Santa Messa nella Basilica di San Pietro presso l'altare della Confessione presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana e vicario generale per la Città del Vaticano. Mercoledì 19 aprile, alle ore 10.30, l'udienza generale con papa Francesco in piazza San Pietro. Per il resto del pellegrinaggio, da domenica 16 a mercoledì 19 aprile, ogni gruppo si è organizzato in modo autonomo.

Il cardinale Angelo Comastri, all’omelia della Messa celebrata nella basilica vaticana, alla presenza delle ragazze e dei ragazzi di terza media che si stanno preparando alla solenne professione di fede, ha parlato di un loro coetaneo “Carlo Acutis, un giovane che è andato in cielo all’età di quindici anni lasciando dietro di sé un solco meraviglioso di bene. Tutti lo ricordano per la sua bontà, per la sua generosità, per la sua fede gioiosa e convinta. Si nutriva ogni giorno dell’Eucaristia.” Il cardinale ha poi confrontato questo giovane incamminato sulla via della beatificazione con quelli protagonisti di recenti e violenti fatti di cronaca ad Alatri e di Vigevano. Ecco allora il monito: “Non dimenticate giovani, alla vostra età si sceglie il modello di vita che poi realizzerete. In tanti giovani si intravede già il disastro, in tanti giovani si intravede, invece, già un modello di vita che lascerà un solco di bene.” Poi Comastri ha citato uno scritto di Carlo Acutis: “Ognuno di noi viene creato da Dio come un pezzo unico, come un pezzo originale, ma purtroppo molti diventano banali fotocopie.” È seguito, quindi, l’invito ai preadolescenti presenti a non lasciarsi “ingannare dai falsi modelli oggi in circolazione”


Alle catacombe di San Callisto

“Chiedetevi qual è il messaggio diffuso oggi dai mezzi di comunicazione? È questo: i soldi e il divertimento rendono felici. Non è vero! E la vita lo smentisce continuamente”: è la ferma convinzione del cardinale. “Ecco allora la grande domanda? Dove abita la felicità?” Comastri ha risposto indicando ai giovani due grandi modelli di vita: Santa Teresa di Calcutta con la sua gioia nel servire i poveri, nel vivere ogni giorno come una grande festa, quando di fa del bene, nella preghiera, adorazione, Messa e Comunione quotidiana “perché senza Gesù non si può fare nulla”, come diceva lei. E poi san Francesco d’Assisi, “il santo della perfetta letizia”.


Alla Scala Santa in Piazza San Giovanni in Laterano

Papa Francesco, all’inizio dell’udienza generale di mercoledì 19 aprile, in Piazza San Pietro, ha ricordato che “la fede non è un’ideologia, non è un sistema filosofico”: “La fede nasce dalla risurrezione, nasce il mattino di Pasqua”. “Tutto poggia su questo presupposto”, dalla risurrezione di Cristo come “dato inoppugnabile, che non è l’esito di una riflessione di qualche uomo sapiente, ma un fatto, un semplice fatto che è intervenuto nella vita di alcune persone”, ha spiegato Francesco, che poi ha aggiunto: “Il cristianesimo nasce da qui”: “Non è un’ideologia, non è un sistema filosofico, ma un cammino di fede che parte da un avvenimento, testimoniato dai primi discepoli di Gesù. Paolo lo riassume in questo modo: Gesù è morto per i nostri peccati, fu sepolto, e il terzo giorno è risorto ed è apparso a Pietro e ai Dodici”. “Se tutto fosse finito con la morte, in lui avremmo un esempio di dedizione suprema, ma questo non potrebbe generare la nostra fede. È morto ma è risorto. Perché la fede nasce dalla risurrezione”, “la nostra fede nasce il mattino di Pasqua”.

“Cari giovani – è il saluto rivolto dal Papa ai preadolescenti presenti in Piazza San Pietro, alla fine dell’udienza - vivete in pienezza il messaggio pasquale, testimoniando dappertutto la pace, dono di Cristo Risorto.” I quattordicenni hanno risposto con calorosi applausi e con una “ola”.

Lungo il viaggio di ritorno, sosta a Orvieto per la visita al Duomo e la celebrazione della Messa.

Cernusco sul Naviglio, 19 aprile 2017