COMINICINI: “DIECI ANNI DA SINDACO, ESPERIENZA INTENSA ED ENTUSIASMANTE”
Anticipiamo il testo dell’intervista, che “Voce Amica” pubblicherà sul numero di aprile, al Primo Cittadino, Eugenio Comincini, ormai prossimo a lasciare, dopo due mandati, la guida dell’amministrazione comunale.
Eugenio
Comincini (a sinistra) con Maurilio Frigerio (Redazione Voce Amica)
Quanti anni sono
passati da quando in oratorio faceva il chierichetto, “la sentinella del
mattino” o l’aiuto regista nei musical?
Ho iniziato a fare il chierichetto in terza media per poi
terminare come cerimoniere nel 2001; la “sentinella del mattino” dopo il
Giubileo del 2000, quando il cardinal Martini lanciò questo percorso di impegno
rivolto ai giovani; l’aiuto regista del musical “Il Sogno di Giuseppe” mi ha
visto impegnato per il Giubileo del 2000, con repliche che sono andate avanti
per circa 3 anni.
Ha ancora senso per i
cattolici impegnarsi in politica?
Assolutamente più che mai e mi sento di dover dire che a Cernusco
i cattolici stanno dando – e hanno dato anche in passato – molto per la vita
della città. Ci sono una consapevolezza dei problemi, uno sguardo allargato,
una coscienza condivisa, un riconoscimento del ruolo delle istituzioni, che i
cattolici hanno il dovere di rendere concretamente operativi, a partire dalla
propria città, dai luoghi dove le comunità vivono ed operano. Negli anni è
stato seminato molto da parte di sacerdoti ed educatori, con uno sguardo libero
sui problemi sociali esterni alla vita dell’oratorio: l’augurio è che ancora
oggi si riesca a formare una coscienza sociale critica nei giovani e che
possano così scegliere di impegnarsi in politica.
Dieci anni come Sindaco
di Cernusco: cosa resta personalmente di questa esperienza?
È stata una esperienza intensa, entusiasmante: stiamo parlando di dieci
anni della mia vita, un quarto del mio percorso, una parte dunque importante.
Sono stati gli anni in cui mi sono anche sposato e sono diventato papà: posso
dire i migliori anni della mia vita. È stato anche un periodo molto faticoso,
nel quale operare con le persone che hanno condiviso questa esperienza. E poi
la bellezza delle relazioni con i cittadini con cui mi sono trovato a parlare,
a discutere o a vagliare problemi personali, anche se non sempre sono riuscito
ad aiutarli. Sono stati gli anni più difficili per i Comuni italiani, ma siamo
riusciti comunque ad ottenere risultati apprezzabili e riconosciuti.
Comincini
con il presidente della Regione Maroni
Tra le tante persone
incontrate, chi o cosa ricorda con particolare affetto?
Questi dieci anni mi hanno fatto incontrare parecchie persone: dai
semplici comuni cittadini a personalità dello Stato, delle religioni o del
mondo dello spettacolo. Ricordo con piacere figure come i presidenti della
Repubblica Napolitano e Mattarella, il presidente del Consiglio dei ministri
Renzi. Ricordo anche con affetto l’incontro con il cardinal Martini, il Dalai
Lama e poi con gli arcivescovi Tettamanzi e Scola. Poi, in questi anni, avendo
ricoperto per due anni e mezzo anche il ruolo di vicesindaco della Città
Metropolitana, ho avuto modo di svolgere alcuni incontri, in particolare
durante l’Expo milanese, con il sindaco Pisapia e il presidente della Regione
Maroni. Mi sono incontrato con capi di Stato e di Governo esteri come Putin,
Hollande, Merkel, ricordo anche Bono Vox degli U2. Emozioni personali che non
ho mai raccontato e condiviso, ma che restano dentro di me come bei ricordi.
Però una delle cose più toccanti e che mi ha lasciato particolari ricordi
rimane la visita che feci nel novembre 2009 al campo di concentramento di Mauthausen con i ragazzi del CAG di
Cernusco.
Ed il maggior rammarico
per aver sbagliato qualcosa, o non aver capito una particolare situazione?
Rammarichi particolari non ne ho, come ho anche detto in consiglio
comunale i risultati che abbiamo conseguito sono importanti. Questo non vuol
dire non aver fatto errori. Mi sarebbe piaciuto vedere terminato il restauro di
Villa Alari, ma con i tempi amministrativi non è stato possibile, ed è l’unica
cosa per cui mi dispiaccio.
Situazioni con problemi non risolti possono certo essercene: sul
versante dei servizi alla persona abbiamo attivato nuove risposte, ma non si
può coprire ogni bisogno. In questi giorni ha aperto il Centro Diurno Integrato
per anziani per poter aiutare le persone con problematiche gravi. Però chi vive
in condizioni precarie non sempre ha avuto soddisfazione; quando vedi
situazioni di famiglie con gravi problemi di salute, ti resta l’amarezza di non
aver potuto fare molto.
Villa
Alari
Non ha mai avuto la
tentazione di mollare o di pensare “chi me lo ha fatto fare”, magari di fronte
a qualche difficoltà oppure per qualche accusa personale, ricevuta da
avversari?
Il “chi me l’ha fatto fare” l’ho pensato e detto più volte, ma
quasi come uno sfogo personale detto tra amici o con mia moglie. Pentito di
aver fatto questa scelta mai. Sono contento di aver potuto vivere questa
esperienza consapevole che questa fatica non mi ha cambiato, sono rimasto la
stessa persona che ero prima, gli amici mi trattano come prima. Ho dato il mio
contributo, come anche altri lo hanno dato ed altri ancora lo daranno in
futuro. Quanto alle critiche: a volte le persone non comprendono i percorsi e
la strategia nella vita della città; sono aspetti che non sempre sono compresi
dal cittadino comune.
Da attento e
privilegiato osservatore, come è cambiata Cernusco in questi dieci anni?
Certo Cernusco è cambiata: ha accolto tanti nuovi Cernuschesi che
hanno proprio scelto di venire a viverci; ho incontrato nuovi Cernuschesi che
mi hanno raccontato che passando lungo il Naviglio o fermandosi per mangiare un
gelato o in visita ad amici hanno visto la nostra realtà e ne hanno colto le
peculiarità positive. Una famiglia mi ha raccontato che, vivendo a Milano e
dovendo cambiare casa, è andata a chiedere informazioni nei bar... e tutti
hanno detto che a Cernusco si vive bene; e così l’hanno scelta, contenti ora di
viverci. Segnalo anche questo dato: Cernusco ha aumentato la popolazione e chi
vive in città da meno di dieci anni rappresenta il 40% dei residenti.
In città, incredibilmente rispetto al contesto generale, il
reddito medio dei Cernuschesi è cresciuto nonostante la crisi: siamo al 27°
posto tra le città italiane, pur sapendo che non mancano le diversità e le
situazioni di povertà. Ho visto crescere una dinamicità sociale e sportiva,
anche se vedo sempre meno giovani impegnati nelle associazioni. Anche da noi,
purtroppo – complice certo il ruolo dei social network – registro una tendenza
all’iper-criticismo, al guardare in maniera ossessiva al particolare, perdendo
di vista le strategie generali. C’è bisogno di tornare ad educare al senso di
comunità e alle sue esigenze complessive.
E quali sono le nuove
emergenze?
Registriamo crescenti problemi sulle persone anziane: la
popolazione invecchia e l’insorgere di nuove malattie crea situazioni complesse
e pesanti in alcune famiglie. Constatiamo il crescere del bullismo fra i
giovanissimi e dei danneggiamenti del patrimonio pubblico. Sempre più genitori
chiedono di essere supportati nell’azione educativa verso i figli, preoccupati
del contesto e delle loro capacità. Abbiamo aree dismesse da riconvertire con
logiche nuove, che diano spazio ai diversi bisogni della città. Non su tutte le
questioni aperte siamo stati incisivi.
Albergo
Melghera
Anche la vita
“politica” dei partiti è cambiata?
La vita politica ha subìto un forte declino, forse anche sulla
scia degli accadimenti nazionali. I gruppi politici che hanno una costante
operatività, con iscritti, con un direttivo democraticamente eletto ed
organizzato ormai si contano sulle dita di una mano, e avanzano le dita.
Fioriscono le proposte politiche di singole persone che non hanno dietro
nessuno: per fare politica bisogna fare fatica. La società che viviamo ormai rifiuta
la complessità, vuole tutto semplice: la politica però è per sua natura un’arte
complessa e pensare di poterla rendere facile crea confusione: o ci si
allontana o non si riescono a dare risposte corrette e la politica che si sposa
con l’amministrazione e la burocrazia necessita di tempi lunghi.
Qual è la cosa che la
inorgoglisce maggiormente, magari tra i progetti portati a termine?
Tante cose sono state fatte e siamo contenti dei risultati. Il
nuovo polo scolastico del valore di circa 10 milioni di euro: si tratta della
più importante opera pubblica in valore assoluto mai realizzata in città, oltre
che rappresentare un’eccellenza da un punto di vista architettonico e di
innovazione. Il Sole 24 Ore ha
inserito quest’opera fra i dieci progetti architettonici maggiormente attesi
del 2017, insieme al nuovo Centro direzionale Lavazza a Torino, la Biblioteca a
La Spezia e il nuovo Tribunale di Parigi... Il merito è dei progettisti, ma
come amministratori abbiamo fatto la nostra parte: è un progetto innovativo che
ha visto una sua concreta realizzazione; erano circa vent’anni che se ne
parlava. La Filanda, che dopo trent’anni e tanti progetti diversi, ha avuto una
sua destinazione.
La viabilità, eliminando quasi tutti i semafori e inserendo le
rotatorie: certo il traffico non può essere del tutto eliminato, ma è più
scorrevole. L’aver investito molto sul centro sportivo, ammodernandolo nelle
strutture, portandolo a livello di eccellenza e scelto anche da importanti
società sportive per eventi particolari. Poi sono contento di quanto realizzato
per i più deboli: in questi giorni i componenti di un’associazione di
volontariato sociale incontrati in Fiera mi hanno ricordato che abbiamo fatto
molto per loro e i loro figli.
Nuovo
polo scolastico
Cernusco ha un certo
fascino...
Certo, negli ultimi trent’anni le amministrazioni che si sono
succedute hanno investito compiendo scelte che hanno disegnato l’attuale volto
della città, un volto da valorizzare anche con il recupero della storia, dei
suoi monumenti, dei personaggi che le hanno dato lustro. Anche le Giornate
Europee del Patrimonio, con il FAI, hanno contribuito a far conoscere Cernusco.
Recentemente ho chiesto al Comune di Milano, in comodato d’uso, di poter
ospitare i “nostri” reperti archeologici ritrovati a suo tempo in città...
Come si immagina il
futuro, tra qualche mese, che cosa farà?
Innanzitutto farò una bella vacanza con la mia famiglia. È una
promessa fatta!
Ma per l’esperienza
acquisita come amministratore pubblico, anche come vicesindaco della Città
Metropolitana, come membro della Direzione nazionale del Partito Democratico e
come amico di Renzi – si può ancora dire? – si immagina una possibile impegno
politico fuori da Cernusco?
Sono ancora indeciso su cosa farò: ho la consapevolezza di aver
maturato una significativa esperienza e sarebbe sprecato abbandonare la
politica. So di avere la possibilità di poter vivere nuove esperienze a Roma o
in Regione, ma prima di fare una scelta la dovrò valutare con la mia famiglia:
ho due bambini piccoli e queste scelte potrebbero cambiarmi la vita. Mia moglie
mi supporta e non mi ha mai ostacolato nei miei impegni, ma questa decisione
dovrò prenderla con la mente serena: c’è ancora un po’ di tempo per poter
decidere.
Per alcune pagine di Voce Amica siamo stati accusati di
parzialità su temi che riguardano la città; a noi pare di aver fatto cronaca e
dato rilievo anche dove altri sono stati assenti ...cosa ne pensa?
Riconosco a Voce Amica
di aver svolto un ruolo importante: avete fatto cronaca senza badare alle
polemiche. Anche le cronache del consiglio comunale e di tutto quello che
accadeva in città sono sempre state raccontate dando voce alle diverse parti in
campo. Avete avuto uno stile sobrio nel raccontare e avete svolto una funzione
in maniera continuativa e senza clamori.
Ultima domanda.... Chi
sarà il prossimo Sindaco?
Lo sceglieranno gli elettori! Io da elettore e da Sindaco uscente
sceglierò una persona che possa dare al meglio continuità al lavoro svolto, per
proseguire nell’attuazione del progetto di città condiviso con molte persone dieci
anni fa, affinché lo porti a compimento.
Maurilio Frigerio
(Redazione Voce Amica)
Cernusco sul Naviglio, 5 aprile 2017