“CHIUNQUE COMMETTE IL PECCATO È SCHIAVO DEL PECCATO”

Domenica 19 marzo, III di Quaresima, di Abramo (Giovanni (8,31-59)- Gesù disse: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»



Il Vangelo sottolinea la distanza incolmabile tra Gesù e i farisei; essi hanno un padre diverso: Gesù viene da Dio, che è suo Padre, mentre i farisei, pur dicendo di conoscere Dio, hanno un altro padre: «Voi avete per padre il diavolo». Il contrasto è netto e riguarda il modo stesso di concepire Dio e la sua verità.


«In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io sono». Gesù conosce il Padre perché è con lui fin dal principio e da lui è stato inviato agli uomini. Qual è il Dio nel quale crediamo? Spesso si pensa che essere cristiani coincida con un generico credere in Dio; in realtà io credo che Dio è il Padre di Gesù. So il suo nome, e, tuttavia, parlare di Dio e parlare con Dio non è facile; infatti la mentalità nella quale siamo immersi e che può coinvolgere anche i cristiani è profondamente indifferente riguardo alla verità di Dio. Il giusto e doveroso rispetto verso ogni religione viene inteso da molti come l’impossibilità di parlare della verità di Dio; si dice: «Un Dio ci deve pur essere, ma io non so né chi è, né come si chiama». Proprio perché il dialogo tra tutte le religioni oggi è di estrema importanza, è necessario capire che la condizione essenziale per un dialogo vero è la forza della propria identità.

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Cernusco sul Naviglio, 16 marzo 2017