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Giovedì 18 Aprile

IMMIGRATI IN LOMBARDIA E POSTI DI LAVORO

Negli scorsi giorni è stato presentato, a Palazzo Lombardia, il rapporto “L’immigrazione in Lombardia – 2016” dell'Osservatorio Regionale per l'integrazione e la multietnicità (Orim).


Foto archivio Sir

Al 1° luglio 2016 il Rapporto stima in 1.314.000 persone il numero degli stranieri presenti in Lombardia e provenienti da Paesi a forte pressione migratoria. Nel periodo che va dal 1° luglio 2015 al 1° luglio 2016 la componente regolare si è ridotta di 8.000 unità, ma a fronte di 50.000 acquisizioni di cittadinanza. La variazione totale, comprensiva delle acquisizioni di cittadinanza in Lombardia, vede dunque un aumento di 43.600 unità, inteso come differenza tra gli ingressi nella popolazione e le vere e proprie uscite dal territorio lombardo. Sono inoltre 1.000 in più dell'anno precedente i soggetti irregolari rispetto al soggiorno. Questi ultimi, che già nel biennio precedente erano complessivamente aumentati di 8-9.000 unità, registrano un ulteriore modesto rialzo che li porta ad attestarsi a poco meno di 97.000; un valore che ripropone il dato del 2012 e a cui corrisponde un tasso (per 100 presenti) del 7,3 per cento.

Le persone straniere, in più rispetto al 2001 (419.700 presenze), sono 894.300. La leggera contrazione della crescita è da attribuire anche al numero di acquisizioni di cittadinanza italiana da parte degli stranieri. Un fenomeno, questo, che per l'intera regione è rapidamente salito dai 26.000 casi del 2013 ai 36.000 del 2014 e ancora ai 46.000 del 2015. La stima per il periodo 1° luglio 2015 - 1° luglio 2016 è di circa 50.000 unità.

Nel quadro delle Ats, la più alta densità di presenza è detenuta dalla Città metropolitana (162,2 stranieri per mille residenti), seguita a breve distanza dalla Ats di Brescia (153,6).

In Lombardia nel 2016 su 10.492 domande analizzate dalle commissioni lombarde, i profughi sono risultati 717 (7 per cento), altre 3.027 persone (29 per cento) hanno ottenuto protezione sussidiaria o umanitaria, mentre i non riconosciuti e gli irreperibili sono ben 6.739, il 64 per cento.

Rispetto alla macroarea di provenienza i dati al 1° luglio 2016 confermano il primato degli est-europei con 472.000 unità, che precedono gli asiatici, con 335.000. Il terzo gruppo per importanza, i nordafricani, si caratterizza con 233.000 unità ed è seguito dai latinoamericani, stimati in 166.000 e dagli 'altri africani', la cui consistenza numerica al 1° luglio 2015 è valutata in circa 109.000 unità.

Riguardo alle provenienze per singola nazionalità, le stime al 1° luglio 2016 confermano ai vertici tre Paesi con oltre 100.000 presenti: la Romania con 197.000 unità, il Marocco con 116.000 e l'Albania con 115.000.

“Se tra i lombardi il tasso di disoccupazione si attesta intorno all'8 per cento, tra gli immigrati residenti in Lombardia ben 18,1 su 100 risultano inattivi, un dato che tocca la punta del 28,1 per cento tra la popolazione femminile. Il nostro territorio non può permettersi di accogliere altri immigrati, soprattutto i cosiddetti migranti economici”: è quanto ha osservato l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, a margine della presentazione del Rapporto Orim.

Sulle politiche da adottare nei confronti dei migranti è intervenuto anche don Virginio Colmegna, presidente della “Casa della carità” al convegno “Accoglienza: i territori raccolgono la sfida'”, svoltosi la scorso settima nell’ambito del “6° Forum delle politiche sociali” promosso dal Comune di Milano. Per Don Colmegna si fa sempre più forte l’urgenza di adottare nuove misure per risolvere l’emergenza di chi approda nel nostro Paese. Da qui un appello corale a un “coraggio legislativo che interrompa questo fenomeno”, dice don Colmegna “perchè così come è, il nostro è un sistema che produce clandestini”. I nodi da risolvere sono i canali di ingresso e le richieste di asilo, e poi la distribuzione dei migranti sul territorio, tra i Comuni. Ma c’è un altro “passo successivo”, ha spiegato Giuseppe Sala, sindaco di Milano, oltre a quello di “chiedere supporto economico” al governo: “l’accoglienza dei migranti è fondamentale ma la questione del lavoro è decisiva perché se non riusciamo a impiegarli l’accoglienza sarà una battaglia persa.” E questa, anche a noi, sembra la sfida da affrontare e vincere.

C&A

Per leggere una sintesi del rapporto “Immigrazione in Lombardia - 2016”, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 6 marzo 2017