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Venerdì 19 Aprile

NON SONO CASI ISOLATI

Il presidente della Repubblica ha premiato quaranta persone distintesi per atti di generosità e altruismo.



Il presidente Sergio Mattarella con i cittadini insigniti delle onorificenze OMRI
(Roma, 2 febbraio 2017) - Foto Quirinale / SIR, Riproduzione riservata

“Grazie per quel che avete fatto e continuate a fare. Il nostro Paese, attraverso me, ne è orgoglioso. Non siete dei casi isolati, rappresentate una grande quantità di persone che fanno il loro dovere impegnandosi in questa direzione. Per usare un termine antico e sempre attuale, avete svolto la ricerca del bene comune”. Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 2 febbraio ha consegnato a quaranta persone altrettante onorificenze al merito della Repubblica italiana, un riconoscimento a loro conferito “motu proprio” nello scorso novembre per essersi distinte per atti di generosità e altruismo.

I media si sono occupati della cerimonia al Quirinale ma la velocità e la brevità delle riprese non hanno consentito all’opinione pubblica di sostare più di tanto su queste testimonianze. Come molte altre sono state spinte fuori dalla cronaca per il sopraggiungere di altre notizie. Eppure Mattarella in un passaggio del discorso aveva detto: “Siete l’esempio di quello che è in realtà l’Italia: non quella che a volte si percepisce dalla cronaca nera, ma l’Italia fatta di impegno, di senso della comunità, di dedizione vicendevole”. Non ha mai detto “siete degli eroi” e neppure i premiati avrebbero accettato questa definizione perché per primi e da sempre sanno che i gesti compiuti sono tracce di umanità.

“Il vostro comportamento dà fiducia nella nostra vita in comune e contribuisce a superare quel senso di paura, sfiducia, che genera chiusura in sé stessi e provoca in definitiva egoismo”. I premiati hanno condiviso queste parole che assumono particolare significato in una stagione intristita dall’indifferenza e dal rancore. Non si è trattato di un apprezzamento formale perché le persone che vivono la solidarietà e l’accoglienza come stile di vita avvertono e assumono la responsabilità di rendere educativo il gesto compiuto. Sono consapevoli che oggi, come sempre, occorrono segni di umanità che riescano a far nascere pensieri e gesti di speranza e di fiducia. Se così non fosse una medaglia d’oro resterebbe un oggetto metallico senza altro valore che quello stimato dagli orefici.
Oppure indicherebbe una meta così lontana e distante dalla vita normale da scoraggiare qualsiasi tentativo di mettersi in cammino per raggiungerla.

Il presidente della Repubblica risponde: “Non siete dei casi isolati, rappresentate una grande quantità di persone che fanno il loro dovere impegnandosi in questa direzione!”. C’è un invito anche ai media ad accorgersi di questa “grande quantità di persone” e, quindi, a trovare il modo di raccontarla con più cura: non per uno sterile buonismo professionale ma per fedeltà alla verità e al bene comune.

Paolo Bustaffa per Agenzia SIR

Riproduzione Riservata

Cernusco sul Naviglio, 6 febbraio 2017