FAMIGLIE SEMPRE IN DIFFICOLTÀ
In vista della “Festa della famiglia”, domenica 29 gennaio, fa riflettere questo dato: quasi la metà degli italiani (il 48,3%) dichiara che la propria famiglia non riesce ad arrivare alla fine del mese.
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Mentre ci stiamo preparando a vivere la “Festa della famiglia”, che nella nostra diocesi, a differenza di quanto accade nel resto d’Italia, si celebra domenica 29 gennaio, fanno riflettere i dati che emergono dal “Rapporto Italia 2017” dell’Eurispes, basato su un sondaggio sul sentire degli italiani, realizzato tra dicembre 2016 e questo mese. Il sondaggio evidenzia che quasi la metà degli italiani (il 48,3%) dichiara che la propria famiglia non riesce ad arrivare alla fine del mese. Il 44,9% ci riesce attingendo ai risparmi, ma solo una famiglia su quattro riesce ancora a risparmiare. Tra le strategie anti-crisi messe in atto dalle famiglie (per il 13,8%) c’è anche quella di tornare a casa dai genitori e una su tre ricorre comunque al loro aiuto economico. E c’è chi sta peggio. Una persona su quattro afferma di sentirsi povero: abbastanza (il 21,2) o molto (il 3%). Molto significativa l’indicazione di quelle che sono ritenute le cause della povertà: la perdita del lavoro (76,7%), una separazione o un divorzio (50,6%), una malattia (39,4%), la dipendenza dal gioco d’azzardo (38,7%), la perdita di un familiare (38%).
La difficile situazione in cui oggi vivono le famiglie italiane è stata, ancora una volta, richiamata dal presidente dei vescovi italiani. Volgendo “uno sguardo al Paese”, il cardinale Angelo Bagnasco, all’inizio della riunione del consiglio permanente della CEI, lo scorso 23 gennaio, ha sottolineato che «dall’inizio della crisi, le persone in povertà assoluta in Italia sono aumentate del 155%: nel 2007 erano 1milione ed 800mila mentre oggi sono 4milioni e 600mila. Dietro ai numeri ci sono i volti e le storie di centinaia di migliaia di famiglie che nelle nostre Diocesi e parrocchie, nei Centri d’ascolto, nelle associazioni e nelle confraternite hanno trovato una prima risposta – in termini di beni e servizi materiali, di sussidi e di alloggio – e spesso anche una presa in carico progettuale. Per questo sembra necessario prestare la massima attenzione alla legge delega di introduzione del Reddito d’Inclusione (REI) e alla predisposizione del Piano nazionale contro la povertà.»
«La crisi economica continua a pesare in maniera significativa sulla nostra gente - ha poi aggiunto Bagnasco - specialmente sui giovani e sul Meridione. A maggior ragione, in riferimento all’ennesimo rinvio sui decreti attuativi (per introdurre nuove misure di politiche famigliari, ndr), stentiamo a capire come mai tutti i provvedimenti a favore della famiglia – che potrebbero non solo alleviare le sofferenze, ma anche aiutare il Paese a ripartire – facciano così tanta fatica a essere realmente presi in carico e portati a effettivo compimento.» Constatando, invece, con un po’ di amarezza, che «la discussione politica verte, piuttosto, su altri versanti»
Nella nostra Costituzione, all’articolo 31, troviamo un indirizzo vincolante, là dove si prescrive che la Repubblica, in tutte le sue articolazioni, deve agevolare, con misure economiche e altre provvidenze, la formazione della famiglia e l’adempimento dei suoi compiti.
La famiglia dovrebbe essere un bene comune che interessa tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche. Invece, si constata la perdita del suo valore aggiunto, che può essere considerato elemento propulsore della società, primo fattore di coesione sociale, soggetto sul quale investire per uscire dalla persistente crisi.
Anche nella nostra Regione, le polemiche che stanno ritardando l’introduzione del “fattore famiglia” sono segno di una classe politica, non tutta per fortuna, incapace di guardare al futuro della nostra società, ma più interessata al proprio tornaconto elettorale. Evidente che, così facendo, non si possa andare molto lontano. Mentre la sua approvazione sarebbe un bel segnale per tutto il Paese in tema di politiche famigliari.
Carlo & Ambrogio
Festa della famiglia 2017” in oratorio, cliccare qui
Cernusco sul Naviglio, 29 gennaio 2017