Giovedì 28 Marzo

“L’ORATORIO METTE AL CENTRO LA PERSONA”: PAROLA DI NANDO PAGNONCELLI

“È un luogo estremamente rassicurante per i genitori”, “è uno snodo che intercetta le domande delle famiglie, dei giovani, dei bambini – afferma il noto sondaggista – e anche degli enti pubblici. Molto spesso, infatti, le amministrazioni pubbliche fanno conto sugli oratori per poter organizzare attività sportive, culturali e sociali, sul territorio”.


Foto sopra: Festa oratorio Paolo VI 2016
Foto pagina iniziale: Festa oratorio Sacer 2016

“Una fotografia piena di luci ma anche di ombre. Tuttavia le luci prevalgono perché la realtà degli oratori è presente e positiva nel nostro Paese. Essa colma, con i suoi servizi, un vuoto nei confronti delle giovani generazioni. È un luogo estremamente rassicurante per i genitori. L’oratorio mette al centro la persona per contribuire alla sua crescita”. Così Nando Pagnocelli, presidente e amministratore delegato di Ipsos Italia, commenta al Sir (Agenzia giornalistica della CEI, ndr) la ricerca Ipsos sugli oratori italiani, presentata lo scorso 22 febbraio, al convegno nazionale di Pastorale giovanile, svoltosi negli scorsi giorni a Bologna.

“L’oratorio è uno snodo che intercetta le domande delle famiglie, dei giovani, dei bambini – afferma il sondaggista – e anche degli enti pubblici che ruotano attorno all’oratorio. Molto spesso, infatti, le amministrazioni pubbliche – che sappiamo vivere una situazione di difficoltà economica – fanno conto sugli oratori per poter organizzare attività sportive, culturali e sociali, sul territorio”.

Altro elemento di positività che emerge dalla ricerca Ipsos, “riguarda i giovani sacerdoti, considerati dalle famiglie in grado di interagire con facilità con i loro figli. Diverso il tema della delega educativa che non sempre è cosi presente nei genitori. In altri termini – ha spiegato Pagnoncelli – l’oratorio rappresenta un luogo protetto molto stimolante per i figli, però i genitori moderni sono un poco meno disponibili a condividere con altre figure di educatori il percorso educativo dei loro figli. La delega accuditiva è preferita a quella educativa”.

“L’oratorio accoglie, integra, abitua i giovani italiani e stranieri alla convivenza, senza chiedere in cambio nulla. Questo credo che sia un elemento che emerge soprattutto negli oratori lombardi”, sottolinea Nando Pagnocelli. “Negli oratori ci sono tanti ragazzi stranieri, magari di seconda generazione, ben integrati nelle scuole e negli oratori. Abbiamo osservato – afferma il sondaggista – che c’è un’attività molto favorevole ad accoglierli senza in nessun modo urtare le credenze religiose dei Paesi da cui provengono. Questo si vede in particolare negli oratori lombardi”.

Allargando lo sguardo al territorio nazionale, Pagnoncelli lamenta “una situazione molto disomogenea sul territorio. Talora manca un coordinamento nelle singole diocesi e questo è il dato più preoccupante che emerge dalla ricerca Ipsos. La metà delle diocesi afferma esplicitamente che non esiste un’attività di coordinamento degli oratori e dove non c’è lo si reclama”.

Altro punto importante ravvisato dal sondaggista è la formazione: “Per essere all’altezza delle sfide della società contemporanea nei confronti dei giovani molti oratori si dotano di momenti di formazione per gli animatori. Significativo il dato che il 37% delle diocesi afferma di avere oratori che fanno riferimento a figure professionali esterne retribuite”.

Per il futuro, spiega Pagnoncelli, “il calo delle vocazioni farà sì che ci saranno sempre meno sacerdoti che potranno dedicarsi a tempo pieno agli oratori mentre cresceranno forme interessanti di coinvolgimento dei laici. Questi ultimi saranno chiamati sempre più ad avere ruoli di responsabilità anche in ambito di oratori”. (Fonte: Agenzia SIR)

Teniamoci dunque ben stretti i nostri tre oratori cittadini, espressione della vivace e costante passione educativa delle nostre parrocchie.

Cernusco sul Naviglio, 24 febbraio 2017