Venerdì 29 Marzo

IMMIGRAZIONE: “SÌ” E “NO” RESPONSABILI, SENZA SACCENTERIA, SUPERFICIALITÀ E CINISMO

Con la consueta chiarezza - in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in programma domenica 15 gennaio - monsignor Galantino ha pronunciato dei “sì” e dei “no” sul tema delle migrazioni, che riassumono la posizione della Chiesa Italiana. Tra pochi giorni arriveranno due nuclei famigliari nell’alloggio messo a disposizione dalla Parrocchia Santa Maria Assunta. Iniziativa delle Acli per la Giornata del migrante e rifugiato.


Presentazione della Giornata Mondiale del Rifugiato (Vaticano, 10 gennaio 2017)
In pagina iniziale: Migranti e rifugiati al confine tra Grecia e Macedonia (marzo 2016)
Foto SIR – Riproduzione riservata

Tra pochi giorni dovrebbero finalmente arrivare in città due nuclei famigliari che troveranno accoglienza nell’alloggio messo a disposizione dalla Parrocchia Santa Maria Assunta presso il Centro Cardinal Colombo di Piazza Matteotti. I volontari della Caritas cittadina hanno provveduto, negli scorsi messi, ad adeguare l’unità immobiliare e ad arredarla per essere così pronta ad accogliere una coppia di giovani sposi con un minore e una donna sola con un minore. Queste persone, che hanno già vissuto una positiva esperienza di convivenza, saranno seguite, oltre che dai volontari cernuschesi, anche dalla Cooperativa Farsi Prossimo della Caritas Ambrosiana.

“Quando un migrante bussa alla porta il primo compito è accoglierlo e rendergli meno pesante l’approdo”. È quanto ha affermato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), alla presentazione, lo scorso 10 gennaio, della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che quest’anno ha per tema “Migranti minorenni, vulnerabili senza voce”. Ed è anche quanto sta cercando di fare, nel suo piccolo, la nostra Comunità pastorale. Galantino ha ricordato che “anche i migranti economici e ambientali sono persone, costrette a emigrare a causa del nostro egoismo”, specificando che “i migranti economici vengono da posti in cui noi occidentali siamo andati a prendere tutto quello che avevano”.

Con la consueta chiarezza, monsignor Galantino ha poi pronunciato dei “sì” e dei “no”, sul tema delle migrazioni, che siano “responsabili”, “senza la facile saccenteria, che talvolta rasenta l’arroganza dei primi della classe; senza la superficialità gridata da chi parla tanto di migranti ma forse non ha mai parlato con i migranti e senza il cinismo di chi forse non ha mai incrociato lo sguardo smarrito e implorante di una famiglia migrante fatta di uomini, donne e bambini”.

“Sì a sbloccare una legge ferma che allarga la cittadinanza ai minori che hanno concluso il primo ciclo scolastico, così da allargare la partecipazione, cuore della democrazia, e favorire processi d’inclusione e integrazione”.

“Sì”, pure, “a sbloccare e approvare una legge ferma che tutela i minori non accompagnati, non destinandoli a nuovi orfanatrofi, ma a case famiglia, a famiglie affidatarie, accompagnate da una formazione attenta a minori preadolescenti e adolescenti”.

“Sì a un’accoglienza diffusa, in tutti i comuni italiani, dei migranti forzati, in fuga da situazioni drammatiche”. È la richiesta del segretario generale della Cei, che ha poi precisato: “Si tratta di creare un servizio nuovo nelle nostre comunità per accogliere alcune persone e famiglie in fuga, due su tre delle quali potrebbero fermarsi solo per alcune settimane o mesi – come è avvenuto in questi tre anni – in collaborazione con le realtà associative, della cooperazione sociale ed ecclesiali presenti sul territorio”.

Un “sì” pure “all’identificazione dei migranti che arrivano tra noi, anzitutto per un’accoglienza attenta alla diversità delle persone e delle storie, pronta a mettere in campo forme e strumenti rinnovati di tutela e di accompagnamento che risultano una sicurezza per le persone migranti e per la comunità che accoglie” è stato lanciato da monsignor Galantino.

Un “no condizionato” rispetto alla riapertura dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione). No “se questi dovessero continuare a essere di fatto luoghi di trattenimento e di reclusione che, anche se con pochi numeri di persone, senza tutele fondamentali, rischiano di alimentare fenomeni di radicalizzazione, e dove finiscono oggi, nella maggior parte dei casi, irregolari dopo retate, come le donne prostituite, i migranti più indifesi e meno tutelati”. Il segretario generale della Cei ha poi manifestato dubbi sul fatto “che tali Centri risultino necessari realisticamente nel caso di chi irregolare ha commesso un reato, per il quale dal carcere stesso o attraverso misure cautelari, seppur eccezionali, previste dalla legge, potrebbe venire poi direttamente espulso”.

“No a investire più nella vendita delle armi che in cooperazione allo sviluppo, in accordi internazionali per percorsi di rientro, in corridoi umanitari: è un’ipocrisia di cui dobbiamo liberarci”. Monsignor Nunzio Galantino ha anche respinto quelle “forme di chiusura di ogni via legale di ingresso nel nostro Paese”, che generano “un popolo di irregolari, che alimenta lo sfruttamento, il lavoro nero, la violenza”, dicendosi favorevole “a un titolo di soggiorno come protezione umanitaria o come protezione sociale”.

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in ambito cittadino, sarà vissuta con un’iniziativa promossa dalle ACLI di zona, dall’associazione culturale "Oltrelepagine" di Pioltello, dal gruppo “Nonsolomamme” e dalla cooperativa “La Fucina” che presentano “Non posso aspettare domani”, uno spettacolo, con ingresso gratuito, per esplorare il lato umano delle migrazioni. L’appuntamento è all’Oratorio Paolo VI di via San Francesco, domenica 15 gennaio, alle ore 16. Dopo lo spettacolo e sino alle ore 19, seguiranno buffet, stand e animazioni da parte delle associazioni aderenti all’iniziativa.

Per leggere il messaggio di Papa Francesco per la 103ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, cliccare qui

In allegato, locandina dell’iniziativa cittadina

Cernusco sul Naviglio, 13 gennaio 2017