LA STRAORDINARIA ATTUALITÀ DEL CARDINAL MARTINI

Mercoledì 15 febbraio ricorre il 90° anniversario della nascita del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. A Cernusco venne 14 volte. La Fondazione a lui intitolata ha promosso una serie di iniziative per rivivere il messaggio di speranza che ha donato a tutti. Presto ci auguriamo di poter vedere anche nel nostro cinema il documentario di Ermanno Olmi “vedete, sono uno di voi” dedicato alla memoria di Martini.


Foto sopra e pagina iniziale: l’allora monsignor Martini alla Festa degli oratori 1980

Non possiamo facilmente dimenticare l’attenzione e l’affetto che il cardinale Carlo Maria Martini, nei suoi ventidue anni di episcopato milanese, ha avuto per noi Cernuschesi, testimoniati dalle quattordici visite alla nostra comunità: dalla prima del 21 settembre 1980 all’ultima del 3 agosto 2002. Il 90° anniversario della sua nascita diventa allora occasione per esprimere ancora una volta al Signore tutta la nostra gratitudine per averci donato un annunciatore instancabile della Parola e un messaggero di speranza.

Ci auguriamo di vedere presto al cinema Agorà, forse già nel prossimo mese di marzo, il film “vedete, sono uno di voi” che Ermanno Olmi ha dedicato alla memoria del cardinale Carlo Maria Martini, presentato negli scorsi giorni a Milano. Il documentario ripercorre le tappe della lunga vita del cardinale. Dalla nascita a Torino all’entrata in noviziato a dieci anni e l’amore per lo studio, dagli anni della guerra a quelli della ricostruzione. Nei decenni della maturità, quando era docente e rettore, l’incontro con l’arcivescovo polacco Karol Wojtyla rappresenta una pietra miliare. Lo stesso Wojtyla, una volta divenuto Papa Giovanni Paolo II, lo nominò arcivescovo di Milano. Negli anni ’70 e ’80, Milano - la “benedetta, maledetta città” - cambia, “infestata da tre pestilenze: corruzione, solitudine e violenza”. Sono gli anni di piombo. Ai funerali del giornalista Walter Tobagi, il cardinale invoca: “Basta, è ora di cambiare!”. Intanto i suoi incontri con i detenuti di San Vittore continuano per cercare di capire le ragioni di chi spara mentre chi comanda la finanza lo critica. Infine in vecchiaia, trasferito a Gerusalemme, pensa al termine della vita: “La morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio”. Il film si conclude con la benedizione del cardinale alla sua ex diocesi, una volta tornato a Gallarate, dove è morto nel 2012.


Monsignor Martini alla Festa degli oratori 1980

“Mi sentivo orfano di Martini che ha dato tanto alla Chiesa e a Milano. Ma l’elezione di Papa Francesco, e in particolare quel ‘buonasera’, mi ha fatto vedere la possibilità di trovare la continuità fra il messaggio di Martini alla Chiesa e quello che stava per accadere”. Così ha detto Marco Garzonio, giornalista e biografo del cardinale, durante la presentazione del documentario, di cui è scenografo. “Da noi – ha aggiunto – trionfa la cultura del lamento mentre la cultura di Martini era quella del lievito nel mondo”.


Monsignor Martini alla Festa degli oratori 1980 con il Sindaco di allora, Giovanni Farina (primo da sinistra)

In occasione del 90° anniversario della nascita di Carlo Maria Martini, la Fondazione a lui intitolata promuove, per il 18 e 19 febbraio, al Centro San Fedele di Milano, alcune iniziative per riviverne il messaggio di speranza. Iniziative che prevedono: un reading per illustrare le potenzialità del nuovo archivio digitale e presentare il terzo volume dell’opera omnia martiniana, una mostra di ispirazione ecumenica dell’artista israeliano Shay Frisch e un concerto di musica sacra del Coro da camera di Varese. Ci sarà spazio anche per un progetto interattivo, che intende coinvolgere tutti coloro che hanno conosciuto il cardinale. (Per visualizzare il programma completo, cliccare qui)

Ci affidiamo alle parole del nostro prevosto, don Ettore Colombo, per dieci anni segretario del cardinal Martini, per ricordarne la sua intensa azione pastorale. “Martini – ha detto don Ettore in occasione di un incontro all’Agorà, nel 2014, dal titolo “Martini: l’uomo, il profeta” - è stato maestro perché ogni volta che parlava lo faceva sempre a partire dalla parola di Dio. La domanda che si poneva era sempre questa: cosa c’è di Vangelo in quello che diciamo e che facciamo?” A parere del nostro prevosto, “l’eredità più bella che ci ha lasciato Martini è quella di imparare ad essere aperti all’azione dello Spirito: questo vuol dire sognare. L’invito vale non solo per la comunità cristiana ma anche per il mondo, perché lo Spirito è l’anima del mondo, anche se uno non lo sa. Ma lo Spirito c’è ed agisce.”


Il cardinal Martini con don Ettore Colombo al Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme (aprile 2007)

A distanza di un anno dalla morte del cardinal Martini, in un articolo del settembre 2013 su Voce Amica, il prevosto aveva scritto che «nei dieci anni in cui ho collaborato con lui nel lavoro della segreteria arcive­scovile, standogli a stretto contatto, ho ammirato la sua capacità di ascolto: di Dio, dell'uomo e della Parola. Poi, negli altri dieci anni in cui gli incontri sono stati saltuari, durante la sua lontananza dalla diocesi e, so­prattutto, nei giorni della sua malat­tia e della sua morte, la commozione ha preso il sopravvento, accrescendo quei sentimenti di affetto e di stima per l'uomo e per il credente che mi si presentava davanti, in tutta la sua for­za e in tutta la sua debolezza. Oggi, avverto come la sua assenza si è trasformata, in realtà, in una nuova e più viva presenza, nel mistero della comunione che lo Spirito di Gesù crea tra i credenti. Ogni volta, infatti, che leggo un salmo o che medito qualche pagina della Scrittura attraverso il metodo della lectio divina, mi è impossibile non andare al suo insegnamento e alla sua spiritualità, avvertendo in modo tangibile quanto la sua concreta persona ha la capacità di incidere ancora nella mia vita quotidiana, così come in quella di tanti altri uomini e donne - credenti e non credenti - che hanno tratto giovamento dai suoi scritti e dai suoi interventi e ancora ne gustano la straordinaria attualità.»

Cernusco sul Naviglio, 13 febbraio 2017