“CONDOMINIO SOLIDALE”: TUTTI D’ACCORDO, “PROGETTO INTERESSANTE”

“È un progetto ambizioso – ha dichiarato l’assessore Ghezzi - con risposte elastiche, ma adeguate ai bisogni del tempo. Il mix che ci siamo immaginati è complesso e nuovo per la nostra città e può funzionare solo grazie all’impegno delle associazioni e della rete formale e informale di soggetti che operano in città e del Comune. La sfida è grande: superare situazioni di disagio con lo sforzo e l’aiuto di personale qualificato.”


Il piano di edilizia convenzionato di Via alla Castellana, dove sarà realizzato il progetto “Condominio solidale”

Il dibattito sulla richiesta di ampliamento del Centro commerciale Carosello – nella seduta del consiglio comunale dello scorso 1° febbraio - ha finito per oscurare l’approvazione del progetto del “Condominio solidale”, che avevamo avuto modo di anticipare nei suoi contenuti essenziali già nelle scorse settimane. Un progetto che tutte le forze politiche presenti in aula consiliare hanno giudicato interessante, tanto che nella votazione finale non ci sono stati voti contrari; quattro consiglieri di minoranza si sono astenuti, mentre Claudio Gargantini (Persona e Città) ha votato a favore.

L’assessore alle politiche sociali, Silvia Ghezzi, illustrando il progetto, ha spiegato che all’iniziativa sarà destinato un edificio in Via alla Castellana, da 16 appartamenti, facente parte di un intervento di edilizia convenzionata, che sarà ceduto dall’operatore al Comune. “Il condominio solidale – ha poi precisato l’assessore - è un progetto di coabitazione tra nuclei famigliari diversi, portatori ciascuno di un bisogno specifico che può essere meglio risolto se affrontato nell’ambito di una piccola comunità, dove si promuove la solidarietà tra i condòmini attraverso il sostegno reciproco e dove la partecipazione alle attività di socializzazione viene stimolata. Il tutto sotto la guida di figure sociali di riferimento.”

Il progetto nasce dalla collaborazioni con le associazioni del territorio e dall’ascolto dei bisogni dei cernuschesi. L’amministrazione comunale – ha aggiunto Ghezzi – ha “deciso di dedicare la palazzina di Via alla Castellana a questo progetto perché negli ultimi anni i bisogni sociali rilevati nella nostra comunità sono cambiati: ci sono situazioni di nuove povertà che mettono in discussione la solidità delle famiglie se non vengono affrontate in tempo.” L’assessore ha poi chiarito che si tratta di famiglie che vivono situazioni di fragilità per la presenza di disabili al loro interno oppure madri con minori o minori in rischio evolutivo oppure adulti che hanno perso il lavoro e che fanno fatica a reinserirsi nel mondo produttivo.

Ci sono tre grandi aree alle quali il progetto si rivolge: disabilità, minori e housing sociale. Quest’ultima area è volta a proporre una soluzione abitativa temporanea, accompagnata da un progetto lavorativo di reinserimento della durata massima di 18 mesi. Con la Caritas cittadina l’amministrazione comunale ha già sperimentato l’housing sociale, riuscendo ad avere dai privati alloggi da destinare a questa finalità, coinvolgendo 29 persone, di cui 8 attualmente in affitto temporaneo, ma nonostante questo c’è ancora una lista di attesa.

In Italia sono state attuate diverse iniziative di housing sociale, con caratteristiche non sempre uniformi, ma con alcuni punti in comune, ha evidenziato l’assessore: presenza di nuclei famigliari che si mettono a disposizione di altri in situazioni di bisogno; favorire l’inclusione, cioè far in modo che le persone possano uscire al più presto dalla situazione di bisogno e emergenza in cui si trovano.

“È un progetto ambizioso – ha affermato Ghezzi, a chiusura del suo intervento – e il mix che ci siamo immaginati è complesso e nuovo per la nostra città e può funzionare solo grazie a un forte impegno delle associazioni cittadine e della rete formale e informale di soggetti che operano sul territorio e sicuramente del Comune. La sfida è grande: è quella di favorire la fuoriuscita da situazioni di disagio con lo sforzo e l’aiuto di personale qualificato. Un progetto che intende dare risposte elastiche, ma adeguate ai bisogni del tempo.”

La palazzina di Via alla Castellana sarà data in comodato per 3 anni all’operatore che si aggiudicherà il bando, a suo carico saranno anche la manutenzione ordinaria, mentre quella straordinaria spetterà al Comune, che stanzierà anche 80mila euro per arredare i 16 appartamenti. La procedura per scegliere il gestore del progetto sarà “aperta e flessibile”. Inizialmente sarà richiesto di presentare una “manifestazione di interesse”, alla quale potranno partecipare tutti i soggetti no-profit interessati, dopo di che starà a quest’ultimi trovare il modo di mettersi insieme, perché sarà difficile trovare un solo soggetto con tutte le competenze necessarie. Una volta scelto il progetto migliore, ci sarà una fase di co-progettazione con il Comune, durante la quale potranno essere introdotte eventuali modifiche e integrazioni. Quindi seguirà il convenzionamento.

MAGGIORANZA – Vivere Cernusco con Mariangela Mariani ha espresso il proprio apprezzamento per un “progetto ambizioso e coraggioso. Raro se non unico in Italia per la molteplicità dei bisogni a cui si rivolge.” Di “progetto ambizioso e importante” ha parlato anche Andrea Gadda (PD), che poi ha aggiunto: “non è calato dall’alto, è innovativo e va incontro ai bisogni dei Cernuschesi. La sfida sarà adesso sulla co-progettazione, sulla solidarietà e sulla vicinanza reciproca. Il bello di questo progetto è che le persone che abiteranno il condominio si daranno aiuto a vicenda, saranno prossime le une alle altre per sostenersi in un momento di difficoltà.”

MINORANZA – “Progetto bello e interessante, ma rimango un po’ perplesso sulle modalità di selezione del gestore e degli utenti, sulla co-progettazione, sui costi che dovrà sostenere l’amministrazione comunale una volta che l’iniziativa andrà a regime”: questa è stata la valutazione di Mauro Aimi (Movimento 5 Stelle).

“Progetto interessante, finalmente l’amministrazione comunale pone attenzione ai bisogni nuovi ed emergenti e punta sulla sussidiarietà. Mi lascia perplesso – questo è quanto ha dichiarato Fabrizio De Luigi (Forza Italia) - come è stato costruito: veramente sono state coinvolte le realtà del territorio e come? Come sarà scelto il gestore e avrà le competenze adeguate?”

Il collega di partito Gianluigi Frigerio ha, invece, posto attenzione sull’emergenza abitativa, evidenziando che, al momento, non trova risposta in questo progetto, e sulle nuove norme regionali che allargheranno il bacino di utenza per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (erp) a soggetti provenienti anche da altri Comuni e limiterà l’assegnazione a vita degli stessi. Il “Condominio solidale”, in questo futuro contesto, diventerà “una risposta importante e significativa – ha sottolineato la dirigente dei Servizi sociali comunali - perché riserviamo ai Cernuschesi alloggi che se fossero destinati all’erp potrebbero essere utilizzati da persone provenienti da altri Comuni.”

Claudio Gargantini (Persona e Città) ha parlato di un “progetto interessante e sfidante”, ma ha anche aggiunto che spetterà “alla prossima amministrazione sistemare alcune criticità, perché, ad esempio, manca l’attenzione ai padri separati”. Ha poi invitato a chiedere a chi amministrerà il condominio di farlo gratuitamente, escluse le spese vive. “Questa amministrazione comunale – la conclusione di Gargantini - da un lato fa una cosa bella, ma dall’altra, con la scelta contenuta nell’atto di indirizzo sull’ampliamento del Centro commerciale Carosello - toglierà la possibilità di fare su un’area comunale questi bei progetti.” Il riferimento è alla destinazione a verde di un’area di 9.400 mq in Via Fiume ora riservata dal PGT per l’edilizia residenziale sociale.

Immediata la replica dell’assessore all’urbanistica e vicesindaco Giordano Marchetti, che con dati alla mano ha rivendicato l’impegno dell’attuale e precedente amministrazione comunale nel campo dell’edilizia sociale. “Il nostro Comune è proprietario di 258 appartamenti, di cui 51 realizzati negli ultimi 10 anni da questa amministrazione. In città ci sono 394 appartamenti Aler, di cui 56 realizzati da questa amministrazione attraverso i contratti di quartiere. Sfido il consigliere Gargantini a trovare altri Comuni dell’hinterland milanese che hanno questi numeri da mettere sul piatto. Prima di parlare, analizzi bene come stanno le cose e finisca di raccontare le storielle al vento.”

“Sono molto contento per questo progetto ad alta innovazione. Ci rende orgogliosi – ha dichiarato in chiusura di dibattito il Sindaco, Eugenio Comincini - come amministrazione comunale e come città, perché riusciamo a dare risposte a bisogni emergenti. Penso che possa essere attuato prima della conclusione di questo mio secondo mandato.”

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Cernusco sul Naviglio, 7 febbraio 2017