TERREMOTO, MIGLIAIA DI SFOLLATI: COME AIUTARLI?

Nuova raccolta fondi, le modalità per contribuire. «Da ripensare l'intervento Caritas», spiega il responsabile delle emergenze di Caritas Ambrosiana Alberto Minoia.


Norcia, 2 novembre 2016: i segni del terremoto
Foto SIR – Riproduzione riservata

Le scosse del 26 ottobre di magnitudo 5,9 ed epicentro tra Castelsantangelo sul Nera e Visso e l’ultima, fortissima del 30 ottobre, di magnitudo 6,5, sotto Norcia, hanno colpito duramente un’area molto estesa già in parte compromessa dal terremoto del 24 agosto. Una prima stima valuta che complessivamente potrebbero arrivare a 100mila le persone costrette a lasciare le loro abitazioni.
A questo punto due diventano gli scenari d’azione di questa prima fase: gli alberghi sulla costa che stanno accogliendo gli sfollati e, nelle zone interne, le frazioni almeno fino a quando rimarranno le persone.

«Siamo di fronte non più a un solo terremoto, ma considerate le proporzioni, a due eventi sismici avvenuti in aree in parte sovrapponibili. Ciò implica anche una rimodulazione del nostro intervento. Per questo mentre avviamo i gemellaggi già concordati, siamo pronti a farci carico degli interventi di prima necessità anche nelle nuove aree. Abbiamo quindi già stanziato 50 mila euro per gli aiuti più urgenti e rilanciato la raccolta fondi», dichiara il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti.

All’inizio della scorsa settimana Caritas Ambrosiana e le altre Caritas della delegazione lombarda avevano ricevuto mandato di gemellarsi con le frazioni attorno ad Amatrice: 30 piccoli borghi sparsi sui monti, lungo la faglia sorgente del sisma. Per questi interventi i fedeli ambrosiani hanno già donato, grazie alla prima raccolta fondi, 2.567.313 euro, di cui 1.213.313 raccolti dalle parrocchie grazie alla colletta nazionale della Cei promossa dalle Diocesi di Milano e 1.354.000 da Caritas Ambrosiana.

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Cernusco sul Naviglio, 7 novembre 2016