VISITA NATALIZIE ALLE FAMIGLIE, PERCHÉ LA GIOIA DEL VANGELO È PER TUTTI

Da lunedì 7 novembre le famiglie cernuschesi riceveranno la visita dei sacerdoti o dei laici che hanno dato la propria disponibilità per questo gesto missionario in occasione del prossimo Natale. “È vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme.”

«Veniamo a fare visita alle famiglie della nostra Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret" – scrivono il prevosto, i sacerdoti e il diacono che esercitano il loro ministero pastorale nella nostra Comunità - per rinnovare l’annuncio di gioia che Dio ci ama e desidera abitare la nostra esistenza quotidiana, anche in mezzo ai drammi e alle avversità della storia.» Poi aggiungono: «A tutti, specialmente alle famiglie “ferite” e a chi sta vivendo situazioni di difficoltà materiale o spirituale, auguriamo un Natale sereno e gioioso, accompagnato dalla benedizione del Signore.»

In questo particolare momento storico e nel contesto del Giubileo della Misericordia, che ormai si sta concludendo, la Chiesa è chiamata a prendere sempre più coscienza di essere la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa, di essere Chiesa in permanente uscita, comunità evangelizzatrice che sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi.

«È vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni – si legge nell’Evangelii gaudium di Papa Francesco - senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: «Non temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10).» Nella citata esortazione apostolica si legge ancora: «La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano.»

Una comunità, quindi, che sa coinvolgersi perché «si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo.»

Una comunità che «accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere. Conosce le lunghe attese e la sopportazione apostolica. L’evangelizzazione usa molta pazienza, ed evita di non tenere conto dei limiti.»

Una comunità che sa anche “fruttificare”, trovando «il modo per far sì che la Parola si incarni in una situazione concreta e dia frutti di vita nuova, benché apparentemente siano imperfetti o incompiuti.»

Infine, una comunità gioiosa, che sa sempre “festeggiare”: «la Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi.»

Per le nostre parrocchie si avverte sempre più la necessità di essere aperte e accoglienti; non possono accontentarsi di aspettare le persone, ma devono andarle a cercare lì dove vivono. Ci vuole creatività e capacità di immedesimarsi con le persone, sapendo cogliere le occasioni che le diverse situazioni possono offrire. Anche quelle che si ricollegano alla lunga e feconda tradizione della nostra Chiesa, com’è per la visita natalizia alle famiglie. Una visita per dire a chi si incontra che la Chiesa «è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa.»

Carlo & Ambrogio

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Cernusco sul Naviglio, 7 novembre 2016