Giovedì 28 Marzo

PAPA FRANCESCO A DON ENRICO: “AVANTI CON LA MISERICORDIA!”

Al termine dell’udienza giubilare dello scorso 22 ottobre, don Enrico Carulli ha incontrato il Santo Padre, al quale ha chiesto di benedire la ceramica che riproduce il logo dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, che sarà collocata sopra i confessionali della chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore. All’udienza erano presenti anche i 140 partecipanti al pellegrinaggio giubilare della nostra comunità pastorale.


Papa Francesco benedice la ceramica con il logo del Giubileo della Misericordia

Tra i tanti ed intensi momenti vissuti dai partecipanti al pellegrinaggio giubilare della nostra Comunità pastorale – svoltosi dal 21 al 25 ottobre scorso – ce n’è uno, in particolare, che rimarrà ben vivo nella loro memoria: l’udienza giubilare di Papa Francesco, sabato 22 ottobre, in Piazza San Pietro con oltre centomila persone presenti e un dono finale.

Al termine dell’udienza giubilare, c’è stato “un dono grande e significativo”, infatti, per i Cernuschesi: don Enrico Carulli, vicario parrocchiale della nostra Comunità pastorale e sacerdote di riferimento per la Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore ha incontrato Papa Francesco per chiedergli di benedire tutti i fedeli della nostra comunità pastorale e, come mostra la foto che pubblichiamo, di benedire la ceramica dipinta a smalto che riproduce il logo della Misericordia e che sarà collocata sopra i confessionali nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore.

“Avanti con la Misericordia!” è la consegna che Papa Francesco ha fatto a don Enrico per la nostra comunità pastorale, accompagnandola con la benedizione per tutti noi. Dall’espressione del volto di don Enrico - come si può vedere dalla foto che pubblichiamo, dove è assieme ad un pellegrino cernuschese - si comprende quanto fosse contento nel trovarsi di fronte al Pontefice, nell’ascoltare le sue parole e nel ricevere la benedizione apostolica. Sentimenti ed emozioni che poi ha trasmesso subito a tutti i partecipanti al pellegrinaggio.

In precedenza, nella catechesi giubilare Papa Francesco aveva parlato del dialogo come di un “aspetto molto importante della misericordia”, perché “espressione di carità, perché, pur non ignorando le differenze, può aiutare a ricercare e condividere il bene comune”. Bergoglio è partito dall’incontro di Gesù con la samaritana, narrato nel Vangelo di Giovanni (4,6-15), sottolineando “il dialogo molto serrato tra la donna e Gesù”. “Il dialogo – ha affermato – permette alle persone di conoscersi e di comprendere le esigenze gli uni degli altri. Anzitutto, esso è un segno di grande rispetto, perché pone le persone in atteggiamento di ascolto e nella condizione di recepire gli aspetti migliori dell’interlocutore”. In secondo luogo è “espressione di carità”; inoltre, “c’invita a porci dinanzi all’altro vedendolo come un dono di Dio, che c’interpella e ci chiede di essere riconosciuto”.

L’incontro con i fratelli, e quindi il dialogo, manca “quando facciamo prevalere la nostra posizione su quella dell’altro”, “quando non ascoltiamo abbastanza oppure tendiamo a interrompere l’altro per dimostrare di avere ragione”. “Quante volte stiamo ascoltando uno – ha osservato – e lo fermiamo”, “non lasciamo che finisca di spiegare quello che vuol dire”: non è dialogo, questo, ma “aggressione”. “Il vero dialogo, invece – ha ammonito il Papa –, necessita di momenti di silenzio, in cui cogliere il dono straordinario della presenza di Dio nel fratello”. “Dialogare aiuta le persone a umanizzare i rapporti e a superare le incomprensioni”, ha aggiunto Bergoglio, esortando al dialogo in famiglia, “tra marito e moglie, e tra genitori e figli”, come pure “tra gli insegnanti e i loro alunni; oppure tra dirigenti e operai, per scoprire le esigenze migliori del lavoro”.

Dialogare è ascoltare quello che mi dice l’altro e dire con mitezza quello che penso io. “Gesù – ha evidenziato il Papa – ben conosceva quello che c’era nel cuore della samaritana, una grande peccatrice. Ciononostante non le ha negato di potersi esprimere, l’ha lasciata parlare fino alla fine, ed è entrato poco alla volta nel mistero della sua vita. Questo insegnamento vale anche per noi. Attraverso il dialogo possiamo far crescere i segni della misericordia di Dio – ha quindi concluso – e renderli strumento di accoglienza e rispetto”. La catechesi del Papa ha offerto dunque molti spunti di riflessione per i partecipanti al pellegrinaggio giubilare della nostra comunità pastorale.

Cernusco sul Naviglio, 31 ottobre 2016