L’IMPORTANZA DELL’«OFFERTA POLITICA», IN VISTA DELLE ELEZIONI COMUNALI 2017

A partire dai risultati dell’ultima tornata elettorale amministrativa, il vicario episcopale per l’azione sociale della nostra diocesi, monsignor Luca Bressan, invita a porre attenzione all’offerta politica, intesa “come risposta ai bisogni e alle attese dei cittadini elettori” e come progetto capace di indicare “corpi, strumenti e azioni” con i quali favorire la crescita economica e sociale di una città.


Villa Greppi, sede del Comune di Cernusco s/N

Tra meno di un anno, nella prossima primavera, la nostra città sarà chiamata alle urne per eleggere il nuovo sindaco e i consiglieri comunali. Si è appena conclusa, a livello nazionale, una tornata elettorale per il rinnovo delle amministrazioni locali di numerose e importanti città, che ha riservato non poco sorprese. In prospettiva, torna utile riflettere su quanto è accaduto. Ci aiuta in questa analisi il vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale della nostra diocesi, monsignor Luca Bressan, con un intervento pubblicato su Milano sette, supplemento domenicale di Avvenire, dello scorso 26 giugno.

«I diversi commentatori si sono concentrati sull’analisi del voto, sui suoi spostamenti, sulla sua volatilità e/o imprevedibilità. Molta meno attenzione critica – scrive Bressan - è stata data all’offerta politica, ai prodotti cioè che l’attuale mondo politico è riuscito ad assemblare come risposta ai bisogni e alle attese dei cittadini elettori. Penso che soprattutto su questo punto invece si debba concentrare l’attenzione critica delle comunità cristiane. Per comprendere quanto questa offerta sia adeguata alle sfide che le trasformazioni epocali (“siamo in un cambiamento d’epoca, non in un’epoca di cambiamenti”, ci ricorda papa Francesco) stanno imponendo all’Europa, e di conseguenza anche alla Milano metropoli europea che abitiamo.»

«La campagna elettorale ci ha consegnato volti, slogan, affermazioni di principio - prosegue monsignor Bressan - ma non ci ha aiutato a costruire il racconto della Milano che stiamo vivendo, della città metropolitana che siamo chiamati ad accompagnare nella nascita e nella crescita. L’offerta politica ci ha aiutato poco a vedere con quali corpi, strumenti e azioni riusciremo a riscrivere quel legame quotidiano di intraprendenza, accoglienza e solidarietà che ha permesso alla Milano del secondo dopoguerra di rinascere e avviare una fase di espansione e crescita economica e sociale.»

«La Milano plurale del ventunesimo secolo – aggiunge il vicario episcopale - è rimasta con la sua fame. Le periferie, le fasce deboli, quelle categorie di persone che le analisi recenti hanno etichettato con un nome denso di significato anche se poco lusinghiero come “i perdenti della globalizzazione”, hanno avuto poca attenzione e considerazione. Le semplificazioni e le costrizioni che il mondo della comunicazione impone alla politica (a partire dalla dittatura dei sondaggi) hanno moltiplicato il senso di solitudine e di isolamento. Le istituzioni vengono percepite sempre meno capaci di rispondere alle necessità e ai bisogni impellenti del quotidiano.»

«Dai sindaci appena eletti ci si aspetta un’attenzione precisa e progettuale – conclude Bressan - verso tutte queste persone che, in seguito all’indebolimento del legame sociale, si sentono orfane e abbandonate. Ci si aspetta, dai nuovi sindaci, che mettano al centro della loro azione l’edificazione di una “vita buona” nella società plurale e meticcia che è Milano (la Lombardia). In questo compito non sono soli: possono contare sulla solidarietà e anche sull’impegno attivo di molti uomini e donne di buona volontà. Possono contare sui tanti cristiani che intendono impegnarsi, sostenere e monitorare l’azione politica, proprio in vista della vita buona che auguriamo e che vogliamo realizzare per ogni uomo e donna di Milano, dell’Europa, del mondo.»

Ci auguriamo vivamente che i Cernuschesi, in occasione delle prossime elezioni comunali, siano posti di fronte a diverse e chiare «offerte politiche», intese “come risposta ai bisogni e alle attese dei cittadini elettori” e che possano assistere ad un deciso salto di qualità nel dibattito tra le diverse forze politiche, ma non solo. Sarebbe assai deludente se la prossima campagna elettorale si dovesse risolvere in semplici raggruppamenti elettorali uniti solo da facili slogan.

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 27 giugno 2016