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APERTA LA MENSA AL CENTRO SANT’AMBROGIO: UN “FOCOLARE DELLA CARITÀ”

La nostra città da mercoledì 18 maggio, grazie ai Fatebenefratelli, ha finalmente un luogo in cui accogliere alla sera, sette giorni su sette, le persone che, trovandosi in una condizione di bisogno e di povertà, non possono permettersi una cena. Senza rischiare di esagerare con le parole, possiamo dire che è un grande e bel segno! È un “focolare della carità»: come recitato nella preghiera, prima della benedizione del nuovo servizio, e come sottolineato dal Sindaco.

Una mensa per le persone in situazione di bisogno c’era e, per il momento, continua ancora ad esserci per iniziativa della Caritas cittadina, al Centro cardinal Colombo di piazza Matteotti, ma è limitata a due volte la settimana. Ora, invece, il servizio offerto dai Fatebenefratelli copre tutti i giorni dell’anno. E questo con può che essere motivo di consolazione per tutti.

La mensa è in via Cavour al Centro Sant’Ambrogio. L’inaugurazione è avvenuta – mercoledì 18 maggio all’ora di cena - alla presenza del superiore provinciale dei Fatebenefratelli, fra Massimo Villa, del Sindaco, Eugenio Comincini, e dell’assessore ai servizi sociali, Silvia Ghezzi. Presenti anche il responsabile della Caritas cittadina, Daniele Restelli, e il presidente dell’associazione “Farsi prossimo Cernusco”, Roberto Mondonico, collaboratori, volontari e le persone che hanno già iniziato a beneficiare del servizio.


Il superiore provinciale, fra Massimo Villa, benedice il nuovo servizio mensa

«Il luogo che stiamo benedicendo è un luogo della carità. Carità perché – ha spiegato fra Massimo Villa - abbiamo voluto, su indicazione della ‘Commissione nuove povertà’ della nostra Provincia lombardo-veneta, cogliere i bisogni emergenti dal territorio. Attorno a questo nostro centro di riabilitazione psichiatrica la comunità ha voluto guardarsi attorno e capire quali sono questi bisogni. E lo abbiamo fatto ancora una volta percorrendo le strade del nostro fondatore, san Giovanni di Dio, che non ha fatto niente altro, nei suoi pochi anni di vita, dopo la sua conversione, se non andare in giro per strade di Granada (Spagna) ed accorgersi dei bisogni dei poveri di quella città e cercare come poteva dare allora una risposta. Raccoglieva la povera gente per le strade e la portava in una sua casa dove cercava di curarla, di dar loro da mangiare e di capire i loro bisogni fondamentali. Sempre ponendo al centro la persona. Privilegiando le persone che più erano distanti e ai margini della società. Guardando negli occhi e nel cuore della persona cercava di dare loro una risposta.»

«Mi piace ricordare il nostro fondatore – ha proseguito fra Villa - anche per questo luogo in cui noi siamo. “La casa è aperta per voi: vorrei vedervi camminare di bene in meglio”: questa espressione di san Giovanni di Dio è anche lo scopo di questa iniziativa che abbiamo voluto intraprendere in collaborazione con l’amministrazione comunale. Ancora una volta questa collaborazione fa vedere come è possibile per un’istituzione religiosa aprirsi alle istituzioni civili nello stesso cammino incontro alla persona. Noi vogliamo fare questo. Noi vogliamo che le persone che vengono qui non abbiano altra possibilità se non quella, insieme ad un piatto caldo, di continuare a vivere una vita dignitosa. Questo è quello che sta a cuore alla nostra comunità religiosa e a tutti coloro che collaborano a questa iniziativa.»


L’intervento del Sindaco, Eugenio Comincini

Il Sindaco, Eugenio Comicini, ha parlato di «una bella e preziosa iniziativa che i Fatebenefratelli e l’amministrazione offrono alla città». Aggiungendo subito dopo che il luogo che accoglie le persone bisognose può giustamente essere considerato «un focolare della carità», come poco prima aveva detto fra Massimo Villa recitando la preghiera per chiedere al Signore di benedire il nuovo servizio. Focolare perché «richiama la casa, un luogo dove potersi sentire bene e accolti». Carità perché è «uno degli aspetti che rendono più nobili le persone». Quindi, Comincini ha così proseguito: «Con questa scelta i Fatebenefratelli riconfermano la loro vocazione, le loro origini, la loro stessa storia. Al tempo stesso la città, con tutte le sue componenti, dice di questa attenzione che sempre ha e ha avuto verso le persone in difficoltà. Cernusco ha un’anima sociale attenta a chi ha bisogno. Questa iniziativa è un po’ il simbolo dell’identità dei Fatebenefratelli e della città.»


Il servizio mensa

L’apertura della mensa «credo che avvenga in un periodo quanto mai propizio, come questo – ha sostenuto il Sindaco - dove c’è bisogno di vedere segni di questo tipo. Perché la crisi che ha coinvolto tante persone mette alcuni soggetti nelle condizioni di avere questo bisogno e allo stesso tempo la crisi ha forse chiuso i cuori di qualcun altro e allora segni come questi parlano al cuore di tutti.» Comincini ha quindi ringraziato «i Fatebenefratelli per questa grande opportunità» dicendosi «certo che chi frequenterà questo luogo troverà il giusto calore e si sentirà voluto bene.»


Il locale mensa

L’accesso al nuovo servizio, da parte delle persone che si trovano in situazione di povertà, avviene tramite i servizi sociali del Comune che, dopo le necessarie verifiche, rilasceranno un’apposita tessera. Al momento sono circa una trentina le persone che potrebbero beneficiare della mensa. Ad accoglierle troveranno anche i volontari delle associazioni locali, sulla base di accordi che saranno meglio definiti nelle prossime settimane. Sin d’ora la Caritas cittadina ha offerto la propria disponibilità.

Cernusco sul Naviglio, 19 maggio 2016