A SAN GIUSEPPE LAVORATORE, PROCESSIONE CITTADINA DEL “CORPUS DOMINI”

Giovedì 26 maggio, alle ore 20,30, ci sarà la celebrazione della Messa nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore, piazza Stefano Ghezzi, e al termine la processione eucaristica cittadina

Nella solennità del Corpus Domini, giovedì 26 maggio, alle ore 20,30 ci sarà la celebrazione della Messa nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore, piazza Stefano Ghezzi, e al termine la processione eucaristica cittadina per le vie del quartiere sud, percorrendo via Don Mazzolari, via San Francesco, viale Assunta, via Filzi, via Pontida, via Don Milani, via Don Mazzolari per poi rientrare in chiesa parrocchiale di san Giuseppe Lavoratore per la benedizione eucaristica solenne.


A livello diocesano la celebrazione si terrà a Milano, nel quartiere Barona. Il vicario generale della diocesi, monsignor Mario Delpini, ha scritto una lettera di invito nella quale sottolinea l’importanza della celebrazione diocesana del Corpus Domini, come «momento di comunione ecclesiale». Una riflessione che può aiutare anche a comprendere e vivere la nostra celebrazione cittadina.

«La città nella sua complessità di spavento e di audacia, di solitudini e di solidarietà, di ricchezza e miseria, di stanchezza e d’insonnia, la città che amiamo, la città che ci innervosisce e ci irrita, la città confusa forse invoca una parola rassicurante, forse ha nostalgia di buoni sentimenti, forse non vedrebbe male un po’ più di religione»: così riflette monsignor Delpini, che poi prosegue: «E la Chiesa che vive in questa città che cosa offre? A volte sembra che anche questa nostra Chiesa sia stanca e confusa, scoraggiata e stremata. Eppure la sera del Corpus Domini il popolo di Dio, la Chiesa che vive in questa città porta per le strade non la religione rassicurante di cui forse c’è nostalgia in città, ma il segno dell’amore fino alla fine, la parola di vita che chiama a conversione rivelando il pensiero di Cristo, il pane del cammino che apre percorsi di futuro.»

«Il popolo in cammino testimonia con umiltà e con fierezza la fede – conclude il vicario generale - di cui vive e dice alla città che c’è una presenza amica di Dio nel suo Figlio, per darci speranza di vita eterna. Non possiamo impoverire la città privandola dell’attestazione che un principio di vita buona ci tiene vivi e può trasfigurare la vita della città con un nuovo umanesimo».

Cernusco sul Naviglio, 23 maggio 2016