BCC CERNUSCO: “IL FUTURO NON OFFRE RASSICURAZIONI FACILI, MA È RICCO DI POTENZIALITÀ”

«Dopo la perdita del 2014 siamo riusciti a conseguire un discreto risultato, consolidando i nostri indicatori di solidità.» Gli impieghi sono cresciuti del 4,18%: «uno sforzo a sostegno alle necessità di famiglie e imprese del territorio»

«La crisi ci tormenta ormai da otto anni – così ha esordito il presidente della BCC Cernusco, Enio Sirtori, leggendo la relazione del consiglio d’amministrazione al Bilancio 2015 - ed anche il territorio della Martesana ne soffre, ma una banca locale come la nostra prosegue nella sua politica di mettere comunque a disposizione della comunità tutte le sue risorse per il sostegno delle famiglie e delle imprese.» Ad ascoltarlo, nel cinema Agorà di via Marcelline, per l’annuale assemblea dei soci, c’erano 200 persone, oltre alle deleghe, su un totale di 6.174 soci.

«Anche il 2015 è stato, dunque, un anno sofferto – ha proseguito Sirtori - ma affrontato dalla nostra Bcc cercando di mantenere saldezza nella gestione e prudenza nell’amministrazione, per poter limitare costantemente tutti i rischi connaturati all’attività svolta. Dopo la perdita del 2014, grazie alla volontà e all’impegno profuso da tutta la squadra, siamo riusciti a conseguire un discreto risultato nel bilancio in esame, consolidando i nostri indicatori di solidità.» Il Bilancio 2015 ha chiuso con un utile di 1.046.620 euro.


La sede della BCC Cernusco in piazza Unità d’Italia

I crediti in contenzioso, sono «il maggiore grattacapo con il quale la Banca continua a dover lottare - è un passaggio successivo della relazione - è riconducibile allo scadimento di valore di molte garanzie immobiliari poste a fronte di finanziamenti erogati dalla Banca e successivamente non rimborsati» per il quali la BCC Cernusco ha «accantonato oltre il 65% di tali crediti e ciò ha ovviamente penalizzato molto il risultato d’esercizio.» Su questo risultato hanno gravato in particolare «l’ulteriore forte decremento dei ricavi da interessi, ed i pesanti impatti negativi per gli interventi di salvataggio posti in essere a favore di banche, sia del nostro movimento cooperativo (310.000 euro), che di istituti appartenenti al sistema bancario ordinario (380.000 euro)».

Costi operativi troppo elevati - Punto critico nella struttura del conto economico della Banca è individuato nella «incidenza dei costi operativi (costi del personale e altre spese amministrative) sul margine di intermediazione (che) si attesta su un valore pari al 96.6%, un dato abbastanza stabile nel tempo (96% nel 2014) che costituisce il punto di maggiore debolezza della struttura reddituale della Banca.»

Dagli impieghi, arriva un segnale positivo: in un quadro congiunturale ancora negativo, sono cresciuti del 4,18%. È stato «uno sforzo volto a garantire sostegno alle necessità di finanziamento espresso dalle famiglie e dalle imprese del territorio» mette in evidenza la BCC, aggiungendo che «questo è un dato in controtendenza ma, a nostro modo di vedere, costituisce anche una riprova dell’orientamento verso il “territorio” ed i suoi bisogni finanziari: una sorta di attestazione del legame tra la nostra cooperativa ed il tessuto economico e sociale della Martesana.»

Quadro economico ancora incerto. Per il futuro, non sembrano intravvedersi, per l’immediato «significative prospettive di cambiamento favorevoli del quadro economico, mentre paiono ancora legittime le preoccupazioni in ordine al proseguimento della fase recessiva in atto.» In questo contesto «si conferma in tutta la sua fortissima rilevanza il tema dell’inadeguata redditività, fortemente condizionata in senso negativo dai pesanti impatti delle rettifiche sui crediti, la cui soluzione potrà trovare concretizzazione solo nel medio periodo se sarà realizzato un recupero della crescita effettiva dell’economia italiana.» Tuttavia per gli amministratori della BCC «il futuro che ci attende non offre rassicurazioni facili e scontate, ma è ricco di potenzialità.»

L’Aggregazione con altre BCC, rimane un «elemento di grande attualità e discussione»: perché «se è corretto ritenere che, confidando in una seppur lieve ripresa economica, la Banca possa continuare a perseguire la sua mission mantenendo e rispettando gli indicatori reddituali e patrimoniali, risulta altrettanto corretto ed importante che si continui nel percorso originariamente individuato per cercare soluzioni di aggregazione che permettano di irrobustire strutturalmente l’azienda e consentirle di affrontare in modo adeguato i continui cambiamenti normativi ed organizzativi imposti dall’evoluzione del sistema.»

Riforma delle BCC - Un argomento, quello delle aggregazioni, che si accompagna a quello della recente riforma del credito cooperativo, approvata dal Parlamento nello scorso aprile ed ora in attesa di ulteriori adempimenti. Riforma che è stata illustrata ai soci con un filmato e spiegata dal vicepresidente delle Federazione delle BCC Lombarde, per il quale il provvedimento «salvaguardia i principi fondanti del credito cooperativo collegandoli all’esigenza di adeguarsi alle nuove norme della BCE».

In chiusura di relazione al bilancio «gli amministratori ritengono che, al momento, la struttura patrimoniale e finanziaria della BCC Cernusco risulti tale da garantire la continuità operativa della Banca nell’immediato futuro» e non rilevano «nella struttura stessa e nell’andamento operativo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.»

Terminata la lettura delle relazione al bilancio, si è aperta la discussione: sono intervenuti quattro soci, ma di questo riferiamo in un altro articolo. I soci hanno poi approvato all’unanimità il bilancio 2015. I lavori assembleari sono poi proseguiti con l’esame di altri argomenti all’ordine del giorno.

Cernusco sul Naviglio, 9 maggio 2016