“IL 25 APRILE CI RICORDA UOMINI CHE HANNO PENSATO AGLI ALTRI PRIMA CHE A SÉ STESSI”

“Nella nostra Costituzione – ha detto il Sindaco, durante la celebrazione del 25 aprile - sono risposti i fondamenti della nostra convivenza civile, i valori per i quali i partigiani hanno combattuto.”

Dal sagrato della chiesa prepositurale - terminata la celebrazione della Messa, di cui riferiamo in un altro articolo pubblicato su questo stesso sito - ha preso avvio il corteo con le autorità civili e militari, precedute dalla Banda de Cernsuc e accompagnate da alcune centinaia di cernuschesi. In Piazza Matteotti sono stati tenuti i discorsi celebrativi dell’anniversario della Liberazione.


Le autorità civili e militari in Piazza Matteotti

Nel suo intervento il Sindaco, Eugenio Comincini, ha sottolineato che il trascorrere del tempo rischia “di logorare la memoria stessa e l’azione degli uomini produrre alterazioni degli eventi storici che si commemorano.” “In effetti, in questi settant’anni di celebrazioni si è perso per strada qualcosa dello spirito originario che produsse la Resistenza e la Liberazione stessa” è stata la sua successiva constatazione.

«Il valore stesso della Liberazione era univoco e chiaro – ha poi ricordato il Primo cittadino - per tutti gli italiani non fascisti: dai comunisti ai liberali, dai democristiani ai socialisti, dagli anarchici ai monarchici, dagli atei ai credenti. Il 25 aprile era la celebrazione simbolica del vittorioso sacrificio degli italiani antifascisti per il riscatto della nazione e la liberazione del Paese dall’oppressione.» Poi invece si è assistito a letture distorte e a “vuoti di memoria” su quel periodo.

Guardando ai giorni nostri, di fronte al fenomeno migratorio e a quanto sta succedendo in Europa, “il 25 aprile – ha affermato il Sindaco - ci ricorda che abbiamo avuto – ed oggi doverosamente ricordiamo – uomini e donne, i martiri del nazi-fascismo, che hanno pensato agli altri prima che a sé stessi. Del resto l’accoglienza è doverosa, ce lo impone anche la Costituzione. Una Costituzione che è figlia della Resistenza, insieme alla Repubblica, che proprio quest’anno, il prossimo 2 giugno, festeggerà settant’anni. Resistenza, Repubblica e Costituzione hanno un legame robusto fra di loro. Nella nostra Carta costituzionale sono risposti i fondamenti della nostra convivenza civile, i valori per i quali i partigiani hanno combattuto. Nel testo voluto dai padri costituenti risplendono la tutela e la cura degli interessi, dei diritti, dei doveri del cittadino, inteso come persona e come soggetto inserito in una comunità.” “Il rischio che oggi va fuggito e che il 25 aprile ci aiuta ad affrontare – per Comincini - è quello del populismo, che è rifiuto della politica, rifiuto dello sforzo di tradurre le diverse esigenze che emergono dalla società.»

In precedenza era intervenuto il presidente dell’Anpi Cernusco, Danilo Radaelli: «Condividere, collaborare, costruire percorsi, ragionare e progettare insieme, ma soprattutto partecipare, interessarsi, avere cura, porre delle domande. Partecipazione e Liberazione sono termini complementari. La partecipazione è stata la vera protagonista della lotta di Liberazione. Donne e uomini di ogni estrazione sociale entrano con forza sulla scena politica nazionale, scelgono di partecipare in maniera decisiva alle sorti del loro Paese. Lo fanno con un coraggio incredibile.“


“Partecipare vuol dire anche saper accogliere e comprendere le nuove generazioni. Verso i più giovani – ha aggiunto Radaelli - credo che dobbiamo avere oggi un’attenzione in più, ma lo dobbiamo fare con umiltà, camminando insieme, sapendo che la strada la si fa e soprattutto la si sceglie insieme, non dimentichiamoci i tantissimi giovani che parteciparono con coraggio ed entusiasmo alla Resistenza, pagando spesso un prezzo altissimo.”


Da entrambi gli oratori è stato lanciato un appello per conoscere la verità sulla morte di Giulio Regeni, “un giovane ricercatore – ha detto Radaelli - che ha pagato con la vita la sua voglia di verità e giustizia.”


Il corteo è poi proseguito per Piazza Martiri della Libertà, dove è stata deposta una corona di alloro al monumento ai caduti, e quindi per viale Assunta, per rendere omaggio in Largo Riboldi-Mattavelli, ai due partigiani uccisi alla vigilia della Liberazione.

Per leggere il testo integrale dell’intervento del sindaco, Eugenio Comincini, cliccare qui

Per leggere il testo integrale dell’intervento del presidente di Anpi Cernusco, Danilo Radaelli, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 26 aprile 2016