SAN GIUSEPPE LAVORATORE: “E’ STATA VERAMENTE UNA BELLA FESTA”

Si è conclusa la festa patronale della Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore. Molteplici sono stati i momenti di preghiera e riflessione alternati ad attività ricreative e occasioni di incontro.

Bastava dare un’occhiata al programma per constatare la varietà e validità delle proposte. Nonostante il tempo inclemente e gli innumerevoli scrosci di pioggia, tutto si è svolto in armonia e con buona partecipazione da parte della comunità. L’organizzazione ha richiesto un impegno non indifferente, ma il clima di generale soddisfazione e apprezzamento ha cancellato ogni fatica.


Don Enrico Carulli (a sinistra) durante la solenne celebrazione eucaristica del 1° maggio

«La nostra festa patronale – commenta don Enrico Carulli, vicario parrocchiale per la Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - è stata per tutti un’occasione di festa in famiglia, che ha svelato il volto di una comunità vivace ed appassionata, che ha desiderato “esserci”, partecipando numerosa, nonostante l’inclemenza del tempo. Il pranzo domenicale, soprattutto, ha riunito in un clima gioioso e sereno tutte le fasce di età e anche i parrocchiani, non solo di San Giuseppe, ma di tutta la nostra Comunità pastorale, una nota questa che mi rallegra ancor di più. Mi piace sottolineare l’intensa, sentita e partecipata Messa per i defunti che abbiamo celebrato lunedì 2 maggio; ho avvertito insieme alla commozione per il ricordo dei nostri cari anche un sentimento di riconoscenza per quanto essi ci hanno trasmesso, a cominciare dalla fede; il sentirli così vicini a noi ci sprona a vivere nella gioia per rendere anch’essi felici: nessuno dei nostri cari vuole vederci piangere e loro non sono “spariti nel nulla” sono semplicemente tornati a casa, “sono tornati da Papà”.»

«Ora dobbiamo procedere con lo stesso spirito e la stessa passione – prosegue nel suo commento don Enrico - che hanno contraddistinto i giorni di preparazione e di festa per continuare a crescere nell’amore, nella condivisione, capaci di dire a tutti l’immenso dono e la bellezza di essere figli di Dio e fratelli fra noi. E’ stata veramente una bella festa e io sono orgoglioso e proprio contento, soprattutto perché ho visto contenti i miei parrocchiani: grazie a tutti!»


Statua di San Giuseppe Lavoratore

Il tutto ha avuto inizio, venerdì 29 aprile, con la lodevole e interessante proposta “San Giuseppe nell’arte” che, alternando sapientemente momenti di riflessione e musica, passando per l’osservazione guidata e ragionata di opere artistiche, ha condotto i presenti verso una più approfondita conoscenza della figura di Giuseppe, protagonista assoluto della festa patronale. San Giuseppe, uomo giusto e fedele, mite e sapiente, che Dio ha posto come custode della sua casa, guida e sostegno di Gesù e Maria, rappresenta l’umanità più vera: quella che parla poco e lavora, che rispetta la donna, che si sottrae all’oppressione, che cresce i figli e pensa al loro futuro, che si ritira in disparte senza onori e ricompense.

Ma Giuseppe riveste un ruolo da protagonista nella storia della Redenzione! Come gli aveva ordinato l’angelo in sogno, Giuseppe infatti accoglie Maria come sua sposa e il figlio che cresce in lei, permettendo così che si realizzi il progetto di Dio per la salvezza degli uomini. Con Maria ha risposto alla chiamata dello Spirito Santo per costruire un mondo migliore. Musica ed immagini sacre si sono susseguite armoniosamente, voci guida hanno dato spiegazioni sulle opere d’arte proposte, di autori noti e meno noti: Andrea Del Sarto, Georges de La Tour, Raffaello, Caravaggio, Gherardo Delle Notti, Giotto, Michelangelo. Le parole hanno illustrato e svelato i messaggi nascosti dietro immagini e dettagli simbolici.

Al termine dell’incontro di venerdì 29 aprile, durato poco più di un’ora, i presenti sono tornati a casa con la pace nel cuore, sereni, certi di avere colto aspetti nuovi, altri solo dimenticati, di quell’uomo giusto e dignitoso, che per anni ha vissuto accanto, ha protetto, amato e cresciuto un figlio non suo, colui che è venuto per salvarci. Con maggiore consapevolezza possiamo allora rivolgerci a lui, a colui che prontamente, con umiltà e dedizione, ha seguito il volere di Dio, nella quotidianità, e assurgerlo a nostro modello. Data la validità dell’iniziativa, ci si è proposti di ripeterla per poter offrire tale opportunità di arricchimento e riflessione ad un più numeroso uditorio. (MCL)


L’esibizione del «Gruppo Ticinese Corno delle Alpi» in piazza Stefano Ghezzi

In allegato, i numeri vincenti dei premi della lotteria.

Cernusco sul Naviglio, 3 maggio 2016