Don Luciano. Maggio: Cernusco, città di Maria

Carissimi,

in questo mese di maggio tradizionalmente dedicato alla devozione mariana vogliamo guardare con un occhio di riguardo alla Madonna e alla sua “casa” presente nella nostra comunità: il Santuario di S. Maria.

Come è già stato detto, è giunto il momento di un serio restauro.

Perché il Santuario di S. Maria è importante per ogni cernuschese? Sbaglierebbe chi pensasse che potrebbe interessare solo la parrocchia prepositurale di S. Maria Assunta o al più i cernuschesi nati e cresciuti a Cernusco ormai da generazioni. Penso che ogni cristiano battezzato di Cernusco deve sapere che con ogni probabilità gli storici ritengono che il Santuario ci fosse già alla fine del XII o all’inizio del XIII sec. e che comunque S. Maria è la chiesa che nel 1566, quando venne in visita pastorale il delegato dell’Arcivescovo, deteneva il titolo di chiesa parrocchiale e che non risultava essere decentrata rispetto agli abitanti dell’epoca. Quindi possiamo dire che la prima comunità cristiana con la sua chiesa parrocchiale è sorta proprio lì; in quel posto e in quella chiesa ci sono le origini della nostra comunità cristiana di Cernusco sul Naviglio. In quanto chiesa parrocchiale venne visita da San Carlo Borromeo stesso il 24 gennaio del 1572 e dal Card. Federico Borromeo nel 1605. Sapere da dove veniamo è molto importante! Basterebbe questo motivo così significativo per farci amare quella chiesa.

Inoltre la fede semplice e granitica della nostra gente ha continuato a sostenere ed intensificare la devozione alla Madonna Addolorata che è presente nella nostra diocesi fin dalla metà del 1500. Quanti ricordi hanno i cernuschesi dentro quelle mura! Matrimoni, grazie ricevute, tante preghiere segnate da lacrime versate per qualche prova fisica o morale… e quanta gente di passaggio lungo il Naviglio sosta per una preghiera nel nostro Santuario.

Certamente la necessità ci spinge a mettere mano a questo nostro “gioiello di famiglia” ma in un tempo delicato e difficile come quello che stiamo attraversando vuole essere anche un omaggio quale espressione del nostro affetto alla Madre di Dio perché anzitutto ci aiuti ad aumentare la nostra fede in Gesù suo figlio e poi ci sostenga nel superare questa pandemia che sta mettendo a dura prova la nostra resistenza e spesso l’equilibrio delle nostre vite.

Da figli vogliamo rivolgerci alla nostra Madre celeste perché questa brutta situazione che stiamo vivendo possa avere un termine. Per questo vogliamo dare qualcosa di nostro, vogliamo che la sua casa sia fra le nostre case significativa e bella, desideriamo che la sua presenza materna ci consoli e venga in soccorso alla nostra fragilità.

Possiamo e vogliamo farcela? Non ho dubbi! La generosità e la fede dei Cernuschesi sono certo non verrà meno proprio adesso e sarà un grande segno di amore far fronte a questo impegno, ciascuno con le proprie possibilità.

La vostra generosità sarà segno di voler accogliere l’eredità dei nostri padri e continuare a farla crescere quale eredità di fede nel Signore e di devozione a Maria consegnandola alle nuove generazioni. Potrà essere segno di purificazione dei nostri sbagli ed errori che inevitabilmente la fragilità umana ci fa compiere e non da ultimo sarà preghiera di intercessione a suffragio dei nostri cari defunti. Il progetto è al vaglio delle competenti autorità della Curia per passare poi alla Sovraintendenza culturale e quindi poter realizzarsi.

Intanto, al di là del restauro, il mese di maggio è occasione da non perdere per la recita del S. Rosario soprattutto nei quartieri dove ogni sera ci recheremo con la statua della Madonna di Fatima. Clicca qui per prendere visione del programma.

La S. Madre di Dio ci accompagni e guidi il nostro cammino!

don Luciano

Foto di copertina di Loris Pastori per Voce Amica Maggio 2021