Don Luciano: Dio vede ogni cosa e la sua Provvidenza conduce tutto al bene
Dio vede ogni cosa e la sua Provvidenza conduce tutto al bene
Carissimi,
domenica 21 febbraio inizieremo il tempo
liturgico della Quaresima.
Ho trovato illuminante questa citazione del
teologo Joseph Ratzinger fatta in una delle sue tante conferenze. Ci può
aiutare a capire come il dolore e la sofferenza per noi cristiani trovano senso
nella croce di Cristo e nella sua conseguente libertà davanti al male.
“…Il grande ideale
della nostra generazione è una società libera dalla tirannia, dal dolore e
dall’ingiustizia; questo è ciò che indicano le turbolente esplosioni dei
giovani e il risentimento dei vecchi quando vedono che la tirannia,
l’ingiustizia e il dolore continuano come al solito. La lotta contro il dolore
e l’ingiustizia nasce da un impulso fondamentalmente cristiano, ma pensare che
attraverso le riforme sociali e l’eliminazione del dominio e del sistema
giuridico si possa realizzare qui e ora un mondo libero dal dolore è una
dottrina sbagliata, profondamente ignorante della natura umana.
In questo mondo il
dolore non deriva solo dalla disuguaglianza di ricchezza e di potere. La
sofferenza non è l’unico peso che l’uomo deve scaricare dalle sue spalle. Chi
la pensa così deve rifugiarsi nel mondo illusorio della droga, per poi
ritrovarsi più depresso dopo, in contrasto con la realtà. Solo sopportando sé
stesso e liberandosi dalla tirannia del proprio egoismo l’uomo trova sé stesso,
la propria verità, la propria gioia e la propria felicità.
La crisi del nostro
tempo dipende soprattutto dal fatto che ci viene fatto credere che è possibile
diventare uomini senza autocontrollo, senza la pazienza della rinuncia e la
fatica del superamento, che non è necessario il sacrificio di
mantenere gli impegni assunti, né lo sforzo di soffrire con pazienza la
tensione di ciò che si dovrebbe essere e di ciò che si è realmente.
Un uomo che viene
privato di ogni fatica e trasportato nella terra promessa dei suoi sogni perde
la sua autenticità e la sua autostima. In realtà, l’uomo si salva solo
attraverso la croce e l’accettazione delle proprie sofferenze e delle sofferenze
del mondo, che trovano il loro significato liberatorio nella passione di Dio.
Solo così l’uomo diventerà libero. Tutte le altre offerte ad un prezzo
migliore sono destinate a fallire. La speranza del cristianesimo e il destino
della fede dipendono da qualcosa di molto semplice, dalla sua capacità di dire
la verità. La sorte della fede è la sorte della verità; essa può essere
oscurata e calpestata, ma mai distrutta…”
E’ innegabile che in questo momento, tutt’altro che facile, potremmo essere tentati di cedere alla tristezza. Ma la tristezza, come dicevano i padri della Chiesa, è fonte di ogni male. Quando ci assale si accompagna ad un senso di disperazione e l’anima si svuota, si indebolisce.
“Cadere vittima della tristezza e della malinconia per la vita, per la compagnia degli altri e per la solitudine è segno di mancanza di fede nella Provvidenza e nella bontà di Dio e di ciò che fa per noi. Non dovremmo mai cedere alla tristezza perché se siamo tristi dimostriamo di essere convinti che qualche cosa che non è dovrebbe essere e che vorremmo che ciò non fosse”. (Card. Spidlik)
Quando ci coglie la tristezza e la
disperazione dobbiamo rafforzare la nostra fede nel fatto che Dio vede ogni
cosa e che la sua Provvidenza conduce tutto al bene.
Questo momento che stiamo vivendo ci
richiama ancora con più forza la parola che l’apostolo Pietro dice a Gesù: “Signore
da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna” ! (Gv 6,68).
don Luciano